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Annebbiamento mentale: cos’è e come si combatte

L’annebbiamento mentale è una disfunzione cognitiva che può creare problemi al lavoro e nella vita. Vediamo come riconoscerlo e contrastarlo!

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La nebbia è un fenomeno meteorologico, ben noto ai padani, che compromette seriamente la visibilità. E se si presentasse nella tua mente impedendoti di mettere a fuoco le cose che devi fare durante la giornata? Munirti di un ombrello o di occhiali fotocromatici sarebbe del tutto inutile perché l’alone biancastro contro cui devi combattere si trova nella tua mente. Ed è lì che devi affrontarlo. Gli esperti lo chiamano “brain fog” riferendosi all’annebbiamento mentale che impedisce di essere lucidi e pronti. Una condizione sempre più diffusa, che può creare seri problemi non solo al lavoro. Ma cos’è esattamente e come possiamo combatterla? Scopriamolo insieme scorrendo i consigli di alcuni esperti che possono aiutarci a far tornare il sereno.

Cos’è l’annebbiamento mentale

L’annebbiamento mentale (“brain fog” in inglese) è una disfunzione cognitiva che può compromettere la tua capacità di concentrarti, di memorizzare e di prendere decisioni. Sottovalutarla potrebbe essere un grave errore perché i banchi di nebbia che si addensano nella tua mente rischiano di impattare negativamente non solo sulla qualità del tuo lavoro ma anche su quella delle relazioni sociali e personali che intrattieni. Ma cerchiamo di essere chiari: se ti capita di dimenticare le chiavi della macchina sul mobile dell’ingresso, di tanto in tanto, non c’è da allarmarsi. Le nostre giornate sono sempre più fitte e tenere a mente impegni, incombenze e scadenze è diventato complicato. L’annebbiamento mentale non va confuso con la semplice sbadataggine. E’ il sintomo di qualcosa di più serio, che può portarti a perdere il controllo di quello che pensi e che devi fare. Questo può avere pesanti conseguenze sulla tua vita quotidiana perché, se al lavoro, fai fatica a concentrarti o a pianificare una qualsiasi strategia d’intervento, le cose non potranno che sfuggirti di mano.

Le cause dell’annebbiamento mentale e come intervenire

La prima cosa da fare è ammettere che c’è qualcosa che non va. Non bisogna farsi assalire dal panico perché, molto spesso, l’annebbiamento mentale si origina da cattive abitudini che puoi tranquillamente correggere. A dedicare un articolo all’argomento è stato il sito Lifehack, che abbiamo letto e rielaborato per te, con la speranza che i consigli dispensati dagli esperti possano aiutarti a dissipare le nebbie che attentano al tuo successo. Partiamo con l’individuare le cause più insidiose e frequenti:

Lo stress

Va bene credere in quello che fai, ma se il tempo non basta mai e ti ostini a darci dentro, rischi seriamente di farti del male. Lo stress, che deriva quasi sempre da un eccessivo affaticamento, aumenta la pressione sanguigna e indebolisce, di norma, il sistema immunitario. Tienilo a freno perché può causare una severa forma di annebbiamento mentale che può portarti a impiegare più tempo del necessario nella gestione delle cose che fai fatica a controllare. Intervieni con prontezza o il nervosismo che ti sta già logorando finirà per lasciarti al tappeto.

Come intervenire?  Una ricetta miracolosa non esiste, ma devi innanzitutto partire dal buon senso ed accettare di non essere un super eroe. Evita di assumere caffeina, nicotina e alcol (specie quando devi portare a termine impegni lavorativi importanti); fai attività fisica – che serve anche a rigenerare la mente – e tenta di ritagliarti dei momenti di puro relax. Nel caso in cui faticassi a rimetterti in sesto da solo, prova a parlarne con qualcuno. Metti da parte l’orgoglio e non vergognarti: a tutti può capitare di attraversare un momento di difficoltà. Controllare i nervi e le reazioni non è sempre così facile. L’importante è non ignorare il problema e impegnarsi seriamente a risolverlo, affidandosi alle indicazioni di esperti e medici che, il più delle volte, consigliano semplicemente di rallentare i ritmi o di imparare a gestire meglio i propri tempi e a dare il giusto peso alle cose.

