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Tre consigli pratici per sconfiggere la Sindrome del lunedì mattina

Tornare al lavoro il lunedì può essere traumatico. Per evitare il peggio, basta moderarsi, organizzarsi e gestire bene i tempi

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Cos’è la “Mondayitis” che molesta il risveglio di tanti lavoratori in tutto il mondo? Quella che in italiano potremmo tradurre con la “lunedì-ite” ovvero la Sindrome del lunedì mattina che non risparmia pressoché nessuno. Di cosa stiamo parlando? Del senso di stanchezza, apatia e scoramento che assale i lavoratori all’inizio della nuova settimana, quando del week end appena trascorso resta solo un malinconico ricordo e il pensiero delle tante cose da fare assume i contorni di un’incombenza insostenibile. Tornare al lavoro il lunedì può rivelarsi uno shock. Per scongiurare il peggio (secondo alcuni analisti, ci sono malati cronici di “Mondayitis” che si riprendono solo al mercoledì), basta correre ai ripari per tempo. E affidarsi a qualche semplice consiglio ispirato al buon senso.

Tre consigli per rendere più soft il rientro al lavoro del lunedì mattina

Sindrome del lunedì mattina

Quando parliamo di jet lag, pensiamo al senso di sfasamento che avvertiamo a conclusione di una lunga trasferta aerea. Che ci porta ad approdare in un Continente lontano, scandito da orari diversi da quelli a cui eravamo abituati. Ma di jet lag si può soffrire anche restando saldamente ancorati a terra, a conclusione di un week end che segna un cambiamento repentino delle nostre abitudini. Quello che gli studiosi chiamano il “jet lag sociale” può provocare seri danni al lavoro. Arrivare in ufficio stordito non lascia, infatti, presagire nulla di buono. Ma quali sono le precauzioni da prendere, per scansare le insidie della Sindrome del lunedì mattina? Vediamole insieme.

Fare il giusto nel weekend

La “lunedì-ite” colpisce mortalmente chi, durante il week end, fa troppo. O chi, al contrario, si lascia andare all’ozio più sfrenato. Il cambio repentino dei comportamenti può spianare la strada a un senso di spossatezza ingovernabile. Per evitarlo, basta non stressare troppo il corpo e la mente e non discostarsi eccessivamente dai comportamenti routinari che scandiscono la nostra settimana. Una pessima idea potrebbe rivelarsi, per esempio, quella di mangiare troppo, di fare troppa attività fisica (o di non farne affatto) e di andare a letto tardi. Tornare al lavoro il lunedì – dopo un sabato e una domenica di eccessi e sregolatezza – risulterà difficilissimo.

Programmarsi per tempo

A salvarci dalla Sindrome del lunedì mattina potrebbe essere la lungimiranza tradita il venerdì pomeriggio della settimana precedente. Quando, prima di uscire dall’ufficio, abbiamo (ben)pensato di programmare preventivamente il lavoro del lunedì. Il consiglio è quello di evitare di inaugurare la settimana con progetti e incontri troppo impegnativi (che è meglio pianificare nei giorni successivi) e di concedersi un rientro soft, fatto di incarichi compilativi che richiedono un modesto dispendio di energie. Non chiediamo troppo a noi stessi e procediamo per gradi: i motori più performanti hanno spesso bisogno di carburare un po’.

Iniziare col piede giusto

Per rendere meno traumatico il rientro al lavoro del lunedì mattina, prendiamoci cura di noi stessi. Come? Concediamoci una buona dormita (fare tardi la domenica sera può rivelarsi, come già detto, una pessima idea) e regaliamoci il piacere di una colazione nutriente. Evitiamo di uscire da casa all’ultimo momento e calcoliamo bene i tempi di percorrenza, soprattutto se siamo in macchina. Ad acutizzare i sintomi di una “lunedì-ite” appena latente potrebbe essere, infatti, il traffico dell’ora di punta. Che ci farà arrivare stanchi, spossati e nervosi al lavoro. Iniziare la settimana col piede sbagliato è una leggerezza che non possiamo concederci.

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