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Mercato dell’usato: in Italia vale 18 milioni di euro

Crisi e nuove tecnologie aiutano la diffusione del mercato dell’usato. In Italia vale ormai diversi milioni di euro.

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mercato-dell-usatoMercato dell’usato o second hand ecnomomy (economia di seconda mano): è questa la nuova frontiera del consumo socio –economico che in Italia vale ben 18 milioni di euro. Doxa e Subito.it hanno infatti sottolineato come esso abbia ormai un importante peso sui consumi degli italiani stimando che tale pratica realizzi l’1% del PIL del nostro Paese e coinvolge il 44% dei cittadini.  Insomma, il mercato dell’usato è di fatto una nuova forma di scambio a livello macro,  in grado di ridefinire i consumi e, per questo, contrastare la crisi e la mancanza di liquidità Il 71%  degli italiani ha infatti fatto acquisti di seconda mano, per risparmiare qualcosa. Perr Guido Argieri di Doxa il mercato dell’usato “è oggi una realtà in molti paesi, e lo sta diventando anche in Italia, e non è un caso che questo fenomeno si stia espandendo proprio ora, in un momento storico di grande cambiamento e dinamismo caratterizzato da un bisogno dell’individuo di avere un ruolo sempre più attivo nella propria società ed economia e nelle scelte della vita di tutti i giorni”.

Mercato dell’usato: necessario ed affascinante

Gli italiani comprano e vendono roba usata per permettersi di soddisfare reali bisogni famigliari, ma anche per l’esigenza di avere cose sempre nuove;  per cambiare il guardaroba, l’arredamento e la tecnologia a disposizione. Risparmiando e cercando di acquistare a poco e vendere a tanto.  Questa nuova tendenza, determinata spesso anche dalla necessità, ha fatto sì che l’usato negli ultimi anni prendesse sempre più piede, cambiando l’approccio e le abitudini delle famiglie verso gli acquisti.

Mercato dell’usato e internet

Ancora Argieri ha fatto notare che “anche se il mercato dell’usato è ancora in fase di crescita, la linea evolutiva che sta seguendo lo porterà ad essere una leva importante nel sistema socio-economico grazie a digitale e mobile che ne saranno il driver”. È stato stimato, infatti, come sia cresciuto il ruolo dell’online da cui si genera il 47% del valore economico. Su internet si acquista e si vende con maggiore facilità, soprattutto per quanto riguarda i prodotti elettronici (32%), l’ abbigliamento e gli oggetti d’arredamento(28%). Tre italiani su dieci hanno fatto girare l’economia incrementando la compravendita di usato grazie alla diffusione dei nuovi dispositivi mobili e grazie anche ad un sempre più elevato livello di connettività.  La differenza c’è e si sente:  chi ha venduto “fisicamente” oggetti usati ha guadagnato in media di 1050 euro in un anno,  mentre chi si è affidato ad internet per vendere ciò di cui voleva sbarazzarsi ne ha portati a casa circa 1.290.

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