Stagione estiva 2019 mancano i lavoratori stagionali che si prendono cura dei turisti. Le strutture alberghiere e non solo sono in difficoltà. Allarme lanciato dal sindaco di Gabicce Mare e la colpa data al Reddito di Cittadinanza.
Il sindaco di Gabicce Mare ha recentemente lanciato l’allarme relativo al lavoro stagionale che provoca non pochi problemi alla nuova stagione estiva. Mancano cuochi, camerieri, bagnini, animatori, addetti alle pulizie. Insomma, mancano tutte quelle importanti figure che si prendono cura dei tanti vacanzieri. Le accuse mosse nei confronti dei Reddito di Cittadinanza come causa di tutto.
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Allarme lavoro: mancano i dipendenti stagionali
Domenico Pascuzzi, sindaco di Gabicce Mare ha lanciato un vero e proprio campanello d’allarme. La stagione estiva 2019 fatica a decollare a causa della mancanza di lavoratori stagionali. Mai come quest’annoc’è carenza di cuochi, camerieri, bagnini, animatori, addetti alle pulizie ecc. Mancano tutte quelle figure professionali stagionali che si prendono cura dei turisti, dal loro arrivo fino alla loro partenza.
Secondo il primo cittadino di Gabicce, la colpa è tutta legata al Reddito di Cittadinanza che ha incentivato i giovani a restare a casa e rifiutare di lavorare come dipendenti stagionali. Il sindaco sottolinea come, i tanti giovani che ogni anno andavano a lavorare durante la stagione estiva, quest’anno hanno rifiutato, in quanto percettori del sussidio economico. Giovani che non hanno la minima intenzione di accettare lavori stagionali rischiando così di perdere l’assegno economico di circa 700 euro al mese.
Lavoro stagionale: le strutture vacanziere in difficoltà
A mancare non sono i turisti ma i lavoratori stagionali che se ne prendono cura. E’ questo l’allarme lanciato per la stagione estiva 2019 che, ha serie difficoltà a decollare. Nessuno ha più intenzione di accettare determinati lavori, mettendo in difficoltà le tante strutture vacanziere sul nostro territorio nazionale. Anche Angelo Serra, presidente dell’Associazione Albergatori, conferma l’allarme lanciato dal sindaco di Gabicce Mare “Sono 250 le figure tra sala, cucina e piani che non riusciamo a trovare”.
La versione degli ex stagionali è sempre la stessa, ossia meglio il sussidio economico connesso al Reddito di Cittadinanza che il lavoro stagionale. Inoltre, i pochi che rispondono all’appello e decidono di accettare il lavoro, chiedono espressamente di non essere regolarmente assunti, altrimenti perderebbero il sussidio economico. Ivana Veronese, segretaria dell’Uil rimarca come nella riviera romagnola sia aumentato, anche se di poco, il lavoro in nero, il tutto per non perdere il sostegno economico legato al Reddito.
Lavoro stagionale: le accuse mosse da Matteo Renzi su Facebook
Anche l’ex premier Pd Mattero Renzi ha lanciato la sua accusa al Reddito di Cittadinanza, considerandolo una misura del tutto diseducativa che, incentiva i giovani a restare a casa invece di andare a lavorare nelle strutture turistiche. Ed ancora, “prima sono spariti i navigator e adesso anche i bagnini”. Un’accusa molto pesante rivolta al M5S che, secondo Renzi, pagherebbe la gente e soprattutto i giovani per restare a casa invece che andare a lavorare. Tuttavia, il post dell’ex premier su Facebook ha suscitato il malcontento e le critiche di molte persone.
Queste hanno commentato mettendo in evidenza che, se adesso gli ex lavoratori stagionali preferiscono stare a casa, il motivo sta nel fatto che, il lavoro stagionale è da sempre stato una forte forma di sfruttamento. Orari allucinanti per paghe misere. Le accuse dei cittadini ed ex lavoratori stagionali non sono rivolte al Reddito di Cittadinanza ma alla precarietà, alle condizioni di lavoro senza tutele, agli stipendi miseri e sottopagati che da sempre offre il lavoro stagionale. Ad essere diseducativo è lo sfruttamento sul lavoro non il sussidio economico.
Il M5S difende la sua posizione ed il suo operato, rispondendo alle critiche
La risposta del M5S in riferimento alle accuse subite gli scorsi giorni non ha tardato ad arrivare, denunciando la vera natura dei lavori stagionali, definiti una “giungla di precarietà”. Si tratta di lavori precari, sottopagati e spesso in nero con cui tantissimi giovani si sono affacciati nel mondo del lavoro.
Le nuove misure prese vogliono dire basta alle differenti forme di sfruttamento lavorativo, con un incentivo economico a favore dei più deboli che, non devono più sentirsi obbligati ad accettare qualsiasi condizione lavorativa. Ed ancora, il M5S sostiene che sono finalmente finiti i tempi in cui i datori di lavoro si potevano arricchire alle spalle dei poveri dipendenti, costretti a lavorare anche 12 ore al giorno per ricevere stipendi da fame. Preferire il Reddito di Cittadinanza non vuol dire non avere intenzione di lavorare, semplicemente non avere più intenzione di essere sfruttati.
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