A chi non è mai capitato di strabuzzare gli occhi di fronte a una richiesta del capo? Ci sono compiti che sembrano insostenibili e situazioni che ci appaiono inestricabili. Ma è davvero così? Riflettiamoci un attimo: che il nostro superiore ci chieda di fare qualcosa che è al di fuori della nostra portata è un’eventualità remota; assegnarci incarichi destinati all’insuccesso non conviene, innanzitutto, a lui. E allora? Molto spesso, a farci apparire titaniche certe imprese è la mancanza di fiducia nei nostri mezzi. E non solo. Intendiamoci: alcuni obiettivi sono davvero difficili da raggiungere, ma con la giusta predisposizione e una buona organizzazione, è possibile centrarli con successo.
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4 consigli per raggiungere obiettivi difficili
Esistono le missioni impossibili? Certo che sì. Va bene essere ambiziosi, ma porsi degli obiettivi irraggiungibili è una pratica controproducente. Destinata a generare frustrazione e ad azionare un meccanismo di graduale svilimento che può condurre a perdere fiducia e motivazione. Di contro, bisogna considerare che molto spesso a far sembrare irrealizzabili certi progetti è un deficit di autostima o una mancanza di concentrazione.
A spiegarlo bene è stata Joanne Chan, una coach specializzata nel training del personale, che durante un incontro con un gruppo di lavoratori, ha raccontato di quello che riesce a fare la limosa: un particolare tipo di uccello che percorre quasi 6 mila miglia (volando dall’Alaska fino alla Nuova Zelanda) in soli 10 giorni. “Questo uccello può insegnarci molto su come è possibile raggiungere gli obiettivi”, ha detto la Chan. Secondo la quale, a sabotare il buon esito dei nostri risultati è, molto spesso, l’incapacità di focalizzarci come dovremmo su di essi.
“Il problema – ha spiegato la coach – è che nella nostra testa c’è tanto ‘rumore’ che ci distrae, impedendoci di raggiungere i risultati che ci siamo prefissati. Sbarazziamoci di questi ‘rumori’, delle energie negative e dei pensieri che non sono importanti. Ascoltiamo la nostra voce interiore e lasciamo che il cuore ci guidi dove sentiamo il bisogno di stare. Se impareremo a coltivare le cose che sono veramente importanti per noi – ha continuato la Chan – inizieremo a volare e raggiungeremo la meta, prima del previsto”. Un messaggio positivo, che induce a credere che gli obiettivi difficili possono essere raggiunti. Se solo destiniamo ad essi la giusta attenzione. Ma come si fa? Ci sono almeno 4 cose da prendere in considerazione.
Procedere con ordine
Nessun incarico – nemmeno il più elementare – può essere portato a termine, senza un minimo di organizzazione. Bisogna avere chiaro in testa il disegno di ciò che vogliamo fare e procedere con ordine. Gli obiettivi difficili non possono essere centrati in un’unica soluzione, ma devono essere “scomposti” in obiettivi più piccoli e realizzabili. Ne consegue che occorre stabilire una scala di priorità: nel nostro metaforico “percorso ad ostacoli”, dobbiamo individuare cosa conviene fare prima e cosa è meglio sviluppare in seguito. Onde evitare di sovraccaricarci di oneri che potrebbero portarci a gettare la spugna. Procedendo step by step, le possibilità di raggiungere il risultato finale si faranno più robuste.
Darsi una scadenza
La gestione del tempo è qualcosa a cui occorre prestare la massima considerazione. Quando ci sono degli obiettivi difficili da realizzare, è fondamentale porsi una scadenza per evitare che il tempo passi, senza sortire effetti apprezzabili. Come si fa? E’, ancora una volta, una questione di organizzazione. I piccoli passi che stabiliamo di compiere per avvicinarci alla meta finale devono essere schedulati con metodo. Dobbiamo darci dei continui ultimatum ed impegnarci ad onorarli con regolarità. Senza un timing preciso, rischiamo di perdere l’orientamento e di dilapidare quanto fatto all’inizio. Teniamo bene a mente che tutte le partenze sono cariche di entusiasmo e che – sbollentata l’euforia iniziale – si fatica sempre a procedere speditamente. Fissare delle scadenze, lungo il percorso, può aiutarci concretamente a raggiungere il successo finale.
Fare una cosa alla volta
Quando dobbiamo realizzare progetti complessi, è meglio fare a meno del multitasking ovvero della capacità di svolgere più funzioni contemporaneamente. Perché? Perché esiste il rischio concreto che le cose si complichino ulteriormente. E’ un consiglio strettamente connesso a quello fornito sopra, che prevede di procedere con ordine e criterio. Se sospendiamo un’attività per iniziarne un’altra, rischiamo di non venirne più a capo: meglio fare una cosa alla volta, destinandole la massima attenzione. Come evidenziato da Joanne Chan, le distrazioni possono compromettere il il successo delle nostre azioni.
Partire da una forte motivazione
Non giriamoci troppo intorno: i suggerimenti dispensati fin qui sortiranno i loro effetti solo se ci predisporremo positivamente a quello che dobbiamo fare. Nessun obiettivo può essere raggiunto, se non c’è una motivazione solida che ci spinge ad agire. Quello che occorre rintracciare è, insomma, il motivo per cui decidiamo di metterci in gioco, investendo tempo, energia e competenze nell’impresa che vogliamo realizzare. A darci la spinta possono essere tante cose: la necessità di dimostrare a noi stessi e agli altri quanto valiamo, il desiderio di regalare una gioia a chi ci ha sempre sostenuto o la voglia di concederci un qualsiasi sfizio. L’essenziale è che ad ispirarci ci sia una motivazione robusta, capace di galvanizzarci nei momenti più difficili e impegnativi. Quando l’obiettivo appare talmente distante da indurci a mollare tutto.
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