L’osservatorio mensile Inps sul precariato ha registrato un aumento dei contratti di lavoro stabili, ovvero quelli caratterizzati dalla formula a tempo indeterminato. Secondo l’ente previdenziale, si tratta di quattro assunzioni su dieci. I dati si riferiscono ai contratti attivati nel primo semestre 2015 e mettono in luce, tra le altre cose, un saldo tra questi ultimi e quelli chiusi, di 638.240. Un numero decisamente positivo se rapportato a quello relativo allo stesso periodo dell’anno precedente, 393.658. In ogni caso il dato che più colpisce, è quello che vede “l’aumento della quota di assunzioni con rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati/variati”.
In parole povere, il 40.8% delle assunzioni si è rivelata essere a tempo indeterminato e l’aumento di cui sopra, nel settore privato, ha corrisposto a +252.177 assunzioni rispetto al 2014 (952.359 totali). Nel computo totale vanno considerate anche le trasformazioni di contratti a termine (rimasti stabili) e di quelli di apprendistato ( ceh vede le assunzioni in discesa) in contratti a tempo indeterminato. In questo caso l’aumento rispetto al 2014 è stato del 30.6% con una cifra totale di trasformazioni corripondente a 331.917 . Anche quest’ultima ha ovviamente contribuito al passaggio dal 33.6% di contratti stabili registrato nel primo semestre 2014, all’attuale 40.8%.
Full time, quasi due su tre
L’aumento non è di quelli da far girare la testa, ma è pur sempre un dato da non trascurare. Più 1.1% di contratti full time rispetto al primo semestre 2014. L’attuale percentuale di contratti attivati a tempo pieno sfiora i due lavoratori su tre, raggiungendo il 63.4% del totale delle nuove assunzioni.
C’è un ma: almeno stando a quanto rilevato dal Fatto Quotidiano, la cifre fin qui sciorinate, non corrispondono o comunque potrebbero non corrispondere direttamente al numero di lavoratori, in quanto uno di questi ultimi potrebbe tranquillamente essere titolare di più di un contratto.
50 milioni di voucher, o giù di lì
I voucher lavoro sono i buoni erogati dall’Inps che permettono, semplificando, di pagare nell’immediato una prestazione lavorativa occasionale. Nel primo semestre 2015 ne sono stati venduti quasi 50 milioni, pre la precisione 49.896.489. Il che non è per forza un dato positivo. Nello stesso periodo del 2014 (gen-giu) i buoni venduti erano stati 28.560383 e nel 2013 15.601.067. Impossibile non notare il forte incremento dell’utilizzo di questo strumento, che evidentemente ha ottenuto un riscontro decisamente positivo.
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