Il settore dell’arte, cultura e bellezza in Italia rappresenta una fonte di ricchezza, producendo il 6% del Pil e 1,5 milioni di posti di lavoro. Questi i dati del rapporto annuale della Fondazione Symbola ed Unioncamere “io sono cultura”, che analizza il peso della cultura ed arte sulla nostra economia.
La cultura ed il turismo in Italia rappresenta un’importante fonte di ricchezza e di posti di lavoro. Vale il 6% del Pil e produce 1,5 milioni di posti di lavoro. Ecco i dati del rapporto annuale della Fondazione Symbola e Unioncamere “Io sono cultura”.
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Cultura e turismo e bellezza in Italia: vale il 6% del Pil e 1,5 milioni di posti di lavoro
Il rapporto annuale, presentato a Milano, al Touring Club dalla Fondazione Symbola e Unioncamere ed intitolato “Io sono cultura”, va ad analizzare il peso della bellezza e della cultura nel nostro Paese. I dati forniti ci rendono onore, in quanto la cultura resta una delle fonti più importanti di ricchezza dell’Italia, oltre a produrre numerosi posti di lavoro, la maggior parte dei quali occupati dagli under 35. Nel rapporto si legge che, nel 2017 il settore arte, cultura, turismo e bellezza ha registrato 92 miliardi di euro, i quali sommati agli altri 153 miliardi di euro prodotti dall’indotto più stretto, arrivano alla bellezza di 255 miliardi di euro in un anno.
In pratica, queste cifre costituiscono il 6,1% della ricchezza totale prodotta nel Paese. Si potrebbe fare ancora di più, basta solo sfruttare al 100% tutte le risorse disponibili nel nostro tanto invidiato Paese. Dunque, la bellezza ha un peso rilevante nell’economia italiana, producendo ricchezza e posti di lavoro. Ci riferiamo a bellezza intesa non solo come qualcosa legata al patrimonio artistico, ma alle industrie creative, di design, di architettura, ma anche al cinema, stampa, editoria, musica, videogiochi e software, a tutto ciò che ruota intorno all’industria manifatturiere, all’artigianato e tutto ciò che è creatività in generale.
Cultura, turismo e bellezza creano 1,5 milioni di posti di lavoro
In Italia, la bellezza intesa come patrimonio artistico e culturale, ma anche come industrie creative e culturali, rappresentano una vera ricchezza nella creazione di posti di lavoro. In un Paese dove la disoccupazione è ancora presente, il settore culturale ed artistico produce nuovi posti di lavoro che nella maggior parte dei casi sono occupati da giovani under 35.
I dati del rapporto annuale “Io sono cultura”, affermano che il settore cultura crea 1,5 milioni di posti di lavoro, dove 1 impiegato su 4 ha meno di 35 anni, mentre più della metà degli occupati in tale settore ha meno di 44 anni. Quando parliamo di cultura, non bisogna pensare a posti di lavoro nel solo patrimonio artistico culturale, come musei, siti archeologici e monumenti vari, ma dobbiamo allargare il nostro orizzonte a figure creative che trovano lavoro in altre industrie. Esempio: designer, architetti, comunicatori, grafici, fotografi, sviluppatori di software etc. Un settore che attualmente offre tanto, ma che potrebbe offrire ancora di più se solo si utilizzasse appieno tutte le risorse che il nostro Paese ci offre. L’Italia resta uno dei luoghi più ricchi di arte e cultura, tanto da far invidia a tanti altri luoghi in Europa e nel mondo.
Arte e cultura in Italia: potrebbe rendere ancora di più
Si potrebbe fare molto di più e meglio, in quanto il nostro Paese non sfrutta nel miglior modo possibile tutte le risorse a disposizione. Ad affermarlo lo stesso fondatore di Symbola Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente ed ex deputato del PD. Realacci sostiene che uno dei problemi è legato alla percezione sbagliata che gli italiani hanno di se stessi. Questo significa che ci sottovalutiamo troppo, siamo gli unici in tutta Europa a considerarci peggio di come gli altri ci vedono e ci considerano. Ci si concentra a rilevare solamente i nostri difetti, senza tenere di conto i tanti pregi che abbiamo. Oltre a questo, il secondo problema è legato alla bassa valorizzazione che diamo a noi stessi.
Il fondatore di Symbola afferma che, una volta assicurata la salvaguardia del patrimonio artistico culturale, è importante riconsegnare questi beni al territorio a cui appartengono. Per mantenere in vita questa grande ricchezza tutta italiana, c’è bisogno di partecipazione, coinvolgendo i Comuni, gli enti locali ma anche i privati. Ed ancora: “In Italia a livello di cultura abbiamo molto, troppo. L’unica soluzione è giocare all’olandese, usare tutti i player che ci sono a disposizione per sfruttare al massimo il patrimonio”.
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