Da un fitto incrocio di dati Bankitalia ha ipotizzato il profilo dell’evasore tipo. Uomo, sotto i 44 anni, del centro Italia, lavoratore autonomo/imprenditore o “rentier”, ovvero una persona in grado di vivere di rendita. I dati incrociati derivano direttamente dalla Banca d’Italia, che li ha presentati in Senato, dopo averli incrociati con quelli della Sogei, ovvero la società deputata alla gestione del sistema informativo dell’Anagrafe tributaria, incaricata dal Ministero dell’Economia. Più in generale, la propensione ad evadere è differente a seconda della tassa evasa. Per l’Irpef, tale propensione si aggira attorno al 13,5%. In media vengono nascosti al fisco 2093 euro, ovvero la differenza tra il reddito netto procapite calcolato dalla Banca d’Italia, 15.440 euro e indicato da Sogei ,13.356 euro.
E’ però una media. Stando all’indagine i più propensi ad evadere sarebbero proprio i soggetti che possono permettersi di non lavorare, i “rentier” appunto, con una propensione ad evadere che addirittura l’83,7% , e i 17.824 euro. I conti sono presto fatti: 21.286 euro di reddito secondo la Banca d’Italia 3.462 euro, per Sogei. Subito dopo verrebbero lavoratori autonomi ed imprenditori con il 56,3%, e 15.222 euro . A seguire lavoratori autonomi con lavoro dipendente o con pensione, 44,6% di propensione , non dichiarando al fisco 16.373 euro. Tutta un’altra storia per lavoratori dipendenti e pensionati, con propensioni bassissime (1,6% per i primi, 0,6% per i secondi). Per i pensionati con lavoro dipendente la percentuale si attesta invece al 7,7%.
Tributi differenti con propensioni all’evasione altrettanto differenti. La tanto discussa Irap, stando ai dati in possesso della Corte dei Conti e riferiti al periodo 2007-2009, sarebbe afflitta da una propensione all’evasione vicina al 20% (19,4%) rispetto al gettito potenziale. Va detto che sull’Irap (così come sull’Irpef) l’attuale governo sarebbe in procinto di varare un sostanzioso taglio, o almeno questo è l’annuncio fatto a più riprese. L’Imposta Regionale sulle attività produttive è l’unica che riguarda il fatturato aziendale e non l’utile netto. Per quanto riguarda l’Iva, secondo le stime fatte dall’Agenzia delle Entrate, la media nazionale relativa alla propensione di evaderla sarebbe del 28% rispetto al gettito potenziale calcolato.
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