Pace fiscale è record. Sono 12,9 i milioni di cartelle rottamate per un valore di 38,2 miliardi di euro con oltre 1,7 milioni di domande presentate al 30 aprile 2019. Questi i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate in Commissione Finanze del Senato. Intanto fissato il nuovo termine al 31 luglio 2019.
La Pace fiscale ha battuto il record con 12,9 milioni di cartelle rottamate per un valore di oltre 38,2 miliardi di euro. Interessata una vasta platea di 1,5 milioni di contribuenti. Sono questi i dati presentati dall’Agenzia delle Entrate alla Commissione Finanze del Senato.
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Pace fiscale: record di cartelle rottamate per 38,2 miliardi di euro
Numeri record per quanto riguarda la rottamazione ter ed il saldo e stralcio. Sono 12,9 i milioni di cartelle rottamate per un valore di 38,2 miliardi di euro. Questo significa che se tutti i contribuenti versano la quota dovuta, lo Stato potrebbe incassare fino a 21,1 miliardi di euro, nel corso dei prossimi 5 anni. La platea interessata costituisce circa 1,5 milioni di contribuenti.
Sono questi i dati che Antonino Maggiore, direttore dell’Agenzia delle Entrate ha presentato in audizione in Commissione Finanze del Senato. I dati del grande successo della pace fiscale, si riferiscono alle oltre 1,7 milioni di domande presentate al 30 aprile 2019. Nel frattempo è stato approvato un emendamento al decreto Crescita con la riapertura dei termini della sanatoria ed una nuova scadenza decisa e fissata al 31 luglio 2019
I miliardi che potrebbe incassare lo Stato
Il successo della pace fiscale si traduce nei miliardi incassati dallo Stato stesso. L’Agenzia delle Entrate spiega, che la base riscuotibile derivante dalla rottamazione ter è di 21,1 miliardi di euro. Dall’altra parte, per quanto riguarda il saldo e stralcio, la base da cui partire è di circa 6,5 miliardi di euro.
Nello specifico, delle complessive 1,7 milioni di domande pervenute al 30 aprile, 332 mila sono relative al saldo e stralcio, mentre circa 1,4 milioni sono relative alla definizione agevolata. Numeri da record che lasciano tutti soddisfatti. 1,5 milioni di contribuenti interessati, con il maggior numero di domande arrivate dall’Lazio (271.797). A seguire la Campania con 235.357 e la Lombardia con 226.421 istanze presentate.
Pace fiscale: le adesioni in notevole aumento
Le adesioni alla definizione agevolata sono in aumento rispetto alle altre edizioni. Infatti, nella prima edizione in riferimento alla definizione agevolata, le cartelle rottamate erano state circa 9,5 milioni per un valore di 27,7 miliardi di euro circa. Ma il successo e l’aumento delle attuali adesioni è maggiore anche in riferimento alla seconda edizione della definizione agevolata. Questa ha contato circa 4,5 milioni di cartelle per un valore complessivo di 13,9 miliardi di euro. Un successo che lascia tutti soddisfatti e su cui bisogna continuare a lavorare investendo le proprie energie.
Si riaprono i termini per la rottamazione delle cartelle
Visto il successo che la pace fiscale ha ottenuto al 30 aprile, è stato presentato un nuovo emendamento al Decreto Crescita con la riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle ed il saldo e stralcio. La proposta di modifica è stata approvata a Montecitorio, fissando al 31 luglio 2019 il nuovo termine. Potranno così presentare la domanda per la pace fiscale, tutti coloro che tra il 2000 ed il 2017 hanno ricevuto la lettera del Fisco.
In questo modo, attraverso il versamento degli importi dovuti, i contribuenti potranno usufruire della procedura agevolata per rimettersi in regola, senza il pagamento delle sanzioni e degli interessi. I contribuenti interessati potranno saldare il loro debito attraverso una sola rata, da pagarsi entro e non oltre il 30 novembre, oppure attraverso 17 rate. In questo caso, il pagamento della prima rata, pari ad almeno il 20% della somma totale dovuta, deve essere effettuato entro il 30 novembre.
Pace fiscale ed assicurazione auto
Non è stata accolta la novità relativa al Rc auto che voleva essere introdotta nel decreto Crescita dalla maggioranza. L’emendamento depositato e ritenuto inammissibile, voleva dare la possibilità ai conducenti virtuosi e loro familiari, di assicurare più veicoli con la classe di merito maggiormente favorevole. Dunque nulla da fare per i tanti che speravano di poter risparmiare in quanto ad assicurazione auto. Tutto resta come prima, anche se non si esclude la possibilità di presentare un ricorso.
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