Il dottor Alan Kenny è preoccupato: nonostante il compenso da capogiro, nessun medico risponde al suo annuncio di lavoro
Alan Kenny è un medico che opera, da trent’anni, in Nuova Zelanda. E che, come molti altri colleghi, sta pensando di andare in pensione entro tempi ragionevoli. Ma c’è qualcosa che sembra ostacolare i suoi disegni di riposo. Se Kenny dovesse, infatti, decidere di appendere lo stetoscopio al chiodo, rischierebbe di lasciare sguarnito (o giù di lì) un intero distretto rurale: quello in cui si trova il paesino di Tokoroa dove vivono meno di 14 mila anime. Da qui l’affannosa ricerca – a cui si dedica da almeno due anni – di un medico che possa subentrargli. Ricerca che non ha, fin qui, prodotto risultati.
Kenny è consapevole che il villaggio neozelandese non rappresenta l’Eldorado dei giovani ambiziosi medici che puntano a lavorare nelle strutture più moderne e tecnologizzate. E ha, per questo, deciso di mettere sul piatto un’offerta che non si può rifiutare: un compenso annuo di 400 mila dollari netti (equivalenti a 360 mila euro: praticamente 30 mila euro al mese) più tre mesi di vacanze retribuite e la possibilità di riposarsi nei fine settimana e di notte. Eppure nessuno ha finora mostrato interesse. Con crescente preoccupazione del medico, che ha deciso di rendere la storia di demanio pubblico, con la speranza di attrarre l’attenzione di qualche collega volenteroso.
Di cosa stiamo parlando esattamente? La risorsa dovrebbe svolgere una mansione paragonabile a quella del nostro medico di base. In pratica, il collaboratore di Kenny (che dovrebbe poi subentrargli del tutto consentendogli di andare in pensione) dovrebbe prestare cure mediche in un distretto rurale dell’isola del Nord della Nuova Zelanda. Inoltrandosi per sentieri non proprio agevoli. L’aiuto che, da circa due anni a questa parte, tenta di dare la figlia di Kenny, iscritta alla facoltà di Medicina, non risulta infatti sufficiente. E i reiterati annunci pubblicati sui siti specializzati o affidati alle agenzie che si occupano di reclutare personale medico hanno finora fatto un buco nell’acqua. Nessun dottore ha, infatti, fin qui mostrato la benché minima intenzione di stabilirsi a Tokoroa, garantendo così la sopravvivenza della clinica aperta da Kenny.
“La posizione è rimasta vacante a causa del pesante carico di lavoro e per via della posizione rurale – ha spiegato Linda Reynolds, a capo dell’associazione che riunisce i medici neozelandesi delle zone rurali – Molti medici temono, infatti, che la loro carriera professionale possa finire in un vicolo cieco e la maggior parte di questi posti vengono, nel frattempo, occupati da laureati in medicina che arrivano dall’estero”. E che si fermano solo per pochi mesi. Mentre a Tokoroa serve qualcuno disposto a rimanere. Dietro profumato compenso.
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