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Trasmissione telematica dei corrispettivi: quando sono escluse le sanzioni

Trasmissione telematica corrispettivi: scadenze, soggetti obbligati all’invio dei corrispettivi e i casi in cui non si va incontro a sanzioni. Nessun braccio duro con i contribuenti.

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Invio telematico dei corrispettivi giornalieri, le sanzioni non saranno saranno automatiche: chi sono i soggetti coinvolti, quali saranno i loro obblighi e cosa stabilisce la legge.

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Trasmissione telematica corrispettivi: quando parte

Oggi, lunedì 1 luglio 2019, è la data scelta dall’Amministrazione Finanziaria per l’avvio del sistema che prevede l’invio giornaliero dei corrispettivi  telematici. A tal proposito, gli addetti ai lavori sono tutti in attesa del Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, dove presto verranno chiarite le nuove modalità di trasmissione. L’attesa, ovviamente, ha fatto sorgere diversi dubbi ai contribuenti. Molti adesso sono quelli che, tenendo conto delle scadenze stabilite per l’invio telematico dei corrispettivi, si sono chiesti quali saranno gli obblighi da assolvere per evitare di incorrere in sanzioni.

Trasmissione telematica: scadenze e i soggetti coinvolti e obbligati all’invio dei corrispettivi

Da qui ai prossimi mesi (con scadenze e termini diversi a seconda delle categorie di contribuenti presi in considerazione) la trasmissione telematica dei corrispettivi coinvolgerà diversi operatori economici. I soggetti coinvolti e obbligati all’invio dei corrispettivi, nello specifico, saranno:

  • quelli che dichiarano un volume d’affari superiore ai 400mila euro;
  • tutti coloro che effettuano operazioni di commercio al minuto e attività assimilate.

Sulle scadenze che saranno tenuti a rispettare i contribuenti, al fine di evitare disguidi e malintesi, è intervenuta a far chiarezza l’Agenzia delle Entrate. Con la circolare n. 15 pubblicata il 29 giugno sui canali ufficiali dell’Agenzia è stato stabilito che l’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi scatta:

  • dal 1° luglio 2019  per i contribuenti con un volume d’affari superiore ai 400mila euro;
  • dal 1° gennaio 2020 per tutti gli altri.

L’obiettivo, come è facile intuire, è quello di coinvolgere l’intera platea di contribuenti, estendendo il sistema dell’invio telematico a più categorie possibili di imprenditori e commercianti.

Trasmissione telematica corrispettivi, i casi in cui non si va incontro a sanzioni: nessun braccio duro con i contribuenti

Le ultime disposizioni dell’Amministrazione Finanziaria in tema di trasmissione telematica dei corrispettivi, tuttavia, hanno generato un po’ di panico tra contribuenti e addetti ai lavori. Chi da oggi è obbligato all’invio dei corrispettivi, ovvero tutti coloro i quali superano i 400mila di volute di affari, è ancora in attesa del Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate (relativo all’esplicazione delle nuove modalità di trasmissione). L’accavallarsi delle date e gli ultimi ritardi, dunque, ha spinto l’Ente di controllo ad intervenire. Con la circolare n.15 emessa il 29 giugno, infatti, l’AE ha voluto tranquillizzare tutti i soggetti che non sono riusciti a mettersi in regola con gli obblighi.

La circolare n.15, a proposito delle scadenze imminenti, ha ricordato che: i soggetti con volume d’affari superiore ai 400mila euro, che dal 1° luglio 2019 sono tenuti a trasmettere telematicamente i corrispettivi, se effettuano operazioni di commercio al minuto e “attività assimilate” per le quali non è obbligatoria l’emissione della fattura assolvono all’obbligo di certificazione dei corrispettivi tramite invio telematico degli stessi entro 12 giorno dall’effettuazione dell’operazione soggette a trasmissione (termine stabilito dal Dl Crescita).

Lo stesso vale anche per tutti i contribuenti con un volume d’affari minore a 400mila euro, che alla trasmissione telematica dei corrispettivi saranno obbligati – come anticipato sopra – a partire dal 1° gennaio 2020.

Ma che succede se gli obblighi non vengono assolti entro i primi 12 giorni? Ebbene, per i primi sei mesi dall’avvio di questa nuova procedura di trasmissione i contribuenti avranno comunque tempo per ravvedersi. Il Decreto Crescita, a tal proposito, ha infatti stabilito che: “nel primo semestre di vigenza dell’obbligo  le sanzioni non si applicano in caso di trasmissione telematica dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione”.

Questo, in pratica, vuol dire che tutti quelli tenuti alla trasmissione telematica dei corrispettivi a partire dal 1° luglio 2019 avranno tempo fino al mese successivo (agosto 2019) per ravvedersi e non andare incontro a sanzioni. Stessi termini, ovviamente, varranno per quelli cui l’obbligo scatta a partire dal 1° gennaio 2020, che potranno mettersi in regola con gli invii entro febbraio 2019.

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