Segui i consigli degli esperti ed impara a staccare la spina prima che sia troppo tardi
A rischio di risultare melodrammatici, vogliamo scriverlo a chiare lettere sin da subito: il lavoro può diventare un’ossessione. Prendiamo il caso di un manager affermato, a cui vengono chieste prestazioni sempre più onerose; riuscire ad adempiere ai suoi impegni entro il regolare orario d’ufficio sarà praticamente impossibile. Così come lo sarà per il dipendente sottostimato, che cerca di farsi notare dal capo (che non lo nota) e finisce per tornare a casa sempre tardi, gravato da un senso di frustrazione che lo stende al tappeto. Smettere di pensare al lavoro quando la giornata è finita non è sempre così facile. Scopriamo perché e cerchiamo di capire quali sono i rimedi a cui possiamo ricorrere quando avvertiamo che il lavoro sta esaurendo le nostre scorte e minando la nostra serenità.
Indice
Come smettere di pensare al lavoro
Timbrare il cartellino ed uscire dall’ufficio può non voler dire nulla, se il pensiero resta fisso sulla pratica che non sei riuscito a chiudere o sul contrasto avuto col collega più molesto dell’azienda. Sforzati di dare al lavoro il peso che merita (che è certamente rilevante) ed impegnati a staccare la spina quando serve. Stando a quanto evidenziato da una rivista scientifica americana: “staccare mentalmente dal lavoro, quando si varca la soglia dell’ufficio, contribuisce a far aumentare il benessere e il coinvolgimento del dipendente”.
Mentre chi fatica a disconnettersi e rincasa col malumore covato nel corso della giornata rischia di “inciampare” in disturbi e malesseri più o meno seri che vanno dall’esaurimento nervoso alle crisi depressive, dagli attacchi di ansia ai problemi cardiovascolari. Non sottovalutare la pericolosità della faccenda ed imponiti di lasciare sempre il lavoro in ufficio. Anche quando non sei soddisfatto e pensi che avresti potuto fare di più.
Quattro consigli per smettere di pensare al lavoro
Smettere di pensare al lavoro quando la giornata è finita non significa essere lavativo, ma tutelare il proprio benessere personale. Ma come si fa? Non essendoci un bottone da spegnere, occorre organizzarsi diversamente impegnandosi ad assumere comportamenti sani ed equilibrati. A darci una mano è un articolo pubblicato sul blog di Trello (che abbiamo letto e rielaborato in maniera personale) che ha messo in fila quattro utili consigli a vantaggio di chi fatica a sgombrare la mente dagli affari di lavoro. Scorriamoli insieme e capiamo cosa occorre fare per evitare che il cervello vada in tilt per colpa del capo, dei colleghi o delle troppe cose da seguire.
Rivolgi la tua attenzione altrove
Quando qualcuno o qualcosa monopolizza i tuoi pensieri, c’è un’unica cosa da fare: distrarsi. Lo puoi fare in compagnia (chiedendo aiuto a un gruppo di amici disposti a farti svagare) oppure da solo destinando tutte le tue energie – fisiche e mentali – a qualcosa che ti fa evadere dal lavoro. Dedicati ad un hobby, vai in palestra, fai volontariato o trascorri più tempo in famiglia; rivolgi l’attenzione altrove ed agisci. La tua mente è in grado di pensare simultaneamente a più cose, ma quando ti impegni a fare concretamente qualcosa, la sua attenzione è totalmente rivolta all’attività che stai svolgendo. “Metti le mani in pasta” (non solo metaforicamente dal momento che puoi iscriverti ad un corso di cucina) e lascia che i pensieri vadano altrove. Quando la giornata lavorativa è finita, è bene dedicare il tuo tempo a qualcosa di completamente diverso.
Fai un piano
Ad impedire che tu vada a casa spensierato potrebbe essere il carico di lavoro che non sei riuscito a smaltire in giornata. Quello che devi fare, per evitare di tornare a casa con la testa pesante, è pianificare il da farsi e dare un ordine agli incarichi che ti sono stati assegnati, rispettando scadenze e priorità. Anziché andartene dall’ufficio svilito e sconsolato, prova a mettere giù due righe per annotare da dove dovrai ripartire l’indomani. Un piano chiaro e ben definito ti restituirà la serenità di cui hai bisogno facendoti smettere di pensare al lavoro rimasto incompleto. Pianifica (mettendo a tacere i sensi di colpa e le ansie) e concediti la serata tranquilla e rilassata di cui hai bisogno.
Prova a disconnetterti
Quando la giornata lavorativa si conclude, interrompi le comunicazioni con l’ufficio e salvaguarda il tuo tempo libero. Non controllare continuamente lo schermo del PC o dello smartphone e non perderti nel mare magnum di applicazioni e social che potrebbero riportarti a ciò che hai vissuto in ufficio. Disconnetterti per il giusto lasso di tempo da tutto ciò che orbita intorno alla tua professione è sano, provaci e a beneficiarne non saranno solo le tue relazioni personali ma anche le tue prestazioni lavorative. Prendere le giuste distanze da ciò che fai per vivere, senza rinnegarlo o svalutarlo mai, è l’obiettivo a cui devi tendere per raggiungere un buon punto di equilibrio tra gli impegni lavorativi e la vita privata.
Non lamentarti con gli altri
La prima cosa che fai, una volta uscito dall’ufficio, è prendere il telefono in mano per sfogarti con qualcuno e ricordare a te stesso e agli altri quanto sia stata sgradevole la giornata? Continuare a rivolgere i tuoi pensieri a ciò che ti ha procurato amarezza e frustrazione non porterà niente di buono. Parlare di ciò che è accaduto al lavoro, concentrandoti (per di più) sugli aspetti negativi, non è terapeutico come potrebbe sembrare. Anzi, secondo molti esperti, chi continua a lamentarsi e a dare voce alle insofferenze covate nel corso della giornata trascorsa in ufficio non fa che amplificare il suo malessere. Meglio tenersi tutto dentro allora? Non proprio. Un buon esercizio potrebbe essere quello di consegnare i tuoi pensieri ad un foglio di carta in modo da prendere le distanze da ciò che ti ha ferito o ti ha fatto arrabbiare. Non cedere alla tentazione di piangerti addosso e prova ad elaborare in maniera propositiva quello che hai sperimentato al lavoro. Oggettivizza la negatività immagazzinata durante la giornata e cerca di trarne un insegnamento.
Spegni l’interruttore prima che arrivi il black-out
Smettere di pensare al lavoro quando la giornata è finita è quanto di più benefico tu possa fare. Se lasci che il lavoro fagociti parti importanti della tua vita, farai fatica a cogliere e sfruttare le opportunità che ti si presenteranno fuori dall’ufficio e ti avvierai lungo un sentiero lastricato di scoramento e insoddisfazione. Regalati le giuste pause e ritemprati. Per evitare il black-out, devi staccare la spina prima che sia troppo tardi.
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