Buoni pasto 2019, la possibilità di cumularli ed utilizzarli contemporaneamente nella stessa spesa. Quali sono le novità a riguardo? Aiuto concreto alle famiglie che spesso hanno difficoltà ad arrivare a fine mese.
L’Agenzia delle Entrate fa chiarezza sull’utilizzo dei buoni pasto e sulla possibilità di farne un uso cumulato. Ecco le novità buoni pasto 2019.
Indice
Buoni pasto, di cosa stiamo parlando?
I buoni pasto, sono un’importante servizio messo a disposizione del datore di lavoro ai dipendenti stessi. Attraverso i buoni pasto, che possono essere cartacei o elettronici, il datore di lavoro riconosce ai dipendenti servizi di ristorazione. In pratica il dipendente può utilizzare questi ticket, che hanno un valore economico differente, per il pranzo nelle mense o altri punti ristoro convenzionati con l’azienda. Questi buoni, possono anche essere usati per fare la spesa. Dunque invece di pagare in contanti, il dipendente può comprare alimenti utilizzando i buoni pasto. La vecchia legislazione, prevedeva l’utilizzo cumulabile dei buoni pasto, con un massimo di 8, utilizzabili in un’unica spesa. Dunque non si potevano utilizzare più di 8 ticket nella stessa spesa. I ticket cartacei hanno un valore massimo di 5, 29 euro, mentre quelli elettronici 7.00 euro. Ricordiamo che in questi limiti di valore economico, i buoni pasto sono detassati. L’Agenzia delle Entrate sottolinea come il divieto di cumulo oltre 8 buoni pasto, non incide sull’IRPEF e sui limiti di esenzione dal reddito di lavoro dipendente.
Uso cumulativo dei buoni pasto
L’uso cumulativo dei buoni pasto fu introdotto dal decreto ministeriale del 7 giugno 2017, n. 122 (Gazzetta Ufficiale 186 del 10 agosto 2017). Prima di questa legislazione, per essere valida la detassazione, era possibile l’uso di un solo ticket al giorno, dunque nessuna cumulazione prevista, anche se spesso veniva effettuata ugualmente. Tuttavia fino a poco tempo fa, c’è stato un uso davvero disordinato dei buoni, alcuni negozi, ad esempio, ne accettavano solo 1, altri invece ne accettavano anche 10 contemporaneamente. Insomma, un chiarimento a riguardo era indispensabile. Per questo il Mise, Ministero dello Sviluppo Economico, ha approvato un decreto relativo al nuovo codice degli appalti ed ufficializzando la possibilità di cumulare i buoni pasto che possono essere usati contemporaneamente, fino ad un massimo di 8, nella stessa spesa. Il tutto per incentivare l’utilizzo dei ticket per fare la spesa. Novità che è stata ben vista dai supermercati e grandi catene di shop, ma non apprezzata dai piccoli negozianti, bar e ristoranti.
Buoni pasto, sempre più famiglie li usano per fare la spesa
Sono sempre di più le famiglie italiane che utilizzano i buoni pasto per fare la spesa. Dal momento che questi sono anche cumulabili, diventano un vero aiuto economico per molte famiglie che stentano sempre di più ad arrivare a fine mese. Ansed, rappresenta la principale associazione delle aziende che rilasciano i ticket, afferma che oggi, sono circa 2,5 i milioni di cittadini che utilizzano buoni pasto per fare la spesa. Di questi, 900mila sono dipendenti pubblici, 1,6 milioni i dipendenti privati. Inoltre, sono circa 120 mila i negozi che accettano i buoni pasto, per un valore di più di 3 miliardi di euro. Si tratta di un vero aiuto alle famiglie ed al dipendente stesso, che può dunque scegliere se usare i suoi buoni in ristoranti, bar, oppure cumularmi per fare la spesa utile a tutta la famiglia.
Buoni pasto 2019: i dati da indicare
Quali sono i dati che devono essere indicati su ogni buono pasto? Resta l’obbligo di indicare su ogni buono pasto cartaceo, il nome del titolare. Questo è tenuto a firmare il buono stesso nel momento in cui lo utilizza. Oltre a questo, gli altri dati da indicare sono:
- la regione sociale codice fiscale della società che emette i ticket
- Il valore economico del buono pasto
- La scadenza del buono pasto stesso
- L’apposito spazio riservato alla data di utilizzo, firma del titolare e timbro del ristorante, bar, o supermercato presso cui viene utilizzato il ticket
- La dicitura che il buono pasto non è cedibile a terzi, non cumulabile entro il limite di 10 (nuovo limite utilizzo buoni pasto, che deve essere ancora ufficializzato dal MISE), non convertibile in denaro e neanche commercializzabile.
Inoltre il buono pasto può essere utilizzato solo se datato e firmato dal titolare stesso.
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