Vediamo qui di seguito chi è il restauratore, qual è la formazione, lo stipendio medio e quali le opportunità di lavoro ad oggi.
Tutti nella vita almeno una volta, hanno avuto a che fare con un restauratore. Quest’ultimo è un professionista al quale vengono affidate delle opere, alle quali si avvicina in modo completamente nuovo rispetto a quanto è stato fatto fino ad oggi. Coloro che si occupano del restauro, effettivamente contano una formazione ben specifica ed anche molto complessa rispetto al passato, che si basa su competenze tecnico-manuali ed intellettuali. Vediamo qui di seguito di capire effettivamente chi è il restauratore, qual è la formazione, lo stipendio medio e quali le opportunità di lavoro ad oggi.
Indice
Restauratore: chi è, cosa fa
Come abbiamo visto, il restauratore è un professionista capace di realizzare interventi di recupero di opere d’arte oppure di oggetti particolarmente antichi. In genere questo professionista effettua interventi su gioielli, dipinti, mobili antichi, ceramiche, affreschi, arazzi, libri, pergamene, materiali lapidei, strumenti musicali, opere architettoniche, come palazzi e facciate di edifici antichi. Il professionista, quindi, si avvicina a queste opere, che solitamente gli vengono affidate da terzi e le trasforma, rendendole diverse e più moderne. Il restauratore, quindi, agisce svolgendo diverse mansioni e nello specifico va ad esaminare le condizioni dell’opera, va a ricercare le cause del deterioramento ed infine,esamina anche il valore storico ed artistico. Nell’effettuare interventi conservativi e di restauro, il restauratore interviene con le migliori tecniche e adotta i materiali più adatti.
Solitamente il restauratore lavora all’interno di appositi laboratori di restauro, oppure può anche esercitare in laboratori che vengono realizzati per l’occasione, dove poi si trovano effettivamente le opere d’arte, come edifici, chiese oppure monumenti anche di grandi dimensioni. Il restauratore, quindi, nelle vesti di un abile artigiano, grazie al suo lavoro si prende cura delle opere antiche, artistiche o anche architettoniche,andando a ripristinare l’aspetto estetico originario, ma nel contempo va a rispettare la collocazione storica, nonché i valori artistici, tecnici ed emotivi che sono espressi dall’artista.
Questo è un mestiere molto affascinante, ma bisogna essere particolarmente predisposti e avere la passione per l’arte, l’antichità e per i lavori manuali. Tra i requisiti richiesti, per poter svolgere questa mansioni citiamo:
- grande passione per l’antichità e per l’arte
- buona manualità
- senso artistico
- profonda conoscenza dell’arte e dei principali materiali.
Fino a pochissimo tempo fa, i restauratori erano soliti cancellare qualsiasi tipo di usura e di segno del tempo, facendo tornare l’opera o il mobile che sia allo stato originario. Oggi, invece, i restauratori agiscono preservando i segni del tempo, definendole delle caratteristiche proprie dell’opera.
Diventare restauratore: formazione
Se si è appassionati di oggetti antichi e piace studiare oppure prendersene cura, sicuramente la strada giusta è quella di diventare un restauratore. Come già visto, questa figura si occupa di sistemare tutto quello che viene deteriorato dal tempo e non parliamo soltanto di beni culturali, come statue e dipinti, ma anche di mobili, libri antichi e auto.
Ma come diventare restauratore? Non sembra esserci un percorso di studi bene specifico, ma è bene cominciare fin dalla scuola superiore, scegliendo o un liceo artistico oppure un istituto d’arte e poi successivamente l’Accademia delle Belle Arti, indirizzo restauro, oppure il corso di laurea conservazione dei beni culturali o ancora frequentare una scuola di restauro statale. Ciò che importa e che soprattutto risulta essere fondamentale per poter fare questo mestiere è fare molta pratica. Ebbene sì, è determinante conoscere la storia dell’arte e quelle che sono le varie tecniche artistiche susseguite nel tempo, ma ciò che è ancora più importante è essere in grado di trattare in modo corretto i diversi materiali con i quali poi si verrà a contatto durante il lavoro.
