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Landini: “Il lavoro non è una merce”

Il leader Fiom Maurizio Landini non le manda a dire. “Sta passando l’idea che pur di lavorare si possa rinunciare a qualsiasi diritto”.

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Oggi in Italia il lavoro è schiavismo? Secondo Landini, rischia di diventarlo. Se si trasforma la visione che abbiamo del lavoro, relegandolo a pura merce, il lavoro stesso non esiste più e perfino il sindacato non ha più ragion d’essere. Questo è in sintesi quanto ha voluto far emergere Maurizio Landini, il segretario generale della Fiom, in occasione di un dibattito sui diritti del lavoratore, che ha avuto luogo a Genova, dove sul palco del Teatro della Corte era in scena Ottavia Piccolo con uno spettacolo dedicato ai disagi di quanti lavorano in fabbrica. Presente tra il pubblico e durante il dibattito, anche Sergio Cofferati, ex segretario della Cgil, come riportano i cronisti di Repubblica.

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Non è mancata, dunque, da parte di Landini, una sorta di autocritica rivolta alla Fiom stessa, al suo lavoro e al ruolo che è riuscita a ritagliare per sé cercando di venire in aiuto al lavoratore italiano. Ma le considerazioni più amare sono state quelle rivolte verso i lavori degli ultimi governi: “Sta passando l’idea che pur di lavorare si possa rinunciare a qualsiasi diritto. Sono molto sbagliati i provvedimenti che il governo ha preso: la logica che si può licenziare con facilità è un ritorno indietro. Sta prevalendo l’idea di mercificazione del rapporto di lavoro”. E fa parte di tale processo di mercificazione, secondo Landini, l’odierno spregio nei confronti dei contratti collettivi, che un tempo costituivano un’utile mediazione tra categorie di lavoratori e istituzioni. “Ma oramai tutto ciò è considerato vecchio”, afferma il segretario della Fiom.

L’accento più amaro, Landini lo pone sulla situazione dei giovani precari. Si sono succeduti numerosi governi in questi ultimi anni, e per loro non è cambiato nulla, né i sindacati sono riusciti in questo difficile periodo ad intervenire sulle loro condizioni. Ci sarebbe da rimarcare che questo discorso bisognerebbe farlo non soltanto sui precari “giovani” citati da Maurizio Landini, dato il fenomeno cui stiamo assistendo riguardo gli esodati e i nuovi disoccupati di più alte fasce di età, e in considerazione del fatto che all’evento erano presenti numerosi ultracinquantenni in cerca di occupazione. Due parole ottimistiche riguardo il futuro hanno poi chiuso il dibattito. Il nuovo capo dello Stato Sergio Mattarella, secondo Landini, è l’uomo che forse potrà aiutare i lavori delle istituzioni verso gli ambiti miglioramenti: il segretario della Fiom è rimasto molto soddisfatto della centralità data alla Costituzione e alla lotta alla corruzione da parte del nuovo Presidente nel suo discorso di insediamento.

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