I dipendenti dello stabilimento Lamborghini di Sant’Agata Bolognese proveranno, nei prossimi mesi di luglio ed agosto, l’ebrezza di avere il venerdì pomeriggio e il sabato liberi. Un accordo siglato nei giorni scorsi dall’azienda e dai sindacati ha, infatti, spianato la strada alla sperimentazione della “settimana corta”. Quando le colonnine di Mercurio cominceranno a salire verticalmente, insomma, agli addetti alla linea di produzione verrà concesso di spegnere le macchine prima del tempo. E di congedarsi dai capi e dai colleghi alle 13.00 di ogni venerdì.
Ma cosa ha spinto i vertici dell’azienda a scommettere sulla “settimana corta”? La volontà – a loro dire – di migliorare la qualità di vita e di lavoro degli impiegati nei mesi più caldi dell’anno. I dirigenti della Lamborghini ne hanno parlato con i sindacati e la proposta – votata lunedì scorso nel corso di un incontro – è stata rettificata e messa ieri nero su bianco. “Questa formula – hanno spiegato dall’azienda – rientra in una strategia più ampia di attenzione verso le collaboratrici ed i collaboratori che comprende molteplici iniziative volte al miglioramento continuo della qualità di vita sia all’interno dell’azienda di Sant’Agata Bolognese sia all’esterno; politiche che hanno portato la casa del Toro a ricevere, per il terzo anno consecutivo, la certificazione ‘Top Employer Italia'”. “L’accordo, sperimentale per l’anno 2016 – si legge ancora nella nota diramata dall’azienda – si basa sull’utilizzo dell’istituto della flessibilità, che prevede la possibilità di concordare una distribuzione dell’orario di lavoro nel corso dell’anno in maniera variabile, ma simmetrica. In tal modo – si precisa ancora – viene garantita la stabilità della retribuzione mensile indipendentemente dal profilo orario seguito nel periodo di riferimento”.
L’introduzione della “settimana corta” permetterà quindi ai lavoratori di Sant’Agata Bolognese di lavorare di meno? Non proprio. L’accordo siglato non prevede, infatti, una riduzione del carico di lavoro (che dovrà essere onorato nel corso dell’intero anno), ma solo una sua rimodulazione. Esattamente come avviene già in molte scuole italiane dove ad alcuni studenti e docenti viene concesso di rimanere a casa il sabato mattina, a patto però che si fermino in classe per più ore dal lunedì al venerdì. Facendo leva su quell’istituto di flessibilità (o autonomia di gestione) che anche in casa Lamborghini hanno scelto di adottare (almeno per i mesi estivi), permettendo ai lavoratori di continuare a percepire sempre lo stesso stipendio. La normativa italiana sull’orario di lavoro prevede, infatti, che le ore settimanali (normalmente distribuite su 6 giorni lavorativi) possano essere ripartite anche su 5 giorni. E che, in caso di adozione della “settimana corta”, il sabato (pur non essendo lavorativo) debba essere considerato una giornata di lavoro e non un periodo di riposo.
La novità introdotta nello stabilimento di Sant’Agata Bolognese potrebbe dare il là ad una discussione su scala nazionale. Mentre in America, di “settimana corta” si parla già da molto tempo. Le aziende degli States che hanno scelto di concedere un week end lungo ai loro dipendenti sono diverse e, stando a quanto riferito da alcuni studiosi che si sono dedicati all’analisi della questione, macinano profitti interessanti. L’idea portante – come già detto – non è, infatti, quella di far lavorare meno le risorse, ma semmai di farle lavorare meglio. Organizzando in maniera più funzionale le ore che devono trascorrere in azienda. Con l’intento non solo di agevolare la loro vita sociale e il loro benessere psicologico, ma anche di accrescere la qualità del lavoro e la produttività dell’impresa.
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