In un periodo piuttosto critico dal punto di vista occupazionale il Personal Branding, ancor più se unito all’enorme potere comunicativo della rete o dei social media offre a tutti l’opportunità di aumentare la propria visibilità, potenziando la propria credibilità professionale e/o la propria attività lavorativa. Come? Puntando su se stessi per comunicare meglio agli altri il proprio valore. Ne abbiamo parlato con Azzurra Sorbi, Trainer & Recruiting Manager presso Scinthilla, che ha risposto alle nostre domande spiegando dettagliatamente come promuoversi in maniera efficace ed ottenere enormi benefici nel mondo del lavoro, indipendentemente dal fatto di essere in cerca di un’occupazione, lavoratori subordinati o professionisti autonomi.
Che cos’è il Personal Branding?
Il ‘Personal Brand è la ragione per cui un cliente, un datore di lavoro o un partner ti sceglie’ (Luigi Centenaro, Personal Branding, Hoepli 2015). Il Personal Branding è il processo per identificare tale ragione, coltivarla e comunicarla nella maniera più efficace possibile.
Che tipo di formazione deve avere chi lavora in questo settore?
Personalmente la mia formazione è legata alla selezione del personale all’interno di contesti aziendali, per poi spostarsi negli ultimi anni, al mondo della formazione manageriale con taglio esperienziale. Tale connubio mi permette di avere, da un lato, gli strumenti per comprendere cosa il mercato del lavoro sta cercando e non solo in termini di skills tecniche ma di unicità personale; e dall’altro, supportare coloro che si stanno orientando nel mondo del lavoro e del business per focalizzare al meglio i propri punti di forza in relazione al contesto di riferimento e di audience.
Parlaci della tua esperienza nel fare Personal Branding. Come utilizzi questo metodo per migliorare la tua attività professionale?
Cerco sempre la coerenza tra quello che sono, quello che faccio, lavorativamente parlando, e quello che racconto di me. Il mio brand è in fin dei conti, la mia personalità: sono io. Non a caso è un ‘personal’ brand: parla di me, della mia storia, delle mie passioni, dei valori in cui credo e di ciò che mi rende diversa dagli altri. Non amo troppo parlare, ma testimoniare chi sono, attraverso linguaggi diversi anche da quello della parola.
In che modo fare Personal Branding può aiutare a combattere un mercato in crisi e fortemente competitivo?
Fare Personal Branding significa impostare una strategia per individuare o definire i propri punti di forza, individuando quello che ci rende unici e differenti rispetto ai competitors e comunicare in maniera efficace cosa sappiamo fare, come lo sappiamo fare, quali benefici portiamo e perché gli altri dovrebbero sceglierci. Il Personal Branding non è sicuramente una tecnica per ‘vendere meglio se stessi’, dando un’immagine falsa di sé o facendo percepire un valore aggiunto che in realtà non c’è. L’obiettivo è quello di spiegare con chiarezza la ragione per cui dovremmo essere scelti e fare in modo che siano gli altri a cercarci! ll Personal Branding non coincide con il Social Media Marketing o con l’avere un Blog personale. Prima di avere la preoccupazione di usare bene i servizi digitali è bene essere sicuri di avere un senso per il proprio mercato di riferimento!
Il mercato del lavoro oggi muta continuamente e velocemente, spesso disorientando le persone riguardo il loro futuro lavorativo. Cosa è necessario cambiare o valorizzare per promuoversi nel modo giusto? Puoi fare un esempio?
Fare Personal Branding significa puntare finalmente sul proprio asset principale: se stessi!
Vuol dire “farsi comprare” in anticipo, attrarre più opportunità congruenti rispetto a quello che sai fare meglio. La strategia di Branding costituisce le fondamenta di ogni buona azione di comunicazione e di Marketing. Ad esempio se tu volessi rifare la grafica al tuo sito, sapresti spiegare i tuoi obiettivi ad un Web Designer? Sapresti spiegargli quale messaggio, quale promessa, a chi comunicarli e quali immagini stimolare nelle loro menti? Facendo Personal Branding sì: con un grande risparmio di denaro e risorse.
