L’obiettivo di base è quello di fare storytelling ma l’idea è del tutto innovativa: per realizzare una storia in base all’argomento che si ha in mente e che si vuole proporre, si digita l’hashtag desiderato e si raccolgono tutti gli argomenti, articoli, video e immagini relativi a quel tema, per cominciare a creare la storia. Una volta terminata si propone a tutti gli utenti, in modo da potenziare il lato social dei propri contenuti (e raggiungere un sempre maggior numero di clienti potenziali).
Un’idea quella di Seejay nata nel 2013 e, dopo tante soddisfazioni e collaborazioni importanti, quest’anno è stata protagonista al Salone del Libro di Torino, tra le 10 startup invitate al Book to the future, la sezione dedicata ai servizi innovativi per la fruizione di contenuti editoriali.
Seejay è una startup nel campo delle nuove idee per la fruizione dei contenuti editoriali. Chi sono i suoi founders e perché la scelta di questo nome?
Seejay è un tool di social media marketing che utilizza lo storytelling per generare nuovi clienti e allargare l’audience di brand e publisher. Il nome deriva da “deejay”: ci piaceva che nel nome della startup risuonasse la caratteristica del servizio di mettere insieme più contenuti di diversa tipologia e da diverse fonti, un po’ come fa il deejay quando mixa più tracce musicali. I founder sono Carlo Brunelleschi, formazione tecnica ed esperienze di lavoro in Italia e all’estero, già fondatore di Decoro Urbano, che si occupa prevalentemente di tutta la parte tecnologica del servizio; e Fabrizio Ferreri, di formazione umanistica con un dottorato in logica e un master in economia, che si concentra più sulla parte legata al business e alla strategia.
Utilizzando Seejay è possibile dunque riuscire ad espandere l’audience social. Ma come funziona nello specifico il potenziamento social per i post del blog?
Tutto ruota intorno agli hashtag. Se io sono un brand e vendo viaggi è probabile che tutti coloro che in questo momento stanno postando sui social network con hashtag relativi al viaggio possano essere interessati ai miei servizi e prodotti. Seejay mi consente appunto di intercettare questi utenti, selezionati per hashtag attinenti alla mia attività, e di inviare loro il mio messaggio commerciale.
Per evitare che questo messaggio venga vissuto dall’utente come spam, prima di inviare questo messaggio creo il mio Social Wall con tutti i contenuti degli hashtag che ho individuato aprendo in questo modo un primo canale di comunicazione con l’utente coinvolto nel Social Wall. Una volta che, grazie al Social Wall, l’utente è in ascolto del brand, gli faccio arrivare il mio messaggio commerciale.
È un servizio indicato solo per chi fa informazione?
I nostri target sono brand – come illustrato nell’esempio precedente – e publisher. Sono ad esempio, un blogger, un giornalista e sto scrivendo un pezzo sull’Etna sul mio blog o giornale. Raccolgo in un Social Wall i contenuti che gli utenti stanno pubblicando sui social network con hashtag #etna e #sicilia e: 1) integro il Social Wall nel mio pezzo; 2) informo tutti gli utenti che hanno postato su #etna e #sicilia che ho scritto un pezzo sull’Etna e indico il link del pezzo. In questo modo sto promuovendo il mio pezzo ad un’audience potenzialmente interessata e già coinvolta che incrementerà in maniera significativa il mio pubblico di lettori.
Come aiutare quindi siti di qualità ad emergere e a crescere?
Brand e publisher oggi hanno difficoltà ad intercettare il “loro” pubblico, intendo un pubblico realmente allineato all’offerta che propongono sul mercato. Seejay, grazie al suo focus sugli hashtag, garantisce questo allineamento, registrando tassi di conversione molto più alti rispetto ad altri canali di marketing più convenzionali. L’hashtag infatti indica interessi e caratteristiche dell’audience, la identifica con precisione, consentendo che il messaggio commerciale giunga ad un pubblico realmente interessato.
Cosa e come fare per poter usufruire del servizio (e del social wall)?
A fine mese lanceremo la nostra offerta a pagamento. E’ sufficiente registrarsi al servizio, che manterrà anche un’offerta free con qualche limitazione, provare il livello di servizio che si desidera e, alla fine del periodo di prova, procedere all’acquisto che può essere completato online in piena autonomia.
Quale consiglio sentite di poter dare a una startup o a un brand in fase di lancio?
Consiglio ad un brand di sperimentare nuove forme di marketing e comunicazione: oggi, ottenere attenzione è molto difficile, per riuscirci bisogna avere il coraggio di sperimentare strumenti e modalità insolite, sorprendenti, come Seejay.
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