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L’intelligenza artificiale a sostegno dei disabili. Ecco come

L’intelligenza artificiale migliora la vita ai disabili, andando ad abbattere le barriere sociali e tecnologiche. Importanti le scoperte avutosi nel corso degli ultimi anni, scoperte sempre più indirizzate a persone colpite da diverse problematiche

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L’intelligenza artificiale a sostegno dei disabili per migliorarne la vita. Una frontiera della scienza che si rivolge sempre di più alle persone disabili con problemi di vario tipo.

la tecnologia a sostegno dei disabili

 

L’intelligenza artificiale che migliora la vita dei disabili

Sono milioni e milioni le persone colpite da disabilità di vario tipo e gravità. Per queste persone, svolgere le normali attività quotidiane diventa complesso se non addirittura impossibile. Eppure, i sistemi di intelligenza artificiale, così come le ultime scoperte e lavori scientifici, si rivolgono sempre di più a queste persone. Lo scopo è quello di migliorare la vita dei disabili, fornendo sostegno nella vita quotidiana, rendendole il più possibile indipendenti. Problemi visivi, uditivi, motori, di apprendimento o altro, possono creare vere e proprie barriere sociali. Da anni, la tecnologia ha studiato e creato dispositivi capaci di abolire tali barriere. Per fare un esempio, gli audio libri hanno permesso a tanti non vedenti, di poter godere del piacere della lettura, i sottotitoli hanno permesso ai sordi di poter godere in maniera più semplice la visione di film. Ed ancora, altri dispositivi elettronici, hanno permesso a soggetti con gravi problemi motori, di spostarsi.

Cos’è l’intelligenza artificiale

Tante sono le definizioni per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. In maniera semplicistica, l’intelligenza artificiale è la capacità di un sistema tecnologico, di risolvere problemi e svolgere azioni che sono tipiche della mente ed abilità umane. Da un punto di vista più tecnico, l’intelligenza artificiale non è altro che la disciplina che si occupa della realizzazione di hardware e software, capaci di agire in maniera autonoma, risolvendo problemi, compiendo vere e proprie azioni di vita quotidiana. Ad esempio: pianificazione e comprensione del linguaggio, il riconoscimento di suoni ed immagini, risoluzione di problemi di varia natura etc.  Molti gli scenari di applicazione di IA, come la medicina, i trasporti, produzione, vita domestica etc. La comunità scientifica si interessò per la prima volta di intelligenza artificiale, nel lontano 1943, quando Warren McCulloch e Walter Pitt, proposero il primo neurone artificiale. Nel 1949 il libro dello psicologo canadese Donald Olding Hebb, analizzò i collegamenti presenti tra i neuroni artificiali oltre che i complessi modelli del cervello umano.

Come l’intelligenza artificiale migliora la vita dei disabili

Le tecnologie assistite legate all’intelligenza artificiale, aiutano i disabili a vivere meglio riducendo le barriere tecnologiche e sociali.  L’IA indirizzata a problemi di accessibilità, permette a persone con problemi visivi, di cercare in maniera semplice siti web, a leggere testi scritti a mano, a descrivere scene presenti sullo schermo etc. Le persone con mobilità limitata, grazie al testo produttivo, sono in grado di digitare parole in maniera semplice e rapida. I sistemi di sintesi vocale, aiutano i non vedenti o persone con disabilità uditive, permettendogli una comunicazione più semplice ed efficace. I sottotitoli, aiutano persone con problematiche uditive a poter godere della visione di film e video. Questi solo alcuni degli esempi, di come la tecnologia ha migliorato la vita dei disabili.

Assistenti virtuali molto utili

Oggi si parla molto di assistenti virtuali che facilitano lo svolgimento di azioni, soprattutto per quanto riguarda i disabili, ma non solo. Ad esempio, assistenti virtuali come Amazon Alexa, Microsoft Cortana, Google Assistant, Apple Siri, attraverso interfacce conversazionali, permettono l’interazione con una vasta gamma di funzionalità. Ad esempio, gente con problematiche visive, possono facilmente utilizzare l’interfaccia vocale, così da non dover spendere molto tempo scrivendo e cercando sullo schermi informazioni scritte. Con un semplice comando vocale è possibile ordinare una pizza, comprare qualcosa, inviare messaggi vocali, accendere e spegnere i dispositivi elettronici etc. Inoltre, le tecnologie legare all’intelligenza artificiale, sono in grado di apprendere e memorizzare le normali attività delle persone, riconoscendo situazioni di pericolo, cadute od incidenti vari, così da avvertire automaticamente terzi in maniera tempestiva. Anche in ambito domestico l’IA aiuta i disabili a svolgere azioni come, accendere e spegnere la luce, aprire e chiudere le porte, regolare un termostato, accendere e spegnere elettrodomestici etc.

Wheelie 7 sedia a rotelle controllata dalle espressioni facciali

Sempre più avanzate le scoperte tecnologiche di intelligenza artificiale applicate alla vita. Una di queste è Wheelie 7, la sedia a rotelle motorizzata che si comanda con le espressioni facciali, destinata a persone con gravissime disabilità motorie, ideata da Intel. Questa tecnologia, permette alle persone con gravi limitazioni motorie,  di potersi spostare senza chiedere aiuto ad altri. Il tutto attraverso la tecnologia di IA applicata ad una sedia a rotelle motorizzata, che riconosce i comandi nelle espressioni facciali del soggetto che la utilizza. Tale sedia a rotelle è dotata di una telecamera 3d che va ad inquadrare ininterrottamente il viso della persona. L’istallazione richiede solamente 7 minuti, e si possono scegliere tra 10 espressioni facciali, quelle da utilizzare per andare a controllare la sedia a rotelle. Insomma, una scoperta che migliora la vita a molti disabili.

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