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Istat, paniere 2013: dentro tablet ed energy drink

Tablet, Smartphone ed Energy drink. Sono questi i prodotti che saltano immediatamente all’occhio, analizzando la rivisitazione al rialzo fatta dall’Istat, in riferimento al numero di beni da includere nel paniere utilizzato per il calcolo dell’inflazione. I prodotti presi in considerazione, per il 2013 saranno 1429, contro i 1383 del 2012. I dispositivi mobili multiuso, essendo …

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Tablet, Smartphone ed Energy drink. Sono questi i prodotti che saltano immediatamente all’occhio, analizzando la rivisitazione al rialzo fatta dall’Istat, in riferimento al numero di beni da includere nel paniere utilizzato per il calcolo dell’inflazione. I prodotti presi in considerazione, per il 2013 saranno 1429, contro i 1383 del 2012. I dispositivi mobili multiuso, essendo ormai prodotti a larghissima diffusione, risultano affidabili rispetto al calcolo dell’inflazione. Tra i tablet inclusi, anche quelli trasformabili, utilizzabili sostanzialmente come pc portatili. Il tutto a danno dei netbook (più snobbati dalle famiglie), che escono dal paniere. All’interno di quest’ultimo anche i cosiddetti energy drink e il gas metano per autotrazione.

Le esclusioni toccano alcuni tasti storici. L’Istat infatti per il 2013 non baserà i suoi studi sull’inflazione sui prezzi di diari e agende,  e nemmeno sulla mediazione civile, in quanto quest’ultima è stata resa non più obbligatoria da una recente sentenza della Corte Costituzionale.  Quest’ultima  è una pratica di soluzione delle controversie legale che, quando era obbligatoria, “precedeva”  la causa civile in tribunale.  Tale pratica non è più obbligatoria e attualmente la sua esistenza si basa sulla volontarietà di utilizzare lo strumento delle Adr ( Alternative Dispute Resolution), da parte di chi vuol far valere le proprie ragioni, in accordo con  chi viene chiamato a rispondere. Il concetto di “volontarietà”, che ha sostituito l’obbligatorietà, ne ha decretato l’esclusione dal paniere.

Frena l’inflazione. Fare la spesa, pare costi un po' meno rispetto a dicembre. A dicembre il tasso di crescita dell’inflazione era il 3,1%, a gennaio invece è calato, attestandosi al 2,7%. In sé la notizia è buona, anche se va ricordato come dati molto recenti abbiano indicato una crescita dell’inflazione sostanzialmente doppia rispetto a quella degli stipendi. La conseguenza è un’endemica riduzione del potere di spesa delle famiglie. Quasi invariata la benzina, aumentata dello 0,1% rispetto a dicembre.

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