Le scuole di cui sopra abbiamo parlato prevedono un periodo di tirocinio che si svolge perlopiù all’interno dei laboratori e delle botteghe. Ad ogni modo, per poter apprendere nel più breve tempo possibile e soprattutto tecniche antiche ed efficaci, il consiglio è di affidarsi ad un esperto e lavorare per lui e insieme a lui. In questo modo si potranno imparare le tecniche e anche alcuni segreti professionali a chi ha una lunga esperienza alle spalle. Come abbiamo visto, non esiste soltanto un restauratore, ma questo si differenzia a seconda della specializzazione e per questo si parla di restauratore:
- di beni culturali. il quale si occupa di opere d’arte per le quali si deve necessariamente intraprendere un percorso di studi che è incentrato sull’arte e dunque una laurea in conservazione e Restauro dei beni culturali
- di libri antichi, il quale si dedica ad un lavoro piuttosto delicato, perché si occupa del restauro di libri antichi, documenti e stampe
- auto e moto d’epoca, ed in questo caso è bene frequentare delle scuole e dei corsi specifici riguardanti le moto d’epoca e auto
- di mobili antichi, il quale dovrà necessariamente sapere lavorare con il legno e con tutti i materiali che sono utilizzati per gli oggetti di arredamento.
Esistono anche degli appositi corsi di formazione che rilasciano attestati di qualifica, che risultano essere piuttosto utili per poter partecipare a concorsi pubblici. Nel nostro paese e per lo più nelle principali città italiane, ci sono delle grandi scuole per il restauro riconosciute a livello internazionale:
- Scuola per Artigiani Restauratori “Maria Luisa Rossi” – Torino
- Centro Conservazione Restauro La Venaria Reale – Venaria (To)
- Opificio delle Pietre Dure – Firenze
- Scuola per il Restauro del Mosaico – Ravenna
- Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro – Roma
Lavorare come restauratore: quanto guadagna?
Così come accade per gli altri ambiti lavorativi, sembra proprio che anche per il mestiere del restauratore, in termini di stipendio e guadagno, ci sia una differenza tra l’impiego pubblico e privato. In genere, però, va detto che i guadagni variano tanto da un’opera all’altra e anche dalla tipologia d’intervento. Possiamo dire però che in linea di massima, un restauratore che opera nel settore pubblico guadagna tra i 20 e i 30 mila euro l’anno. Il restauratore privato, invece, che ha quindi una propria bottega o negozio, può tranquillamente arrivare a guadagnare anche 80 mila euro l’anno.
Restauratore: opportunità di lavoro
Come abbiamo in parte detto, il restauratore può tranquillamente lavorare come dipendente all’interno di una struttura pubblica. Questo però, nel caso in cui abbia superato un concorso pubblico. Ad ogni modo, questa professione si può anche svolgere all’interno di un laboratorio privato. In genere, però, il restauratore opera come lavoratore autonomo all’interno di laboratorio o all’interno di un’impresa specializzata.
Nel primo caso, bisognerà aver ricevuto l’autorizzazione dell’Asl e sarà indispensabile che ci sia un’area adibita a laboratorio. Nel caso in cui il restauratore lavori nel settore pubblico e quindi alle dipendenze di una società o ente, l’orario di lavoro è regolato da un contratto che non supera le otto ore giornaliere.
Purtroppo nel corso degli anni in Italia l’artigianato ha perso il suo valore e ormai non è più tanto considerato, nonostante l’arte sia ancora il cuore pulsante dl nostro paese. Tuttavia, coloro che desiderano intraprendere questo mestiere, non devono assolutamente demordere e perdere le speranze, considerando che si può lavorare nel pubblico ma anche privato.
In quest’ultimo caso non serve altro che la passione e la determinazione e nulla e nessuno vieterà di aprire un piccolo laboratorio. Se si sarà bravi ed ostinati, si riuscirà a lavorare ed a guadagnare abbastanza. Bisognerà, quindi, trovare il giusto locale, comprare le attrezzature adeguate per poter svolgere la mansione, provvedere a fare una bella insegna e pubblicizzare la propria attività.
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