Se sei un piccolo imprenditore o hai deciso da poco di intraprendere, con la tua azienda, un percorso di attivazione della tua presenza on line bisogna seguire una serie di step, come quello dello di un’attivazione di un canale social, di un hosting con un sito di presentazione (il migliore in questo caso è sempre un wordpress, più manipolabile).
Se posso, prima di iniziare a parlare nello specifico di quello che vi serve vi consiglio di affidarvi a dei professionisti.
Proprio per questo, e con prezzi parecchio bassi per la professionalità di cui parliamo vi consiglio il sito www.webhosting.it negli anni certamente diventato un punto di riferimento, alla pari (e sotto molti aspetti migliore) di colossi come Aruba e come Godaddy nel servizio di web hosting per aziende più o meno emergenti.
Ma come si può iniziare a lavorare per un’azienda? Quali sono le strategie di marketing più ammirevoli per raggiungere un obiettivo di vendite e di monitoraggio che permetta di prevedere quali possano essere le mosse migliori?
Adesso vediamo insieme come attivare una strategia completa partendo dall’acquisizione di un dominio.
Indice
Dominio e Hosting
Come ho iniziato a dirvi prima, parlando di hosting e di social marketing di un’azienda andiamo con gradi e immaginiamoci a dover organizzare il web di una nostra piccola realtà lavorativa che ha bisogno di essere conosciuta.
Pensiamo al nome da usare sul web, al dominio che ci conviene registrare, a un nome corto che possa essere ricordato e che non si perda nei meandri del web ma che possa essere riconoscibile cercandolo su Google. Questa è la prima regola e di certo è una difficoltà da superare o almeno un punto su cui rifletterci almeno un po’.
Un nome lungo o forviante non ha senso, un nome che rappresenti facilmente qual è l’attività di cui stiamo parlando e che sia conciso e ficcante è un buon punto di inizio.
Il dominio va registrato e si divide in livelli, probabilmente molti di voi si saranno trovati a registrare il nome dell’azienda e si sono trovati davanti a questo grosso registro virtuale che permette di tenere impegnato un nome per tutti gli anni che vi servono pagando una tassa annuale, più o meno consistente.
Chi sceglie un nome che pensa che possa diventare sfruttabile negli anni a venire può anche registrarlo e poi rivenderlo al miglior offerente, creando un mercato completamente virtuale di nomi e marchi che saranno famosi nel divenire piuttosto interessante e, soprattutto, redditizio.
Raggiunto lo scopo del nome si deve decidere quale tipo di web hosting scegliere per la propria azienda tra:
- hosting condiviso
- hosting VPS
- hosting dedicato
In tutti i casi abbiamo un hosting che prende uno spazio su un server e che permette, più o meno, in base al costo e al grado di condivisione fino all’hosting dedicato di personalizzare il sito, creando software per hardware dedicati e avendo un supporto 24 ore su 24 che aggiusti il sito e i suoi problemi in tempo reale.
Una soluzione economica, e comunque di alto livello, è quella di un sito disegnato su una piattaforma WordPress che non costa molto, anzi praticamente quasi nulla all’anno, ed ha una serie di form che si possono scegliere e personalizzare per creare il sito che più realizzi quelle che sono le idee dell’azienda e che permetta di cogliere, appieno, il senso del marchio e di ciò che stiamo vendendo. Molti hosting, quelli condivisi, hanno limitazioni sulla capacità delle email in entrata ed uscita. Chiaramente più si paga e più questo tipo di spazio diventa praticamente illimitato.
Una buona possibilità, comunque, di monitorare i movimenti sul sito è dato da un software on line che è completamente gratuito e che è Google Analytics. Non ha bisogno di nessuna registrazione particolare, anzi, ha solo bisogno di un account Google, cosa che abbiamo tutti.
Questo tipo di software permette un’analisi approfondita sul sito e sul tempo di rimbalzo che i clienti hanno tra le varie pagine. Proprio su questo si basano le strategie di marketing più elementari, per migliorare la qualità dei linek e delle mail o la capacità di attrarre gente sulle pagine che hanno meno visualizzazioni.
E tutto senza dover cacciare altro denaro, direttamente facendo lavorare lo strumento di analisi di Google che ci permette di aggiustare il tiro in tempo reale.
I social sono, in questo momento, la vera spinta e il vero rischio. E ci riferiamo principalmente a Facebook, YouTube e Linkedin. Il tempo di permanenza di un link, di una foto o di una notizia sul social è veramente poco, quindi colui che lavorerà ai social dovrà mantenere la pagina sempre viva, creando una fidelizzazioni dei clienti con delle notizie sempre nuove e accattivanti. Non bisogna mai essere pedanti o troppo pressanti sull’argomento che vogliamo pubblicizzare. Bisogna trovare contenuti interessanti e anche qui imparare a leggere tutte le indicazioni che vengono rilasciate, dal social stesso, sulle pagine.
Chi è colui o colei che viene a leggerci? Quanti anni ha? Di che sesso è? Da dove viene? E poi proprio su queste indicazioni di base iniziare a scegliere le notizie che più possono interessare.
Qual è il momento della giornata in cui c’è più traffico sulla mia pagina social? Durante la pausa pranzo del lunedì? E allora il lunedì, alle 13.30, inseriremo una notizia o, ancora meglio, un link da cliccare che possa essere visto da più persone possibili.
Il mio consiglio, sempre e comunque, è quello di non lasciarsi andare a strategie fai da te ma di affidarsi alle mani e alle menti sapienti di professionisti del settore che dal nome del brand all’ultimo post sul social possano aiutarti, giorno per giorno, dando il supporto necessario per rendere l’azienda visibile anche sui motori di ricerca. Scegliere bravi professionisti, senza spendere un patrimonio, è una scelta intelligente e che funziona molto bene. La ricerca della visibilità non ha bisogno, certamente, di milioni di euro ma di professionisti sagaci ed intelligenti.