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Precari della sanità, un decreto sblocca nuove opportunità

Le novità di un recente decreto permetteranno la stabilizzazione di un gran numero di precari della sanità.

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Un Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri introduce una buona novità per i precari della sanità. A ricordarlo è il ministro della salute Beatrice Lorenzin, secondo cui attraverso l’iniziativa appena intrapresa sarà possibile stabilizzare una parte degli oltre 32 mila precari che da anni affollano le strutture ospedaliere. Un decreto che non permetterà di salvaguardarli tutti, ma che comunque rappresenta una prima, importante boccata d’ossigeno per un settore spesso troppo trascurato.

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Precari della sanità, cosa prevede il decreto

Il testo del decreto dispone la possibilità di avviare procedure concorsuali riservate al personale precario degli enti del Servizio sanitario nazionale, da espletarsi entro il 2018 e non più entro il 2016. Le procedure saranno consentite in misura non superiore al 50% delle risorse finanziarie disponibili per le assunzioni a tempo indeterminate, con la clausola che potranno accedere alla stabilizzazione quei precari che hanno prestato un servizio effettivo di almeno tre anni nel quinquennio precedente.

Precari della sanità, i numeri

Secondo quanto afferma il conto annuale della Ragioneria di Stato, i soggetti interessati dal precariato nella sanità sarebbero 32 mila e 235 unità, di cui 7.400 medici e la parte rimanente, evidentemente maggioritaria, composta da personale dirigente e non (per lo più, infermieristico). La maggior parte di costoro si ritrova con un contratto a tempo determinato, mentre una parte minoritaria è interessata da lavoratori interinali. A questa “popolazione” come sopra sintetizzata va infine aggiunta quella dei precari “a gettone”, che per il momento non rientrano nel conto della Ragioneria.

In aggiunta a quanto sopra, è bene ricordare che il Dpcm disciplina anche le procedure di reclutamento speciale per i lavori socialmente utili e per i lavori di pubblica utilità, oltre alla proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato, che si programma di stabilizzare. Viene altresì stabilita la possibilità di partecipare alle procedure di cui si è già detto, sia per il personale dedicato alla ricerca in sanità sia per i personale medico dei servizi di emergenza e di urgenza delle aziende sanitarie locali, purchè con almeno cinque anni di prestazione continuativa, e pur non in possesso della specializzazione in medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza.

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