Quanto vengono usati i social network nel mondo del lavoro? A fornire una risposta puntuale è un recentissimo studio condotto da una delle principali società di ricerca al mondo, su input del motore di ricerca Google, che ha evidentemente voluto compiere un’analisi di secondo livello sulla possibilità di penetrazione diretta e indiretta di Google + all’interno del mondo imprenditoriale.
Stando all’analisi “Come le tecnologie social possono guidare il successo delle aziende”, più di 7 manager senior su 10 (il 71%) utilizzano i social media a lavoro almeno una volta alla settimana. Una percentuale notevolmente più elevata rispetto ai colleghi “junior”, che invece accedono ai social network per motivi professionali nel 49% delle ipotesi. Una differenza di valutazione, nei confronti di questi importanti strumenti, che lascia intendere come i profili senior abbiano compreso meglio dei colleghi con minore anzianità, quale sia il reale valore d’uso di tali tools.
In particolare, circa tre manager su quattro ritengono che i social network siano destinati a incidere profondamente sulle strategie di business, ma solamente se utilizzati in maniera corretta, coerente e costante, e unicamente nell’ipotesi di un loro utilizzo appropriato al contesto aziendale dove le piattaforme social sono utilizzate dalla maggior parte della forza lavoro.
A commentare come le imprese si stiano evolvendo in un senso più “social” è il sociologo Domenico De Masi, con dichiarazioni riportate dall’agenzia di stampa Adnkronos: “Siamo passati rapidamente da una società industriale, centrata sulla produzione in serie di beni materiali come automobili e frigoriferi a una società postindustriale centrata sulla produzione di beni immateriali come servizi, informazioni, simboli, valori, estetica. Ciò comporta il crollo del muro di cinta della vecchia impresa, dove era vietato l'accesso ai non addetti ai lavori”.
“Oggi” – prosegue il sociologo – “grazie ai social media, il perimetro dell'azienda coincide con l'area dell'intero pianeta, le pareti di ogni ufficio sono diventate trasparenti e porose, il mercato entra nell'azienda senza che i manager debbano uscire per cercarlo. Inoltre, i social media aumentano la possibilità e l’opportunità del telelavoro, che giova ai lavoratori, ai sindacati, all'impresa e alla città”.
Convinto della straordinaria forza e del significativo valore aggiunto dei social network all’interno delle imprese anche Luca Giuratrabocchetta, country manager della divisione Enterprise di Google Italy. Sempre secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa, infatti, il manager Google avrebbe ricordato come i manager italiani ed europei riconoscano “che gli strumenti social aiutano a superare le isole di conoscenza che spesso si creano nelle imprese e a mettere in comunicazione persone e idee in modi nuovi e impossibili sino a pochi anni fa. (…) La capacità di trovare informazioni e persone più rapidamente velocizza il processo decisionale e consente alle imprese di essere più agili e competitive e alle persone di essere più produttive e sentire l'utilità del proprio lavoro in azienda. Con la crescente necessità di espandersi all'estero, la capacità di aggregare le conoscenze di team che lavorano in diverse zone del mondo consentita dai tool social è destinata ad avere un impatto positivo sulla trasformazione delle idee in business e sulla capacità di rispondere alle nuove sfide da parte delle aziende”.
Ma non solo. In maniera più pragmatica, infatti, lo studio condotto da Millard Brown ha cercato di comprendere quante ore alla settimana sia possibile risparmiare con un utilizzo corretto dei social network. Dalle osservazioni compiute ne è derivato che – per i soli spostamenti per incontrare i colleghi e i clienti – in una settimana chi utilizza frequentemente i tool social risparmia fino a 8 ore di tempo. Un significativo ammontare di minuti, che va ad aggiungersi alle 3 ore di tempo risparmiate con i meeting aziendali (spesso evitabili) e alle ulteriori 3 ore di tempo legate alla lettura e all’invio di messaggi di posta elettronica. Altri minuti, in misura meno corposa, sono ottenibili dal minor tempo impiegato per cercare persone, contatti e informazioni.
Inoltre, contrariamente a quanto potrebbe essere possibile pensare in una prima battuta, sono proprio i manager italiani, unitamente a quelli spagnoli, i più entusiasti dell’introduzione e dell’utilizzo dei tool social in azienda. La percentuale di manager soddisfatti dell’uso dei social network, nel nostro Paese, sfiora infatti il 75%, contro una percentuale al di sotto del 70% in Inghilterra, Svezia e Francia e, soprattutto, contro il 53% dei manager tedeschi, i più sfiduciati d’Europa in questo ambito.