Nel prossimo futuro ci saranno 15.000 giovani statali in più,, questo il numero delle assunzioni prveiste, in cambio di altrettanti “prepensionamenti”, o per dirla alla Renzi, “post-pensionamenti”. Si tratta della “fuoriuscita” più o meno regolamentata di lavoratori statali ai quali sarà cortesemente richiesto di stare a casa nell’ipotesi in cui abbiano già raggiunto i requisiti …
Nel prossimo futuro ci saranno 15.000 giovani statali in più,, questo il numero delle assunzioni prveiste, in cambio di altrettanti “prepensionamenti”, o per dirla alla Renzi, “post-pensionamenti”. Si tratta della “fuoriuscita” più o meno regolamentata di lavoratori statali ai quali sarà cortesemente richiesto di stare a casa nell’ipotesi in cui abbiano già raggiunto i requisiti utili per poter godere del trattamento previdenziale: in cambio di questi 15 mila pre (o post) pensionamenti, sono previsti appunto 15 mila nuovi assunti, tra i giovani. Un vero e proprio ricambio generazionale, pur parziale, fortemente voluto dal ministro Madia.
Fin qui la cronaca, ma come funziona nel dettaglio il nuovo provvedimento che andrà a impattare sugli statali? Secondo quanto ha affermato lo stesso primo ministro nella sua illustrazione del ddl delega sulla Pubblica Amministrazione, l’intervento è proprio diretto a favorire il ricambio intergenerazionale mediante la modifica del trattamento in servizio. “Riduciamo inoltre di molte ore i permessi sindacali nelle Pa”, ha precisato Renzi, per poi correggere parzialmente il tiro e ricordare che le misure sulla pubblica amministrazione non riguarderanno gli organi della magistratura o dei tribunali, al fine di evitare impatti negativi.
Oltre a tali novità, Renzi ha illustrato alcune innovazioni relativamente al taglio dei costi per le aziende (quantificato dal premier in 2 miliardi di euro di tasse in meno”, considerando che il decreto prevede la riduzione del 50 per cento del diritto camerale. “Un bel risparmio per le imprese” – ha aggiunto il presidente – “Abbiamo approvato il taglio del 10% delle bollette energetiche”.
Inoltre, ha detto nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri lo stesso premier, “abbiamo avviato l’esame del decreto legislativo sulla semplificazione fiscale con la dichiarazione precompilata che scatterà nel 2015”. Tra le ulteriori novità illustrate, l’eliminazione del diritto di rogito per i segretari comunali (a loro rimarrà naturalmente lo stipendio) mentre per gli avvocati di Stato viene ridotta la percentuale sulle spese legali. E ancora: “Abbiamo ottenuto il consenso della conferenza Stato-Regioni e da oggi abbiamo la possibilità di dire che tutti gli ottomila i comuni avranno lo stesso modulo per la Scia e il permesso a costruire” – ha aggiunto Renzi, per poi precisare che si tratta di “un modulo unico nazionale per tutti i Comuni, nella logica della semplificazione”.
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