Che cosa consiglieresti ad un imprenditore o ad una manager per favorire il successo della propria azienda (usando il personal branding)?
Anche in azienda è possibile applicare il Personal Branding. Quando?
– Un amministratore delegato, un imprenditore, un manager che è troppo ‘dietro le quinte’ e l’azienda desidera svilupparne il brand,
– Un manager che segue un brand già sviluppato, ma poco noto e intuisce le opportunità della Rete,
– Un imprenditore che vuole farsi conoscere e aumentare la propria reputazione per favorire lo sviluppo della sua iniziativa e attirare partner migliori
Se lavori per un’azienda, è probabile che alcuni affari si siano concretizzati grazie a te, perché il cliente si fida di te e della tua reputazione ancora prima di quella della tua azienda. Non solo. In un’epoca in cui i dipendenti e i collaboratori, con il loro comportamento e la loro cultura, determinano la percezione dell’azienda da parte del cliente, si può dire che il brand di un’azienda sia fatto anche dalla somma dei singoli brand dei dipendenti.
I principali vantaggi del Personal Branding in azienda, possono essere:
a) Migliorare la percezione dell’azienda
b) Rafforzare la fiducia di collaboratori, fornitori, partner
c) Favorire il nuovo business
Il web è attualmente lo strumento più potente per “vendere se stessi”. Quanto e come una diffusione di dati pressoché ingovernabile può trasformarsi in un boomerang per la propria reputazione professionale? Appurato che il Personal Branding non c’entra con il ‘vendere meglio se stessi’, siamo consapevoli che oggi, la nostra immagine è sempre meno sotto il nostro controllo ed è definita in continuazione dal nostro “pubblico”, dai clienti, da chi conta nel nostro specifico settore, dai partner e collaboratori, da tutti coloro che si confrontano e conversano su di noi, soprattutto online. È sicuramente sempre più importante essere online e partecipare attivamente a questo processo. Per questo diciamo che Internet e in particolare i Social Media oggi possono essere considerati il doping del Personal Branding.
Se in passato si insisteva sulla promozione personale e il “costruirsi” un’immagine a tavolino, oggi con il Web2.0 e i Social Media, il Societing e “la conversazione”, si parla di trasparenza, condivisione, collaborazione, networking… Oggi su può dire che un Personal Brand non esiste senza la capacità di generare un’influenza.
Un Brand non esiste senza la forza di aggregare una community.
Si parte dalla propria personalità e unicità, dai propri punti di forza, per costruire una relazione duratura e a due vie con il proprio pubblico, capace di rafforzare e addirittura, molto spesso, migliorare il proprio Brand e attrarre nuove opportunità.
Puoi dare qualche utile suggerimento su come gestire la propria immagine in rete e potenziare l’efficacia del proprio brand?
I pilastri del Personal Branding possono essere sintetizzati nei seguenti:
• Competenza: la nostra specifica capacità, quello che abbiamo da mettere a disposizione del mercato,
• Visibilità: come farci notare nella folla
• Networking: la nostra rete di contatti
Come si può iniziare a lavorare sul proprio Personal Branding? Ponendoci alcune, ma essenziali domande per orientare al meglio se stessi.
– Cosa ti rende veramente unico, cosa rappresenta meglio la tua personalità?
– Quali sono le tue vere passioni: cosa ti diverte fare davvero?
– Domanda ai tuoi amici e conoscenti qual è la prima cosa che viene in loro in mente pensando a te. Quale competenza o valore ti attribuiscono?
– Quali gli strumenti che usi attualmente per pubblicizzare la tua competenza?
– E, … se non l’hai mai fatto, cerca su Google un blog che parli della tua passione o area di competenza e scrivi un commento cercando di creare una relazione con l’autore …
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