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I paesi in cui cercare lavoro nel 2015

Per chi vorrebbe trasferirsi all’estero ecco una serie di informazioni utili sui paesi in cui cercare lavoro nel 2015

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Qualche mese fa Bloomberg ha stilato e reso pubblica una classifica di paesi sulla base del “mysery index”. Bloomberg ha rilevato in quali economie i consumatori sono più felici prendendo in esame il tasso di disoccupazione e quello d’inflazione.Da questo studio è così ricavabile una lista di paesi in cui cercare lavoro nel 2015.

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Qualche suggerimento dalla classifica di Bloomberg

Al primo posto c’è la Thailandia, dove un inaspettato basso tasso di disoccupazione e d’inflazione rendono la popolazione “più felice”. Prima però di inserire la Thailandia nei paesi in cui cercare un lavoro bisogna considerare che il paese non offre stipendi da favola e non garantisce livelli di benessere come quelli dei paesi occidentali, oltre ad essere governato da una dittatura militare. Al secondo posto c’è la Svizzera, paese in cui per noi italiani è sicuramente più facile cercare lavoro.

La bassa percentuale di disoccupazione, l’alto PIL pro capite e, infine, una riduzione dei prezzi prevista nel corso di quest’anno l’hanno resa ancora più appetibile tra i paesi in cui cercare lavoro, più di quanto già non lo fosse per la vicinanza con l’Italia.

Nella classifica seguono tre paesi asiatici: il Giappone, la Corea del Sud e Taiwan, e in settima posizione, la Cina, a conferma delle numerose e crescenti opportunità presenti nell’estremo oriente. Il secondo paese del vecchio continente che si affaccia nella classifica è la Danimarca, che ritroviamo al sesto posto.

Una burocrazia snella, un sistema meritocratico e la relativa vicinanza con l’Italia rendono la Danimarca una metà ideale per chi ha deciso di trasferirsi all’estero. Inoltre c’è anche la possibilità di usufruire dell’assistenza sociale e quindi di un reddito minimo garantito, se si soddisfano determinati requisiti e si dimostra la reale volontà di trovare un lavoro in caso di disoccupazione.

La terza nazione europea in classifica è la Norvegia, che conquista il nono posto. Questa nazione, che possiede il quarto reddito pro capite al mondo, offre numerose opportunità lavorative, soprattutto per figure ad alto tasso di specializzazione. Se non ci si lascia spaventare dal clima rigido e dalle poche ore di luce nella maggior parte dell’anno, la Norvegia rappresenta un’ottima meta in cui emigrare, che come del resto gli altri paesi dell’Unione Europea, non impone un preventivo ottenimento del visto.

L’ottavo posto è conquistato dagli Stati Uniti, che nonostante la rilevante potenza economica, non riescono a salire nella classifica, anche a causa delle larghe sacche di disoccupazione presenti in alcune zone. Nonostante ciò il sogno americano resiste alla crisi e al passar del tempo: purtroppo resta quasi un miraggio per molti a causa delle frontiere chiuse. Per poter lavorare negli Stati Uniti è necessario ottenere un visto e uno sponsor (ovvero un datore di lavoro che garantirà la permanenza nel territorio americano). Soltanto le figure con un alto tasso di specializzazione riescono a superare questa rigida barriera.

Ultima nazione europea presente nella top ten della classifica è il Regno Unito, da sempre meta prediletta di emigrazione per gli italiani. Negli ultimi anni il numero di concittadini oltremanica è cresciuto vertiginosamente: solo a Londra sono presenti 250 mila italiani, senza contare quelli ancora non iscritti all’Aire e non censiti. La facilità d’arrivo, la non necessità del visto, la scarsa burocrazia, la bassa tassazione, le possibilità di carriera grazie a un sistema altamente meritocratico ne hanno fatto una meta gettonatissima nel corso degli ultimi anni.

Paesi in cui cercare lavoro: le classifiche non bastano

La classifica ci svela alcune sorprese e tante conferme, anche se non può assolutamente considerarsi decisiva per stilare un elenco di paesi in cui cercare lavoro. Non bisogna infatti sottovalutare altri fattori come la diversità della cultura, il funzionamento del sistema sanitario, la durezza del clima, la lontananza dall’Italia.

Solo chi è dotato di forte motivazione, di competenze specifiche o quantomeno richieste nel paese scelto, riesce a trovare una collocazione soddisfacente. Per questo, oltre a tenere in considerazione quest’indice, è bene studiare a fondo tutti i pro e i contro di ciascun paese che può sembrare una meta appetibile per emigrare.

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