Il settore delle energie rinnovabili è in crescita nel nostro Paese, le regioni che hanno registrato i maggiori incrementi sono state: Basilicata, Campania, Molise, Sardegna e Trentino
Interessanti novità arrivano sul fronte energie rinnovabili in Italia. Nel corso degli anni queste si sono estese in maniera consistente, con impianti sempre più efficienti, capaci di creare energia pulita da adoperarsi in qualsiasi contesto sociale. Le fonti di energia rinnovabile sono cresciute dell’86% rispetto allo scorso anno, con un boom particolare in Basilicata, Campania, Marche, Sardegna e Trentino.
Indice
Energie rinnovabili aumentano il loro peso in Italia
Le fonti di energia rinnovabile aumentano il loro peso in Italia, dopo la brusca frenata registrata lo scorso anno. Il 2019 è stato un anno fiorente per queste fonti che vanno a creare energia pulita, ottima alternativa alle classiche fonti adoperate per la produzione di energia. Nell’arco di 7 mesi, da gennaio a luglio 2019, è raddoppiato il numero delle centrali di energia alimentate da acqua, sole e vento, rispetto allo stesso periodo nel 2018. Inoltre, le nuove installazioni idroelettriche, eoliche e fotovoltaiche hanno raggiunto una crescita del +86%, con una potenza di 727 megawatt. Un dato che ci fa ben capire come ci stiamo spostando verso questo nuovo ed importante settore green, che produce indispensabili energie in maniera pulita e nel rispetto dell’ambiente. Questo quanto emerge dall’osservatorio Fer, realizzato dall’associazione della confederazione confindustriale Anie (industria elettrica, elettronica ed elettrotecnica).
Aumenta il trend mensile delle istallazioni fotovoltaiche
Altro dato interessante riguarda il trend di crescita per quanto riguarda le istallazioni fotovoltaiche. Queste, nel mese di luglio 2019 hanno raggiunto un +30% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, arrivando ad un totale di 287 megawatt. Ed ancora, sono in aumento le unità di produzione connesse, con un +24%, grazie anche alle detrazioni fiscali valide per i cittadini. Ragionando in termini di potenza, complessivamente tutte le regioni italiane hanno registrato un aumento, mentre le regioni che hanno registrato il maggiore incremento sono state la Basilicata, la Campania, le Marche, la Sardegna ed il Trentino Alto Adige. Dallo studio condotto, emerge come le piccole istallazioni di carattere residenziale, per intenderci i pannelli solari costruiti sui tetti delle abitazioni, costituiscono il 54% della potenza energetica realizzata nel 2019. Inoltre, lo scorso luglio, in Sardegna, è stato creato un impianto di dimensioni industriali, pari a 4,7 megawatt.
Ottimi risultati anche nel settore dell’energia eolica
Ottimi risultati arrivano anche dell’energia eolica, ossia quella derivante dalla forza del vento. Quest’anno, l’eolico ha registrato un +226%, con una capacità produttiva totale di 412 megawatt. Tuttavia, se da una parte cresce la potenza, dall’altra diminuiscono le pale eoliche, in quanto la nuova tecnologia è in grado di creare delle strutture molto più potenti e grandi in sostituzione delle vecchie. Parliamo di strutture con enormi e potenti ventilatori che aumentano la potenza e la produzione di energie rinnovabili provenienti dal vento. Infatti, i vecchi impianti sorti 10 o 20 anni fa, nelle zone più ventilate delle nostre terre, ormai sono piccoli, vecchi ed obsoleti, i quali sono sostituiti da tecnologie sempre più efficienti e potenti. Parliamo ad esempio dei grandi impianti, che nel mese di luglio hanno incominciato a funzionare nel territorio dell’Irpinia, con grandissimi e soddisfacenti risultati.
Il settore idroelettrico un po’ in difficoltà
Cosa succede per quanto riguarda il settore idroelettrico? Lo studio condotto ha messo in evidenza un leggero calo dell’efficacia di tale settore. Nel mese di luglio si è registrata una crescita di 5,7 megawatt aggiuntivi, ma dall’altra parte, da gennaio a luglio il numero delle istallazioni è in calo, registrando un -34%. Altro dato di notevole interesse è l’aumento delle bioenergie, che hanno visto fino a luglio, la costruzione di molti impianti per un valore di 16 megawatt aggiuntivi.
La questione inerente agli incentivi
I costi relativi all’incentivazione e ritiro dell’energia prodotta, che sono stati sostenuti dalla società Gse (Gestione dei servizi energetici) sono stati intono i 13,4 miliardi di euro, in calo rispetto al 2017, quando tali spese furono di 14,2 miliardi di euro. Questo soprattutto perché nel corso degli anni, per molti impianti presenti sul territorio nazionale sono scaduti i periodi di sussidio previsti dal regolamento generale relativi agli incentivi Cip6. Ed ancora, nel corso del 2018, il Gse ha ottenuto ricavi di 1,8 miliardi di euro, il tutto immettendo sul mercato 30,6 miliardi di chilowattora. Come ricorda l’Anie, nel 2018 gli incentivi in bolletta sono stati di 11.6 miliardi di euro. Dati interessanti che ci fanno ben capire quanto il settore delle energie rinnovabili sia in crescita e quanto il suo peso in Italia stia aumentando sempre di più, il tutto per dirigersi verso una realtà sempre più green.
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