Chi ha frequentato l’università avrà sicuramente avuto un collega che collezionava 30 e lode ed elogi a non finire, seguiva assiduamente le lezioni e capitalizzava il tutto con voti che facevano invidia a chiunque, eppure non era soddisfatto! Di quelli che passavano le giornate sui libri e, al momento di concedersi un po’ di meritato relax, si tiravano sempre indietro. Di più: se li incrociavi per i corridoi, non facevano che lamentarsi della propria vita e non riuscivano a godere dei successi inanellati. Perché? Molto probabilmente quel collega mancava di autostima e non riusciva a proiettarsi positivamente nei confronti di ciò che gli turbinava intorno. Morale della favola: nonostante le riconosciute capacità, finisce per trascorrere gli anni più stimolanti della sua vita a non apprezzarsi a sufficienza. E con ogni probabilità, diventa poi un professionista frustrato.
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La fiducia in se stessi
L’autostima è, in sintesi, la fiducia che abbiamo nei nostri mezzi; il riconoscimento dei nostri valori e delle nostre qualità. Scadere nel fanatismo e nell’eccessiva considerazione di sé è una possibilità altrettanto scivolosa, ma nessun risultato importante potrà essere centrato se a remarci contro siamo noi stessi. L’autostima è qualcosa che alcuni ereditano o acquisiscono da subito. Altri devono invece lavorarci su, specie al lavoro dove la vicinanza di un collega particolarmente brillante può trascinarci in un vortice di irrimediabile auto-distruzione. Le persone dotate di autostima sono orientate al raggiungimento dei risultati, portano a termine le cose che iniziano, sono sempre disposte ad imparare cose nuove e a lanciarsi in sfide avvincenti. Sono comunicative e concentrate su quello che fanno, non si paragonano mai agli altri e sanno apprezzare la loro unicità. E, cosa forse più importante, non hanno paura di sbagliare perché sanno che ogni fallimento reca con sé un importante insegnamento.
Avere autostima sul lavoro può fare la differenza. Ripetersi ossessivamente di non essere in grado di fare nulla, di essere un incapace o un inetto è il modo migliore per condannarsi a una vita di frustrazioni ingombranti. Al contrario, predisporsi positivamente e affidarsi a una mentalità vincente (che, come abbiamo già detto, contempla anche la possibilità di fallire) è una scelta che, quasi sicuramente, ci ricompenserà nel lungo periodo concedendoci benessere fisico e mentale.
3 modi per aumentare l’autostima
Ma come si può potenziare l’autostima? Cosa possiamo concretamente fare per diventare persone che credono di più in se stesse e che non temono di mettersi in gioco? Qualche suggerimento proviamo – umilmente – a fornirvelo noi:
Definire gli obiettivi
Un’importanza capitale deve essere riconosciuta alla motivazione. Una persona che naviga a vista, senza avere piena consapevolezza di dove voglia approdare, è una persona destinata a naufragare rovinosamente. Quando l’autostima sembra rimanere nell’ombra, è bene ricordare a se stessi che si sta lavorando per raggiungere un obiettivo ben preciso. L’acquisto di una casa o di un’automobile, un week-end al mare col partner, l’iscrizione a un corso di canto o l’organizzazione di una gita fuori porta con gli amici possono essere i motivi capaci di dare un senso alle nostre azioni. E di farci alzare la mattina, con la voglia di avvicinarci al traguardo. Non bisogna essere degli ambiziosi senza freni, l’importante è che dentro di noi ci sia sempre la voglia di impegnarsi per raggiungere qualcosa che non si ha.
Fare qualcosa che piace e gratifica
Non tutti hanno la fortuna di fare il lavoro che sognavano da bambini. Anzi: la maggior parte si ritrova incastrata in una condizione lavorativa precaria e poco gratificante. Come uscire da questo tunnel che sembra spianare la strada a un’overdose di bassa autostima? Ripetendosi che ciò che stiamo facendo è propedeutico a qualcosa che, prima o poi, ci valorizzerà come meritiamo. E concedendoci dei momenti di piacevole evasione. Leggere un libro che ci appassiona, guardare un film, visitare una mostra, chiacchierare con un caro amico sono cose a cui non dobbiamo mai rinunciare, se riescono a procurarci un benessere pieno. Stare bene e fare qualcosa che ci piace e ci gratifica (fuori dall’ufficio) ci aiuterà, infatti, ad affrontare meglio la fatica del lavoro e ad avere una più alta opinione di noi stessi. Da non sottovalutare è anche l’importanza di fare qualcosa che possa aiutare gli altri. Prendere coscienza di quanto il nostro contributo (per quanto piccolo) possa essere prezioso per il prossimo è un ottimo modo per coltivare la nostra autostima.
Curare le relazioni con gli altri
E’ un punto nodale perché strettamente connesso alla necessità di considerarci parte di una rete più grande. Chi vive isolato e non cura le relazioni interpersonali, difficilmente avrà percezione del proprio valore (a meno che non sia dotato di un ego smisurato). Al contrario, chi si circonda di persone positive, che lo apprezzano per quello che è o che è diventato, riuscirà agevolmente a superare i suoi problemi di autostima. E a prendere consapevolezza dei meriti e delle qualità che gli altri gli riconoscono già ampiamente.
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