Se una buona quota di genitori in tutto il mondo fatica a capire cosa faccia esattamente il figlio al lavoro, forse è il caso che lo raggiungano in azienda o in ufficio per togliersi ogni dubbio. E’ da questa considerazione che il famoso portale per professionisti Linkedin è partito quando ha pensato di mettere in piedi il “Bring In Your Parents Day”. L’iniziativa – giunta ieri alla sua terza edizione – si prefigge insomma di dare una mano a tutti quei genitori che, posti di fronte alla fatidica domanda: “Che lavoro fa tuo figlio?”, continuano a balbettare smarriti.
I consigli di mamma non stancano mai
Linkedin ha commissionato una ricerca dalla quale è emerso che, nel 30% dei casi, i genitori italiani hanno smesso di dare consigli sul lavoro ai loro figli nel momento in cui è arrivata la prima assunzione. E se il 25% degli stessi italiani ha detto di essersi sentito poco consigliato da mamma e papà, il 21% ha confessato che ricevere qualche consiglio in più sulle scelte professionali lo avrebbe confortato alquanto. Il ruolo che i genitori svolgono nella vita dei loro figli è di capitale importanza, anche in ambito professionale. Tant’è che Linkedin, con la collaborazione di Alexandra Beauregard, ricercatrice della London School of Economics, ha pensato di andare fino in fondo tracciando cinque profili di genitori tipo. Si va dai “Free Range (Genitori Responsabilizzanti)” che non mostrano grande interesse nel lavoro del proprio figlio e lo lasciano vivere aspettandosi che trovi un impiego da solo ai “Well-wishers (Genitori Sostenitori)”, interessati alle attività del figlio, ma non attivamente coinvolti. Si tratta, in pratica, di tutte quelle mamme e quei papà che vorrebbero aiutare i loro “pargoli”, ma non sanno bene come fare perché percepiscono (o sperimentano) una distanza difficile da colmare. E legata molto spesso al trascorrere del tempo.
Meglio genitori “faro” che “elicottero”
E non finisce qui: nella “galleria” tracciata dalla Beauregard, un posto d’onore meritano i “Lighthouse (Genitori Faro)” che sono molto interessati a ciò che fa il figlio, agiscono come “consulenti”, ma non offrono consigli e non interferiscono nelle sue scelte. In pratica: illuminano la strada, ma non indicano la via da seguire. Come invece cercano di fare i “Concierge (Genitori Maggiordomo)” che si preoccupano di fornire tutti i confort ai loro figli, convinti che l’ “assistenzialismo” sia una prova inconfutabile del loro amore. Per non parlare degli “Helicopter (Genitori Elicottero)” che non riescono ad accettare l’idea che il proprio figlio sia cresciuto e continuano a “volteggiare” sopra di lui compromettendone (a volte in modo irrimediabile) la crescita autonoma. “I genitori possono dare dei consigli davvero importanti ai figli anche nell’ambito lavorativo – ha commentato Marcello Albergoni, Head of Italy di Linkedin – ma, come rivela la ricerca, molti di essi non sono consapevoli del valore delle proprie conoscenze. Bring in Your Parents Day è un modo per capire meglio la situazione lavorativa dei figli e dare ai genitori il giusto grado di conoscenza e confidenza per poterli guidare”. Senza esagerare però.
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