Ti sei mai chiesto come bisognerebbe rispondere alla domanda trappola “Che stipendio desidera?”. La domanda è infida perché chi la fa può voler scoprire molte cose. Oltre a capire se l’offerta aziendale collima con le tue richieste da candidato, il selezionatore potrebbe avere l’intenzione di comprendere chi sei, che carattere hai, se sei uno che s’informa o meno, se hai il senso della realtà, se sei un esaltato o un remissivo, uno che si accontenta o uno che punta in alto.
Indice
Cosa rispondere alla domanda: “Che stipendio desidera?”
Quindi come devi rispondere a una domanda del genere? Una risposta netta non c’è, ci sono però delle cose da fare prima di rispondere che ti possono aiutare ad essere più preciso ed affidabile.
Non ci sei solo tu
Sparare uno stipendio troppo alto è praticamente un suicidio. Un’azienda fa un’offerta che magari, entro certi termini, è anche disposta a discutere, ma fino ad un certo punto. Se la tua richiesta è troppo alta, anche se sei il migliore, ed è tutto da dimostrare che tu lo sia, verrà preferito il secondo, il terzo e così via. Solo ad altissimi livelli sono concesse certe libertà, per i comuni mortali c’è quella cosa che si chiama adattamento, usalo.
Ci sei anche tu
Il discorso vale anche al contrario. Comunicare uno stipendio troppo basso può essere indice di remissività, di un volersi accontentare che, sul lavoro, non è proprio una grande linea da seguire. Accontentarsi significa, o comunque può significare, poca voglia di lottare, ed il mondo del lavoro è una giungla. Stare troppo alti non va bene, ma anche fare quel che si deve per pochi spiccioli o per uno stipendio minore di quello dei colleghi è sbagliato. Solitamente non mette in buona luce perché se l’azienda lo vede come un risparmio, il selezionatore potrebbe vederlo come un modo per cercare di avere uno stipendio e poi stare lì a girarsi i pollici.
Sei informato?
La risposta alla domanda “che stipendio desidera” può essere data alla cieca, sulla base di sensazioni, ma se la si vuole dare giusta allora è meglio informarsi. Come fare? Difficilmente azzeccherai l’esatta cifra che l’azienda vuole proporti e fino a qui siamo tutti d’accordo, ma tra sparare a caso e dare un’opinione informata, c’è una bella differenza. Prima di tutto è bene andare a controllare le tabelle dei contratti nazionali, quando questi esistono per quel ruolo, e farsi un’idea della cifra base. Dopodiché puoi andare più nel dettaglio a seconda delle specificità della tua mansione, di quante ore dovresti fare, di quanti giorni è composta la settimana, della presenza o meno di benefit (cosa che puoi chiedere) e solo dopo comunicare una cifra più o meno precisa al selezionatore.
Se vuoi informarti maggiormente, puoi provare a reperire tra i tuoi contatti qualcuno che faccia un lavoro simile o uguale a quello per il quale ti stai candidando e chiedere almeno a grandi linee quale sia la sua retribuzione. Incrociando tutti questi dati dovresti poter ottenere una cifra affidabile e dare quindi una risposta dello stesso tipo, vale a dire affidabile.
Una volta comunicata la cifra, l’azienda risponderà con la sua offerta. A quel punto, forse sì, forse no, potrebbe nascere una contrattazione, come ti devi comportare in questo caso? Ecco, questo dipende molto da te, se davvero ci tieni a quel lavoro il consiglio è quello di contrattare ma non essere molto rigido, spuntare qualcosa in più, magari anche un benefit in più e morta lì. Se invece ti sei candidato un po’ casualmente e magari hai in ballo altri possibili lavori, allora il consiglio è quello di puntare più in alto (ma non assurdo), nel caso dovesse dovesse andarti bene.
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