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Saldi: inizio col botto o in sordina?

Per il Codacons, la partenza non è stata delle più promettenti, mentre Confesercenti scommette su un incremento delle vendite del 5%

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La stagione dei saldi si è appena aperta e gli osservatori più solerti si sono già affrettati a consegnare le prime letture che, ca va sans dire, delineano scenari differenti. Se per il Codacons, gli inizi non sono stati dei più entusiasmanti; per Confesercenti, invece, le previsioni appaiono rosee. Di certo le piogge che si sono abbattute nelle ultime ore in alcune tra le principali città italiane (nella Capitale il cielo è grigio da diversi giorni) non hanno incoraggiato i consumatori a uscire di casa per mettersi in fila agli ingressi dei negozi che – lo ricordiamo – continueranno a praticare i saldi fino a febbraio/marzo.

saldi
image by Tania Kolinko

Il resoconto del Codacons, basato sul monitoraggio di veri e propri ispettori, non concede spazio a troppo ottimismo.“Già dalle prime ore di oggi (ieri per chi legge, ndr) – ha spiegato il presidente Carlo Rienzi – si sono formate file di clienti davanti le boutique d’alta moda delle principali città e, in generale, la presenza di cittadini in cerca di occasioni è buonaTuttavia i consumatori sono orientati alla massima prudenza: si gira per negozi, si osservano i capi in vetrina e si monitorano i prezzi, ma ancora non si compra. In base ai dati raccolti dal Codacons – ha rimarcato Rienzi – non si è verificato, al momento, alcun incremento delle vendite rispetto allo scorso anno e il giro d’affari rimane sostanzialmente stabile”. Secondo l’associazione, inoltre, sarebbero le boutique di alta moda e gli outlet gli esercizi destinati a fare gli affari migliori, grazie soprattutto al contributo degli stranieri orientati a portarsi a casa capi italiani griffati a prezzo ridotto.  

Più positiva risulta, invece, la lettura fornita da Confesercenti che ha interpellato un campione di negozianti italiani per conoscere le loro previsioni di vendita. Dal sondaggio è emerso che gli esercenti dello Stivale vaticinano un incremento del 5% rispetto allo scorso anno. “Questo risultato – si spiega nella nota diffusa ieri dall’associazione – è favorito dall’aumento dello sconto praticato: quasi 8 negozi su 10 sono infatti partiti con riduzioni di prezzo dal 30% in su, con punte che raggiungono, in qualche caso, addirittura il 70%. Anche se la prima impressione dei commercianti è positiva – ha però precisato l’associazione – per un bilancio definitivo, occorrerà attendere la prima settimana delle vendite di fine stagione perché entro questo termine si concentrerà circa un terzo dei 4,5 miliardi di spesa messa a budget dagli italiani per i saldi”. Come dire: i tempi sono ancora troppo stretti per avventurarsi in analisi attendibili, ma i primi segnali di crescita possono già essere certificati. Almeno in alcune città come Firenze e Torino. O in regioni come la Sardegna dove la stagione dei saldi ha fatto registrare (per la prima volta dall’inizio della crisi) incoraggianti miglioramenti sul fronte delle vendite. Mentre a Milano e Roma, le bocce restano al momento ferme, in attesa di comprendere se i saldi procureranno guadagni più robusti ai negozianti.

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