Sguardi indiscreti, battute allusive; barzellette a sfondo sessuale. Inviti a cena al profumo di opulenza, con contorno di ammiccamenti, conditi da sedicenti promesse di carriera. Infine, l’avance esplicita. La molestia. Accettarla, significa il più delle volte restare, ottenere un contratto vero all’interno di una redazione. Quel contratto così ambito, spesso dopo anni di precariato; e rifiutarla significa andare incontro alle ritorsioni, al demansionamento, alla perdita del posto di lavoro. Olga Ricci è una giornalista professionista, che insegue il sogno di entrare a far parte di una redazione con un contratto a tempo indeterminato; ma il Porco, il direttore della testata per la quale scrive, sembra avere altri progetti. Uscito nelle librerie a settembre 2015, ma frutto del lavoro raccolto su un blog nato tre anni prima, Toglimi le mani di dosso (ed. Chiarelettere) è una storia di ricatti e molestie sul lavoro, ma anche di una professionista competente in un mondo sessista e complicato, all’interno del quale è possibile emergere solo subendo il ricatto del Porco. Ne abbiamo parlato con Olga, oggi freelance o – come lei stessa ammette – precaria, se preferite.
Cos’è la molestia sessuale oggi?