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Lavoro: le offerte part time aumentano sensibilmente

Offerte di lavoro part time: un’opportunità o semplicemente uno dei risvolti della crisi economica?

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In un’Italia sempre più sommersa dalla crisi economica, che un mese dopo l’altro registra sempre nuovi record sui numeri della disoccupazione, sia giovanile, che adulta, che globale, c’è un canale occupazionale che invece continua ad annotare numeri sempre più positivi: stiamo parlando delle offerte di lavoro part time.

Secondo le ultime rilevazioni Istat, le occupazioni part time sono cresciute dell’83% rispetto al 2008 (+ 1 milione e 121 mila posti di lavoro creati), con una particolare concentrazione nei settori del commercio, del turismo e della ristorazione. Dato certo che può contenere al proprio interno anche un intuitivo risvolto negativo. La crisi, oltre ai licenziamenti, può portare infatti come sua diretta conseguenza la diminuzione degli orari di lavoro, ma non è solo questa l’unica interpretazione possibile e valida da collegare a questa tipologia di situazione.

Tante società, specie in settori come quelli sopra enunciati (commercio, turismo e ristorazione), richiedono professionalità, tipologie di impegno ed attività meglio gestibili e realizzabili in un orario di lavoro a tempo parziale.

Prendiamo per esempio il caso di McDonald’s: un impegno full time porterebbe forse meno lucidità, più stress o magari genererebbero forse la noia rispetto ad un part time (non per forza di 20 ore, ma anche di 25 o 30 settimanali), come gli head hunter del gruppo richiedono ai propri candidati.

Poi che dire degli operatori call center outbound obbligati a vendere sempre gli stessi prodotti per ore, di fronte alle reazioni comprensibilmente scocciate delle persone, o a quelli inbound, che senza un minuto di tregua devono analizzare e gestire le richieste di assistenza, aiuto ed informazioni da parte della clientela di grosse aziende. E magari anche in alcune catene di grossa distruzione, centri commerciali, a volte 40 ore settimanali possono far perdere brillantezza ed entusiasmo ai lavoratori rispetto ad un impegno parziale, che però di certo dall’altra parte penalizza economicamente i dipendenti. Le controindicazioni sulla precarietà aumentano quindi i propri effetti negativi con l’esplosione dei contratti di lavoro part time.

E voi cosa ne pensate delle occupazioni di tipo part time: rappresentano comunque un’opportunità in un momento storico del genere, oppure no?

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