email pervenuta a La Posta di Bianco Lavoro Mio figlio è ormai convinto di lasciare l'università, ha 21 anni ed è al secondo anno di ingegneria informatica con discreti risultati, anche se un po' indietro con il piano di studi poiché lavora. La sua scelta mi rattrista molto, è il mio unico figlio e vorrei …
email pervenuta a La Posta di Bianco Lavoro
Mio figlio è ormai convinto di lasciare l'università, ha 21 anni ed è al secondo anno di ingegneria informatica con discreti risultati, anche se un po' indietro con il piano di studi poiché lavora. La sua scelta mi rattrista molto, è il mio unico figlio e vorrei vederlo laureato. È molto bravo con l'informatica e per questo sta già lavorando come free-lance da tempo con partita iva guadagnando abbastanza per essere autonomo e sviluppando progetti suoi. Per questo dice di non aver più tempo per stare dietro a lezioni ed esami.
Tuttavia vorrei dimostrargli che senza la laurea potrà fare ben poco, ad esempio io sono una docente di scuola media e spesso negli ultimi anni nel mio istituto comprensivo organizziamo corsi con esperti esterni in ambito informatico… tutte materie su cui mio figlio è molto ferrato (pacchetto office di microsoft per la patente europea, applicazioni apple per la didattica, uso consapevole dei social-network e Facebook in particolare), ma ovviamente gli esperti devono avere una laurea specifica per essere dichiarati “competenti” per l'incarico, altrimenti anche se preparati non sono presi in considerazione per le selezioni. Così anche immagino in aziende ed altri enti pubblici, insomma una laurea è indispensabile per poter accedere a tante posizioni lavorative e non essere considerato "incompetente". Vorrei dimostrarlo a mio figlio con statistiche ed esempi concreti, di modo che rallenti con il lavoro (lo aiuto io economicamente) e finisca l'università. Come fare?
Prof.ssa Francesca G.
La risposta di Marco Fattizzo, direttore di Bianco Lavoro ed esperto in Politiche del Lavoro
Da un lato è vero che molte posizioni sono precluse se non si ha il titolo di studio idoneo, da un altro lato è assolutamente necessario dire che è errata l'equazione: laurea uguale competente, non laurea uguale incompetente.
Le faccio alcuni esempi inerenti le sue esperienze: lei dice che gli esperti esterni della sua scuola devono avere una laurea specifica per essere dichiarati “competenti” e quindi partecipare alle selezioni; è chiaro che una istituzione pubblica debba basarsi su dati oggettivi e titoli, ma è sicura che in questo modo si ottenga il miglior risultato? Prendiamo le materie che ha citato: corso di approfondimento sui social network e Facebook. Insomma se Mark Zuckerberg, il fondatore, presentasse domanda presso la sua scuola come esperto esterno… sarebbe scartato in quanto “incompetente”, non avendo alcuna laurea avendo abbandonato l'università per dedicarsi a Facebook appunto…
Altro esempio, lei ha parlato di progetti a tema Microsoft e pacchetto office… e se si presentasse come esperto Bill Gates? Colui che ha inventato il tutto insomma? Beh… anche lui sarebbe escluso dalle selezioni in quanto “incompetente” in materia, essendo in possesso del solo diploma di scuola superiore.
Stesso discorso per Apple… anche il defunto Steve Jobs aveva “solo” il diploma di high school infatti ed anche lui sarebbe risultato “incompetente” se si fosse presentato come “esperto”!
Insomma per darle una risposta: non esistono dati oggettivi con i quali possa dimostrare a suo figlio che senza laurea avrà le strade sbarrate. Per quanto riguarda l'università il mio pensiero è: laurea si, ma solo se presa in tempi veloci e sia utile e propedeutica al lavoro, inutile “forzare” anni di studio solo per festeggiare il “titolo”.
In questo trovo molto valido il pensiero dell'attuale vice-ministro del lavoro Michel Martone che citai lo scorso anno (prima del suo attuale incarico) proprio per questo concetto a seguito della sua partecipazione alla trasmissione Il Contratto.
Certamente non me la sentirei di sconsigliare ad un ragazzo di 21 anni ad andare avanti con i suoi progetti e lavoro con cui comunque sta ottenendo risultati a quanto ho capito soddisfacenti.
Una “via di mezzo” potrebbe essere approfittare del sempre maggiore sviluppo che si sta avendo anche in Italia dell'università da “esterni”, sistema molto diffuso nel centro e nord Europa, che permette un piano di studi e di lezioni particolare per chi lavora a tempo pieno e vuole comunque raggiungere il traguardo Laurea. Chieda a suo figlio di informarsi, se è abbastanza motivato, troverà certamente il giusto compromesso.