La cattiva alimentazione

Non si tratta solo di nutrirsi in maniera corretta per evitare che il girovita cresca a dismisura, ma di tenere nella giusta considerazione la tua salute che, come sai, passa anche da quello che mangi. Assicurati di assumere abbastanza vitamina B12 che contribuisce alla normale formazione dei globuli rossi, agevola il normale funzionamento del sistema nervoso e aiuta a ridurre stanchezza e affaticamento, anche mentale. Ne sono ricchi alcuni alimenti come il fegato, il pesce (molluschi e crostacei), il tuorlo d’uovo e il parmigiano. Non lasciarti “sedurre” dal cibo spazzatura e cerca di mantenerti a distanza di sicurezza dai dolci che, specie quando sei al lavoro e devi concentrarti, faresti meglio a bandire.

Come intervenire? Impara a instaurare un rapporto sano ed equilibrato col cibo che non deve essere una valvola di sfogo, ma una risorsa a cui ricorrere per ricaricare le batterie. Concedersi qualche peccato di gola, di tanto in tanto, non è grave, ma evita di ingerire cibi grassi e pesanti quando sei al lavoro. Ciò che soddisfa il tuo stomaco può annebbiare la tua mente e compromettere la tua produttività. Se, nonostante gli accorgimenti sopra citati, continui ad avere problemi, rivolgiti a uno specialista (un medico o un nutrizionista) e rimettiti alle sue indicazioni. Potresti scoprire di avere un’intolleranza alimentare (tra le più diffuse, c’è quella ai latticini) che ti causa un senso di costante spossatezza e ti impedisce di concentrarti come vorresti.

La mancanza di sonno

Se non concedi al tuo corpo il giusto riposo notturno (l’ideale sarebbe dormire 7-8 ore a notte), le conseguenze non tarderanno a manifestarsi. A risentirne non sarà solo il corpo debilitato, ma anche la mente appannata. Garantire una buona quantità e qualità del sonno può fare miracoli: alzarsi dal letto riposati aiuta ad affrontare meglio la giornata e a fronteggiare le sfide che si prospettano con una carica diversa. Non pensare che andare a letto presto sia un’abitudine puerile; a meno che tu non abbia un impegno per cui valga la pena fare tardi (un primo appuntamento, ad esempio), cerca di spegnere la luce entro le 23:00. Quando la sveglia suonerà alle 7:00, il mattino successivo, ti compiacerai nel constatare che, della nebbia che si intravede dalla finestra della tua camera da letto, non c’è traccia nella tua mente. Ricorda che un sonno sistematicamente disturbato può causare l’assottigliamento della corteccia prefrontale che è la “sede” del processo decisionale e dell’interazione sociale.

Come intervenire? Come già detto, occorre assumere la sana abitudine di dormire mediamente 7-8 ore a notte ed evitare accuratamente di mettersi a letto con la tv accesa o con lo smartphone in mano. Perché? Perché le luci emanate dallo schermo inibiscono la produzione di melatonina nel corpo e possono disturbare seriamente il tuo sonno, facendoti passare la notte in bianco. Scegli di leggere un libro – o una rivista – e prova ad abbandonarti dolcemente nell’abbraccio di Morfeo. Se fai comunque fatica a prendere sonno, non disperarti: esistono delle tecniche di respirazione che fanno miracoli e che sono riuscite a confinare definitivamente nelle stalle le pecore da contare.

Affidati al parere degli esperti

La lista delle cause che possono portare all’annebbiamento mentale non si esaurisce qui. Secondo gli addetti ai lavori, anche i cambiamenti ormonali, alcune specifiche patologie e l’assunzione di certi farmaci possono inficiare pesantemente la capacità di concentrarsi, pianificare e prendere decisioni. Non ignorare i campanelli di allarme e corri ai ripari per tempo. Per recuperare la brillantezza che hai perso, potrebbe bastare poco; ma a volte la nebbia che si addensa nella mente e impedisce di mettere a fuoco idee, interventi ed obiettivi può essere la spia di qualcosa di più serio. Consulta un esperto e impegnati a prenderti cura di te; la probabilità di vincere l’annebbiamento mentale dipende soprattutto da te.

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