Le detrazioni fiscali a cui possono accedere i titolari di reddito da pensione. Slitta la scadenza nella presentazione della dichiarazione dei redditi 2020. Ecco le novità
L’appuntamento con la dichiarazione dei redditi è ormai arrivato per tutti i contribuenti, compresi i pensionati. Di quali detrazioni fiscali possono beneficiare gli ex lavoratori ormai in pensione? Ci sono delle novità nella dichiarazione dei redditi 2020? Ecco ciò che i pensionati dovrebbero sapere su sconti e detrazioni di carattere fiscale.
Indice
Dichiarazione dei redditi 2020
L’appuntamento annuale con la dichiarazione dei redditi si avvicina sempre di più per tutti i contribuenti. Questi, in fase di compilazione del modello per la dichiarazione dei redditi, hanno il diritto di portare in detrazione o deduzione determinate spese sostenute nell’anno precedente la dichiarazione stessa. In questo modo, l’ammontare delle tasse dovute diminuisce, alleggerendo il carico fiscale sulle spalle dei contribuenti. Le spese detraibili sono tutte quelle che possono essere sottratte in maniera diretta della imposte da dover versare. Ricordiamo che quest’anno, a causa della situazione sanitaria Coronavirus, il termine ultimo per la scadenza della dichiarazione dei redditi è stato posticipato al 30 settembre 2020. Questo permetterà ai contribuenti di avere più tempo a disposizione per poter adempiere al loro dovere con il Fisco.
Detrazioni fiscali e dichiarazione dei redditi
Anche i pensionati come tutti i contribuenti, ogni anno devono procedere con la dichiarazione dei redditi entro i termini fissati. Il 2020 è iniziato in maniera differente, con la pandemia da Coronavirus. Questa ha comportato modifiche e slittamenti delle principali scadenze fiscali, tra cui anche quella relativa la dichiarazione dei redditi, fissata al 30 settembre 2020. Anche i pensionati potranno godere di maggior tempo per adempiere al loro dovere fiscale. Tuttavia, ci sono una serie di detrazioni che spettano agli ex lavoratori. I pensionati già conoscono la modalità forfettaria, che parte automaticamente con la presentazione dei vari modelli di reddito. In particolare, in relazione all’incremento o decremento del reddito muta la misura forfettaria dell’agevolazione di carattere fiscale. Oltre a ciò, potrebbero esserci delle agevolazioni che non tutti i pensionati conoscono.
Le detrazioni fiscali che spettano ai pensionati
L’articolo 13 del DPR 917/1986 disciplina le detrazioni fiscali rivolte ai percettori di assegno pensionistico, il tutto in base all’ammontare del reddito del soggetto. Secondo le disposizioni del TUIR, ossia del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, nel caso in cui il reddito dichiarato dal pensionato non superi gli 8 mila euro, la detrazione spettante sarà pari a 1.880 euro. Di conseguenza, per il pensionato ci sarà una detrazione non inferiore a 713 euro. Nel caso in cui nella dichiarazione, il reddito complessivo è superiore gli 8 mila euro ed inferiore i 15 mila, la detrazione è di 7 mila euro. Ed ancora, detrazione pari a 1.297 euro per i pensionati con un reddito complessivo superiore a 15 mila euro ed inferiore ai 55 mila euro.
Agevolazioni per le pensioni estere
La legislazione prevede delle agevolazioni anche per i soggetti titolari di pensioni erogate da soggetti esteri. In particolare, l’articolo 24-ter nel DPR 917/1986 (TUIR), prevede per i pensionati che ricevono la pensione da soggetti esteri e che trasferiscono la propria residenza in alcune Regioni del Sud Italia (Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia), una tassazione forfettaria con aliquota al 7%. Altro requisiti per accedere a questa forma di tassazione è quello di trasferirsi in città con meno di 20 mila abitanti.
Il sistema pensionistico italiano necessita di essere ridefinito, in maniera da adattarsi alle nuove caratteristiche del mondo del lavoro. L’avvento del Coronavirus ha però frenato i lavori per la realizzazione di una nuova riforma previdenziale, in grado di superare la Fornero non più adatta alle caratteristiche delle realtà odierne. Più flessibilità e degli strumenti che tengano conto del lavoro discontinuo che caratterizza il mercato del lavoro. Sono tanti i giovani e non solo che lavorano con contratti a termine, stagionali e discontinui. Ovviamente questi soggetti penalizzati da un punto di vista contributivo, nel calcolo della propria pensione. Passata la fase critica della pandemia, almeno si spera, il Governo sembra aver avviato nuovamente le riflessioni sul mondo delle pensioni.
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