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Certificazione unica, cosa è e come funziona

Che cosa è la certificazione unica, quali sono le sue principali caratteristiche e come funziona per dipendente e sostituto di imposta.

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La certificazione unica è un documento che serve ad attestare e – appunto – certificare, i redditi conseguiti nel corso di un anno, e derivanti da pensioni, stipendi e compensi percepiti da soci, cooperative di produzione e lavoro, assegni periodi coniugali e altre entrate che sono assoggettate a adeguato monitoraggio da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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Certificazione unica e CUD

Sotto tale profilo di sintesi, pertanto, si può rammentare come da qualche anno la certificazione unica abbia sostituito il “vecchio” CUD, il certificato che datore di lavoro o ente previdenziale rilasciava al proprio dipendente / iscritto per poter certificare e attestare gli emolumenti o i compensi corrisposti.

Il CUD è pertanto sparito proprio in favore della certificazione unica, che ne ha sostituito lo scopo, allargandone la specificità di dati forniti dal sostituto di imposta e migliorando la chiarezza espositiva.

Chi rilascia la certificazione unica

Il CUD è rilasciato dal sostituto di imposta, generalmente riconducibile al datore di lavoro o all’ente pensionistico di riferimento. Tali parti hanno l’obbligo di fornire ai propri dipendenti o ai propri pensionati tale attestazione, al fine di certificare in maniera univoca le somme erogate e le relative ritenute effettuate e versate dall’erario statale.

Bozza della certificazione unica

Per poter permettere a sostituti di imposta e consulenti di poter adempiere in tempo utile agli obblighi previsti, l’Agenzia delle Entrate rilascia tempestivamente delle bozze della certificazione unica, relativa ai redditi maturati nel corso dell’anno precedente, e generalmente consultabile online unitamente a un ricco fascicolo di istruzioni che chiarisce eventuali novità e difformità rispetto allo scorso anno.

Termini di presentazione della certificazione unica

Oltre a quanto sopra, l’Agenzia delle Entrate prevede altresì dei termini di riferimento per la presentazione della certificazione unica, che aggiorna anno dopo anno. Per quanto concerne il 2017, in particolar modo, il termine iniziale era stato stabilito al 28 febbraio, ma è stato poi prorogato al 31 marzo.

Ne è derivato che entro tale data i sostituti di imposta avrebbero dovuto necessariamente e obbligatoriamente consegnare ai contribuenti la certificazione unica. Spesso, per prassi, questa consegna avviene però tardivamente: si tratta di una cattiva pratica che raramente viene portata allo scoperto, ma che vi consigliamo comunque di condividere di puntualizzare con il datore di lavoro, al fine di entrare in possesso della certificazione unica nei tempi previsti dalla legge.

Che cosa contiene la certificazione unica

Giunti a questo punto del nostro approfondimento odierno sulla certificazione unica, possiamo rammentare come questa debba contenere tutte le informazioni inerenti:

  • le provvigioni per prestazioni anche occasionali che sono relativi a rapporti di commissione di agenzia, di mediazione, di rappresentanza di commercio e di procacciamento d’affari;
  • i redditi di lavoro dipendente di cui agli articoli 49 e 50 del Tuir, relativi all’anno precedente e assoggettati a tassazione ordinaria e separata, a ritenuta a titolo di imposta o ad imposta sostitutiva;
  • le provvigioni derivate dalla vendita a domicilio, che risultano assoggettate a ritenuta a titolo di imposta;
  • alcuni redditi diversi da quelli citati dall’articolo 67 del Tuir, come ad esempio a i compensi derivanti da attività occasionali di lavoro autonomo e per attività sportiva dilettantistica riferiti sempre all’anno precedente;
  • le indennità corrisposte per la cessazione di rapporti di agenzia, o quelle relative alla cessazione da funzioni notarili o da attività sportiva, quando il rapporto di lavoro è di natura autonoma;
  • i corrispettivi erogati dal Condominio nell’anno precedente;
  • l’ammontare complessivo delle somme erogate a seguito di procedure di esproprio di cui all’articolo 11 della legge del 30 dicembre del 1991 numero 413;
  • le detrazioni d’imposta effettuate;
  • i contributi previdenziali e assistenziali dovuti all’Inps e ad altri enti;
  • tutte le relative ritenute operate.

Novità certificazione unica 2017

Come ogni anno, anche per il 2017 l’Agenzia delle Entrate ha apportato diverse novità sulla certificazione unica.

In particolare, il Fisco ha introdotto delle innovazioni di rilievo per i premi di risultato, per i rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione e per i lavoratori trasferiti in Italia, ovvero quei lavoratori rimpatriati, che si trasferiscono nel loro paese di origine registrando la residenza in Italia, cui sono stati collegati degli “sconti” fiscali di particolare interesse. Anche in virtù delle novità apportate, l’Agenzia delle Entrate ha eccezionalmente concesso un mese di proroga per la consegna della certificazione in questione.

Certificazione unica e dichiarazione dei redditi

Ma la certificazione unica può valere come dichiarazione dei redditi, esattamente come poteva avvenire con il CUD?

La risposta è certamente positiva. Se non vi sono necessità di procedere alla presentazione di altra dichiarazione dei redditi come il modello 730 (poiché magari non si può o non si vuole richiedere dei benefici fiscali aggiuntivi da farsi rimborsare in busta paga), il contribuente può ben limitarsi alla sola certificazione unica, che potrà ben rappresentare il principale documento attestante i redditi percepiti e i tributi già versati allo Stato attraverso il ruolo del sostituto di imposta.

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