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L’autoimpiego rivolto ai giovani diversamente abili: il progetto B&B Like your Home

Un nuovo progetto promuove e favorisce l’autoimpiego delle persone diversamente abili. B&B like your Home: all’origine c’è una visione della persona con disabilità come “imprenditore” di se stesso.

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Una rete di Bed&Breakfast accessibili, promossa da ragazzi diversamente abili, che diventano gestori di strutture realizzate nelle proprie case e su misura per qualsiasi esigenza speciale. È questo l’obiettivo del progetto B&B Like Your Home, nato in Campania nel 2010 e volto a coinvolgere giovani disabili, di età compresa fra i 14 e i 35 anni e residenti nelle principali località turistiche delle province di Napoli e Salerno. Una forma di autoimpiego e per contrastare il problema della disoccupazione. Insomma, un invito ai giovani a crearsi un’occupazione nel mondo del turismo, in grado di offrire loro la possibilità di conoscere persone e culture. Ne abbiamo parlato con Cetty Ummarino, ideatrice e coordinatrice del progetto.

autoimpiego
image by Cora Mueller

In cosa consiste il progetto B&B Like your Home e qual è l’obiettivo del progetto?
I bed&breakfast “B&B Like your Home” nascono per promuovere l’occupazione lavorativa delle persone con disabilità o con esigenze speciali nel settore turistico: per la prima volta, queste persone saranno protagoniste di un’attività autonoma, indirizzata all’accessibilità, all’inclusione sociale e all’autonomia del lavoro, diventando gestori del bed&breakfast che realizzeranno nella loro casa.

A chi è rivolto il progetto e quali sono i requisiti per proporre la propria candidatura?
In questa prima fase, il progetto è dedicato a 15 giovani, di età compresa fra i 14 ed i 35 anni, con disabilità o con esigenze speciali e che, affiancati dalle loro famiglie, decideranno di intraprendere l’attività di gestori di bed & breakfast. Questi ragazzi parteciperanno al corso di formazione turistica e all’avviamento dell’attività.

Quando e come nasce l’idea di dare vita a B&B Like your Home?
L’idea nasce nel luglio del 2010 quando, organizzando un itinerario accessibile su Sorrento per un’associazione che si occupa di disabilità, mi è capitato di incontrare una bambina che, seduta sulla sua sedia a rotelle, guardava il mare. Ho pensato che quella bambina avrebbe avuto molte difficoltà a vedere il mondo, e ho sentito la spinta di portare il mondo a casa sua. Così ho avuto l’intuizione di lavorare su un progetto in grado di coniugare turismo, disabilità e inclusione sociale, progetto presentato nell’ottobre dello stesso anno nella sezione “Idee speciali ed innovative” del bando Fondazione con il Sud.

Qual è stato il percorso formativo, professionale e umano, che ha portato alla creazione di questo progetto?
Ho lavorato in questi anni allo sviluppo delle aree interne delle regioni d’Italia, partecipando a fiere ed eventi di marketing turistico e concentrandomi in special modo sulla formazione, che è alla base di questo progetto e di tutta la mia attività nel mondo del turismo.

In che modo siete riusciti a ottenere i benefici del bando “Giovani no profit”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri?
Il bando era finalizzato all’occupazione giovanile, elemento prioritario nel progetto B&B Like your Home. Inoltre, la nostra iniziativa è rivolta ad una categoria particolarmente svantaggiata di giovani, elemento che accresce l’interesse per lo stesso.

L’autoimpiego in provincia di Salerno: una realtà già consolidata o B&B Like your Home è un percorso pionieristico?
Il nostro è un progetto pilota, ma è anche e soprattutto una sperimentazione. Finora l’autoimpiego non è stato mai individuato come forma di lavoro per le persone con disabilità, percepite generalmente bisognose di assistenza e di cure. La nostra iniziativa promuove l’immagine della , che ad oggi purtroppo persiste nel sentire comune.

Com’è accolta l’idea sul territorio? Quali sono stati i feedback da parte dell’utenza?
Partito da poche settimane, il progetto ha già avuto manifestazioni d’interesse da enti, giornalisti, associazioni, ma anche dai giovani interessati direttamente e dai loro genitori.

Secondo lei tutti i territori sono ugualmente adatti per un’attività di questo tipo o alcuni si prestano meglio a livello morfologico? Perché?
L’idea di B&B Like your Home è altamente replicabile, in qualsiasi territorio, ma soprattutto in Italia, dove ogni piccolo comune può rivelarsi una meta turisticamente rilevante, ciascuno con il proprio segmento turistico: enogastronomico, sportivo, sanitario, balneare, congressuale, ecc.

Qual è l’iter burocratico che si deve affrontare per intraprendere un progetto di autoimpiego nel campo del “turismo accessibile”?
In riferimento al nostro progetto, l’iter “burocratico” è lo stesso per l’apertura di un bed&breakfast tradizionale.

Nel 2013 B&B Like your Home è fra i vincitori della terza edizione di Sodalitas Social Innovation. Quali sono gli aspetti che rendono il progetto innovativo e vincente?
La federazione Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nella persona dell’allora presidente nazionale dott. Pietro Barbieri, ha creduto nella potenzialità del progetto, che è stato quindi presentato nella sezione B&B for All.

Chi è il “candidato-tipo” che decide di intraprendere un percorso di autoimpiego?
La gestione di un bed&breakfast richiede competenze turistiche, buona educazione, volontà, attitudine alle relazioni e, soprattutto, formazione pratica per la conduzione dell’attività.

Cosa consiglia a chi decide di intraprendere questo percorso?
Consiglio di cogliere al volo quest’opportunità, per costruirsi un’occupazione lavorativa che consenta di lavorare da casa: la gestione dell’attività (comunicazione, promozione ed anche la stessa accoglienza) può essere svolta senza spostamenti. Crearsi un lavoro, infatti, diventa fonte di gratificazioni personali ed economiche e, nello specifico, lavorare nel mondo del turismo dà la possibilità di conoscere persone e culture che, in questo caso, busserebbero direttamente alla propria porta.

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