Le aziende italiane pagano i loro debiti sempre in forte ritardo, ma la situazione sembra essere lievemente in miglioramento. Ad affermarlo è stato un recente studio condotto dal Cribis D&B (società del gruppo Crif specializzata nelle business information), in relazione al terzo trimestre del 2012. Secondo l’analisi, solamente il 47,3 per cento delle imprese italiane …
Le aziende italiane pagano i loro debiti sempre in forte ritardo, ma la situazione sembra essere lievemente in miglioramento. Ad affermarlo è stato un recente studio condotto dal Cribis D&B (società del gruppo Crif specializzata nelle business information), in relazione al terzo trimestre del 2012. Secondo l’analisi, solamente il 47,3 per cento delle imprese italiane sarebbe stato puntuale nei pagamenti del terzo trimestre 2012, avendo saldato i propri debiti entro i termini contrattualmente stabiliti. Una percentuale che appare essere in lieve miglioramento rispetto a quanto registrato appena un anno fa (46 per cento), e a quanto registrato nel secondo trimestre (46,8 per cento).
Ad ogni modo, a guardare il bicchiere mezzo vuoto, si può ben ricordare come i dati statistici non siano ancora comparabili con quelli del periodo ante crisi, visto e considerato che nel 2007 e nel 2008 la percentuale di aziende che riusciva a onorare puntualmente i propri debiti superava la metà. È tuttavia pur vero che al 47,3 per cento delle aziende che ha pagato puntualmente nel trimestre ,occorre aggiungere un’altra fetta significativa – pari al 46,5 per cento – che ha comunque saldato i debiti entro 30 giorni. Ne consegue che, tra aziende puntuali e quelle che hanno pagato con leggero ritardo, la percentuale sale oltre quota 90 per cento.
Più ritardatarie appaiono invece essere il 3,7 per cento di aziende che ha pagato i propri partner commerciali con un ritardo compreso tra i 30 e i 60 giorni dalla scadenza, e l’1,6 per cento che invece ha pagato con un ritardo tra i 60 e i 90 giorni. Il ritardo grave (oltre 90 giorni) riguarda invece solo lo 0,6 per cento, mentre il ritardo molto grave (oltre 120 giorni) riguarda lo 0,3 per cento.
Dallo studio emerge inoltre come le aziende più puntuali siano quelle di più piccole dimensioni, probabilmente contraddistinte da una minore forza contrattuale: il 51 per cento delle micro imprese italiane pagano puntualmente, a fronte del 40,4 per cento di quelle piccole, del 26,9 per cento delle medie e del 14,4 per cento di quelle grandi, appunto più forti sul fronte contrattuale, e in grado di contare sulla “pazienza” della loro controparte, che difficilmente agirà in via giudiziale per poter ottenere quanto dovuto in tempi che comunque non sarebbero puntuali.
Sul fronte dei settori merceologici, aziende più puntuali nell’agricoltura e nei servizi finanziari, con pagatori regolari oltre il 54 per cento del totale. Male il commercio e l’edilizia, con percentuali inferiori al 44,5 per cento in entrambi i casi. Infine, per quanto concerne le differenze in ambito territoriale, emerge come il Nordest sia la macro area più virtuosa, con la quota più elevata di pagamenti pari al 53,3 per cento del totale, seguita dal Nordovest con il 50,1 per cento, dal Centro con il 44,6 per cento, dal Sud e dalle Isole con il 38,6 per cento. Su base regionale, gli opposti sono Emilia Romagna e Sardegna: la prima con una percentuale pari al 54,9 per cento, la seconda con una percentuale del 35,5 per cento.