Il Ministero dell’Ambiente ha istituito il Pinpas, Piano nazionale per la prevenzione degli sprechi alimentari. Si tratta di un tavolo che ha sede nell’Università di Bologna, dipartimento di scienze e tecnologie agroalimentari. Si prevede l’entrata in vigore di agevolazioni fiscali in favore di chi eviterà sprechi di generi alimentari, per incentivare l’ottimizzazione delle risorse. Secondo gli esperti che fanno parte del tavolo, “armonizzare le regole che disciplinano la donazione degli alimenti è una priorità, se si vuole ridurre lo spreco alimentare”.
Si è infatti calcolato che lo spreco alimentare mondiale ammonta a duemila miliardi l’anno, ovvero, numeri alla mano, a circa la stessa somma del totale del Pil italiano. Se si vuole che il progresso sia anche morale e porti a nutrire il mondo, bisogna, secondo la nuova fondazione, che si prenda coscienza di questa realtà pratica.
Sprechi alimentari: facilitazioni fiscali in arrivo per combatterli
Ad almeno 8 miliardi di euro corrisponde lo spreco alimentare della sola penisola italiana, a fronte dei dieci milioni di italiani che vivono in condizioni che l’Istat classifica di indigenza. Ma è tuttora abbastanza complicato donare cibo a chi lo apprezzerebbe, da parte di famiglie o di “spreconi” di vario genere, che pur investirebbero la loro buona volontà nel farlo. Queste problematiche saranno presentate il prossimo 28 aprile, in un documento chiamato Carta di Milano e che riguarderà proprio la problematica degli sprechi alimentari, al segretario generale delle Nazioni Unite Ban-Ki-Moon. Lo scopo è facilitare la donazione di cibo a scopo solidale. Il tutto dovrebbe risolversi, lo speriamo, in un aiuto per l’ambiente e in un passo avanti riguardo la crisi economica che ha investito, soprattutto dal 2008, l’Europa.
Si cercherà dunque di coinvolgere, con la normativa stilata nella Carta di Milano, la grande distribuzione agroalimentare, i coltivatori e la grande e piccola ristorazione. In generale, si cercherà di rendere più agevole per tutti donare cibo anziché sprecarlo. Questo sarà reso possibile, secondo Andrea Segré, direttore del dipartimento di scienze e tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna, semplificando l’attuale normativa, al fine di tutelare la sicurezza alimentare, e introducendo anche un sistema di agevolazioni fiscali di cui beneficeranno quanti prenderanno parte al programma.
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