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Quell’assurda battaglia contro le auto vecchie

In Italia esistono varie zone in cui è vietato circolare con auto anche non particolarmente vecchie, ma non è detto che ciò serva contro l’inquinamento atmosferico

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In Italia il parco circolante non è dei più nuovi, per una moltitudine di ragioni. La prima e più importante è la questione economica. Per questo non si capisce il motivo di una persistente battaglia contro le auto vecchie combattuta in varie zone d’Italia, soprattutto quelle cittadine. A Roma ad esempio, il sindaco, con l’ordinanza numero 27 ha vietato permanentemente la circolazione di tutte le auto storiche, ma ovviamente anche di quelle semplicemente “vecchie”. Nonostante le proteste di club e associazioni, il divieto è rimasto.

Però bisogna fare una distinzione importante. Sebbene il provvedimento sembri sbagliato proprio nella sua concezione, c’è comunque una bella differenza tra possedere una Ferrari di 40 anni fa, dal valore magari di centinaia di migliaia di euro e un’utilitaria vecchia di vent’anni. Nel primo caso è plausibile che il proprietario possa permettersi anche un’auto più nuova in grado di circolare. Nel secondo si tratta, salvo casi particolari, di qualcuno con un reddito molto più basso, che quell’auto ce l’ha perché molto semplicemente gli serve per andare a lavorare e non ha i soldi per cambiarla. Sempre per parlare di Roma (che non è l’unico caso, anche se è il più pesante), le auto storiche sono quasi 10.000 su un totale di 4 milioni di veicoli, cioè lo 0,25. Vietarne la circolazione per frenare l’inquinamento sembra piuttosto inutile. Ma anche le auto vecchie non sono così in gran numero da giustificarne lo stop. A parte questo il problema principale è che ci vanno di mezzo i più poveri che si ritrovano ad avere mezzi da pagare senza però poterli più utilizzare. E’ come se si pensasse che un’auto possa essere comprata nuova in ogni momento da chiunque e che semplicemente questo chiunque non lo voglia fare per risparmiare. Ma ovviamente non è così, con i chiari di luna e gli stipendi che non aumentano mai, affrontare lo sforzo dell’acquisto di una macchina moderna non è certo roba alla portata di tutti.

Il caso di Milano

A Milano la situazione è decisamente migliore, ma anche qui esistono diverse limitazioni. L’Area B, di nuova concezione, vieta l’ingresso in città di auto che non sono nemmeno particolarmente vecchie. Il discorso da fare non è molto diverso. Qui il provvedimento è fortunatamente più permissivo, ma ad andarci di mezzo sono comunque nella stragrande maggioranza dei casi i meno abbienti, ovvero chi non può permettersi di cambiare la sua quattro ruote, sostituendola con una più nuova.  Tutti questi provvedimenti si inseriscono nella lotta all’inquinamento e nella cosiddetta transizione ecologica di cui in Ue ancora si discute. Va detto che un altro problema è anche che queste leggi sono per così dire in continua evoluzione, quindi a volte diventa complicato capire quale auto scegliere, ammesso che si possa comprarne una.

Ovviamente più un’auto è nuova, più ha la possibilità di circolare, ma se non si riesce a comprare il top (che appunto non è certo qualcosa alla portata di tutti), si rischia che anche un mezzo abbastanza nuovo possa girare solo per un determinato numero di anni in quella zona, poi diventerebbe, per così dire, localmente inservibile. Quindi l’operazione da fare si concentrerebbe nel venderla a qualcuno che abiti in un posto in cui possa circolare, ma si tornerebbe al problema di dover comprare un’auto più performante dal punto di vista dell’inquinamento, magari entro pochi anni. Ecco, viene da chiedersi: quanti sono a potersi permettere tutto ciò? Comprare un’auto dopo poco tempo, o comprarne una che duri un numero maggiore di anni può non comportare una grossa differenza in quanto a spesa. Semplicemente quest’ultima si concentra in una sola tranche o è suddivisa in più acquisti, ma il nodo resta se l’operazione sia economicamente sostenibile o meno da chi deve effettuarla.

Nell’area B di Milano ad esempio, da ottobre 2022 non possono entrare gli euro 2 (oltre che gli euro 0 e 1 ovviamente) e queste sì sono abbastanza vecchie (ma sono anche poche), però non possono entrare nemmeno gli euro 4 diesel senza Fap (il filtro antiparticolato). Addirittura neanche gli euro 4 diesel con un certo tipo di Fap. Tutte queste non sono certo auto da ricchi. Quasi sempre sono macchine di persone che hanno cercato di cavarsela spendendo poco in modo da avere un mezzo con cui andare quotidianamente a lavorare e farci poco altro. E’ pur vero che, contrariamente a Roma, Milano permette la circolazione delle auto in Area B quando le telecamere sono spente, ovvero la sera, la mattina presto e nei giorni festivi. E’ già un risultato. Lo scopo è chiaramente quello di bloccare il transito dei veicoli più inquinanti nei momenti di maggior traffico, però, tenendo presente che fermare una nave equivale allo stop di circa un milione di auto, è comprensibile come la battaglia contro le poche vecchie ancora esistenti possa non risultare molto proficua contro il problema comunque molto importante dell’inquinamento atmosferico.

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