L’Ocse ha modificato in positivo i suoi pronostici riguardo l’andamento del prossimo futuro per l’economia italiana, e anche per quella dei Paesi dell’Eurozona in generale. Se lo scorso autunno aveva visto le previsioni della crescita italiana arrivare allo 0,2%, e secondo alcuni economisti implicavano anche qualche abuso di ottimismo, oggi la stessa Ocse arriva a prevedere che nel 2015 la crescita economica sarà per l’Italia dello 0,6%: il triplo di quanto pronosticato alla fine dello scorso anno. Nel 2016, invece, è prevista per il Pil italiano addirittura una crescita dell’1,3%, nettamente superiore anche a quanto previsto dal ministero del Tesoro. Sull’Eurozona, una crescita generale dell’1,4% per il 2015 e del 2% per il 2016.
Ocse: Pil italiano al +0,6% nel 2015
I dati ufficiali diramati dall’Ocse non hanno mancato di sorprendere, e di essere addirittura considerati eccessivi e perfino poco costruttivi da alcuni esperti italiani (accusa mossa, ad esempio, in casa Cgil). L’Ocse, dal canto suo, spiega la situazione così: “I bassi prezzi del petrolio e gli effetti del quantitative easing da parte della Bce costituiscono dei nuovi, importanti e positivi fattori di crescita per spiegare la revisione al rialzo delle stime sulla crescita economica dell’area euro”. Spiegazione che, salvo smentite dei fatti, per il momento mette a tacere tutti e sicuramente soddisfa l’Ue e la Bce, che con i loro recenti provvedimenti che riguardano l’acquisto di titoli degli Stati membri hanno avviato una serie di programmi di cui avevamo già parlato pochi giorni or sono, e sui quali ripongono tutte le aspettative di questo delicatissimo momento finanziario internazionale (per l’appunto il quantitative easing).
Anche tutte le altre stime dell’Ocse si sono rialzate in positivo, fatta eccezione per il Brasile e la Cina, che secondo le previsioni vivranno un momento un poco più difficile. Francia e Germania in testa alle classifiche di crescita. In particolare la Germania si prevede che abbia una crescita dell’1,7% per il 2015 e del 2,2% per il 2016 (guadagnando un +0,6 e un +0,4 rispetto alle previsioni redatte alla fine dello scorso anno. Per la Francia, crescita dell’1,1% nel 2015 e dell’1,7% nel 2016 (guadagnando rispettivamente +0,3 e +0,2 punti in più rispetto alla precedente previsione).
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