Per una volta, è il Sud del Paese a fare meglio del Nord. Stando all’ultima rilevazione dell’Istat, nel trimestre compreso tra aprile e giugno del 2015, l’export delle regioni meridionali e insulari è cresciuto del 5,7% (rispetto ai tre mesi precedenti), superando il +5% delle regioni centrali e il +2,1% di quelle nordoccidentali. E segnando un andamento completamente differente rispetto ai territori del Nord-Est che, nel periodo preso in considerazione, hanno perso l’1,5% delle loro esportazioni.
Ma l’istituto nazionale di statistica ha focalizzato la sua attenzione sui primi 6 mesi del 2015 rilevando che, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è stato ancora una volta il Sud a fare meglio, con una crescita dell’export stimata al 7%. A seguire il Nord-Est (+6%), il Nord-Ovest (+4,7%) e il Centro (+4,3%), mentre le Isole hanno fatto registrare una flessione del 2,9%. Scendendo più nei particolari, si scopre poi che la crescita delle esportazioni nazionali è stata trainata dal Piemonte (+9,6%), dal Veneto (+7,3%) e dalla Lombardia (+2,6%). Mentre a mettere le ganasce sono state la Sicilia (-8,2%), le Marche (-2,8%) e il Molise (-3,3%). E se vi state chiedendo con quali Paesi, le nostre regioni hanno concluso gli affari più redditizi, sappiate che, tra gennaio e giugno del 2015, il Piemonte è riuscito a vendere agli Stati Uniti il 76,5% dei prodotti in più, rispetto all’anno precedente. Così come hanno fatto anche la Lombardia (+19,5%) e il Lazio (+58,4%). I cali più pesanti hanno, invece, interessato regioni come l’Emilia Romagna (-32,4%), il Veneto (-32,2%) e la Lombardia (-26,1%) che non sono più riuscite a “piazzare” i loro prodotti in Russia. Ma anche le esportazioni campane negli Stati Uniti sono scese del 30,6% e quelle siciliane verso i Paesi Opec del 20,8%.
Ma cosa siamo riusciti a esportare con maggiore successo? Innanzitutto gli autoveicoli realizzati in Piemonte le cui esportazioni sono cresciute del 41,3%, ma anche quelli fabbricati in Basilicata (+367,4%) e in Emilia Romagna (+33,3%). E un importante contributo è arrivato anche dalla regione Lazio che è riuscita a “vendere” all’estero il 17,2% di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici in più rispetto ai primi 6 mesi dell’anno precedente. Di contro, a far abbassare la media nazionale, ci hanno pensato la Sicilia, che ha esportato il 18,5% in meno di coke e prodotti petroliferi raffinati; la Toscana, che ha fatto segnare un -14,9% nelle esportazioni di macchinari e apparecchiature n.c.a. e la Lombardia, che ha esportato il 4,1% in meno di metalli di base e prodotti in metallo.
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