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Lavoro temporaneo: valutiamo i vantaggi

Chi collabora con capi e colleghi sempre nuovi può crescere più degli altri. Ma attenzione: per soppravvivere ai continui cambiamenti, occorre essere aperti e flessibili

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Il mito del posto fisso ha creato non pochi problemi ai giovani italiani. I quali faticano a far comprendere ai loro genitori che firmare un contratto a tempo indeterminato è una fortuna riservata a pochi. Il lavoro temporaneo continua a far paura: l’idea di progettare qualcosa di solido, senza poter contare su una stabilità professionale, viene considerata temeraria da buona parte dei nostri connazionali. Ma è davvero così? Chi cambia spesso lavoro è destinato a vivere una vita di frustrazioni e stenti? Non sempre. Senza voler sottostimare il dramma dei tanti lavoratori atipici, “strozzati” da un sistema che non li tutela a sufficienza; cerchiamo di concentrarci sugli aspetti positivi. Nel tentativo di snudare i vantaggi di una tipologia contrattuale che, all’estero, gode ad esempio di ben altra considerazione.

lavoro

I vantaggi del lavoro temporaneo

Il lavoro temporaneo è una tipologia di rapporto di lavoro con una durata prestabilita. Che ha un inizio e una fine. Si può essere assunti a tempo determinato per una sostituzione (si pensi ad una maternità o ad un’assenza per malattia), per far fronte a un sovraccarico di lavoro o per curare uno specifico progetto che i dipendenti dell’azienda non possono o non sanno portare a termine. Il lavoratore temporaneo può diventare, insomma, una risorsa preziosa: capace di rendere meno stressanti le giornate dei colleghi e di risolvere situazioni spinose. Soprattutto se vanta una certa esperienza. La prospettiva di entrare e uscire da più aziende non deve spaventare perché chi cambia spesso lavoro:

  • impara più cose e amplia le sue competenze;
  • si relaziona con dirigenti, colleghi e clienti diversi;
  • può cimentarsi in vari settori e mettersi costantemente alla prova (spezzando la routine);
  • sviluppa una capacità di resilienza maggiore;
  • riesce a costruirsi una rete di contatti importante.

Cerchiamo di approfondire alcuni concetti. A dispetto di quanto pensano i più cauti e tradizionalisti, il lavoro temporaneo può essere una scelta. Non sono pochi, infatti, coloro che riescono a coglierne i vantaggi e decidono di investire su una carriera che – per quanto malferma possa apparire – può riservare grandi soddisfazioni. Chi cambia spesso lavoro vanta un bagaglio esperenziale non indifferente, che lo mette nella posizione di poter fare la differenza. E’ vero: cambiare continuamente ufficio può essere sfibrante, ma ha i suoi risvolti positivi. Chi si trova a collaborare con dirigenti, colleghi e clienti di vario tipo ha, infatti, la possibilità di imparare molto di più di chi resta sempre al suo posto. E non si sottovaluti la capacità di resilienza ovvero di far fronte alle difficoltà. Chi opta per il lavoro temporaneo, non ne è solitamente sprovvisto. Anzi: grazie all’esperienza maturata, dimostra (quasi sempre) di avere le spalle sufficientemente larghe per poter affrontare ogni cosa. O di essere in grado di fornire i giusti suggerimenti a chi sperimenta, per la prima volta, una data situazione. Il lavoratore temporaneo può avere una marcia in più e proporre soluzioni innovative.

Il lavoro temporaneo – che è la soluzione ideale per chi ha bisogno di stimoli sempre nuovi – può, insomma, portare giovamento all’intera azienda. Chi entra, a tempo determinato, in una realtà già strutturata riesce, di solito, a migliorare il clima e a “rinvigorire” i rapporti tra i colleghi. Perché? Perché ha tanta voglia di fare ed entusiasmo da vendere e vuole – di solito – lasciare il segno e non passare inosservato. Specie se viene assunto in un periodo particolarmente stressante, in cui il carico di lavoro si fa insostenibile per le risorse interne. E’ in questo caso che si mostra quanto mai collaborativo e si mette a disposizione di chiunque ne abbia bisogno (dietro istruzioni del capo, ovviamente). Con grande giovamento di tutto lo staff, che ne esce galvanizzato, allegerito e ritemprato. Portando “aria fresca” in azienda, i lavoratori temporanei riescono, molto spesso, a migliorare la qualità dei rapporti all’interno del team e a riaccendere l’entusiasmo per quello che si fa.

Cosa serve per fare bene

Alla luce di quanto detto, potreste iniziare a guardare anche voi, con occhio diverso, alla possibilità di lavorare (per vostra scelta) in maniera temporanea. A patto che siate disposti a dare prova di grande flessibilità e adattabilità. Rimanere in un’azienda per un periodo limitato obbliga a “bruciare le tappe”: occorre, infatti, adattarsi, in tempo reale, ai ritmi e alle dinamiche esistenti. Senza compromettere gli equilibri che si sono saldati. Non è una cosa che sanno fare tutti: alcune persone hanno bisogno di un lasso di tempo più o meno dilatato per “prendere le misure” e dare il meglio di sé. E altre faticano ad uscire dagli schemi e a gestire serenamente gli imprevisti. Se appartenete a queste ultime categorie, il lavoro temporaneo “a lunga durata” non fa per voi. Meglio mettervi alla ricerca di qualcosa di più stabile e duraturo. A ciascuno il suo.

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