Rischio di lockdown se i contagi da coronavirus non dovessero diminuire entro la prossima settimana. Pronte nuove misure di contenimento
La prossima settimana sarà cruciale per decidere sull’attuazione di eventuali nuove misure di contenimento, cercando di arginare il problema coronavirus in Italia. Se i contagi non dovessero diminuire, si rischia di andare in lockdown generalizzato, con misure molto più restrittive di quelle attualmente messe in campo. Ecco cosa potrà accadere se i contagi dovessero continuare a salire.
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L’Italia intera è sotto osservazione, per verificare se le misure dettate dall’ultimo Dpcm siano state sufficienti a limitare i contagi da coronavirus. La prossima sarà una settimana determinante, in cui Conte dovrà decidere come procedere, nel caso in cui i contagi dovessero continuare a salire. Per scongiurare il rischio di un nuovo lockdown a livello nazionale, il Governo vuole attendere fino al 4 novembre. Se in questi giorni l’intero Paese e soprattutto il sistema sanitario saranno in grado di reggere i contagi, non ci saranno nuove misure restrittive. Se le cose dovessero andare male, bisognerà intervenire con nuove restrizioni, molto più rigide delle precedenti ed estese a tutto il territorio nazionale. Una situazione non facile, una lotta contro il tempo.
Lockdown sì o no? Per decidere c’è tempo fino a mercoledì
Per decidere se andare in lockdown nazionale c’è tempo fino a mercoledì. Se entro tale data il numero dei contagi non dovesse dare segno di miglioramento, molto probabilmente di andrà nuovamente in lockdown e non ci sarà protesta che regga. Secondo Andrea Crisanti, professore di Microbiologia dell’Università di Padova, attendere la settimana prossima potrebbe essere troppo tardi. Il suo punto di vista è molto chiaro, ci vuole una chiusura nazionale perché oggi come oggi chiusure mirate non servono più a nulla. Questa mossa poteva essere utile due settimane fa ma non ora. In ogni caso entro il 4 novembre dovranno essere studiate nuove strategie di contenimento del contagio da coronavirus. Non si può sforare con il tempo se si vuole davvero evitare il peggio. Se mercoledì non vedremo dati differenti, sarà finita. Si andrà per forza al lockdown, magari in una forma meno severa di marzo. Ma qualcosa sarà inevitabile fare”, afferma Crisanti. Necessario intervenire su macro aree.
Nuovi provvedimenti in arrivo
Che si tratti di lockdown rigidi o soft, sicuramente bisognerà intervenire nuovamente per arginare il problema coronavirus in Italia. Nella giornata di oggi si sono registrati 31.084 contagi con +4.253 morti in 24 ore. Un bollettino preoccupante che non lascia indifferente nessuno. Il premier Conte in continua comunicazione con Regioni, ospedali, medici ed epidemiologi, dovrà decidere su come muoversi nel minor tempo possibile, per evitare il peggio, ossia un incremento dei contagi e dei morti. Il sistema sanitario è quasi al collasso, con tanti ricoveri e le terapie intensive ormai piene. In una situazione del genere non c’è nessuna manifestazione o protesta che possa evitare le chiusure. Il rischio di uno stop totale ora c’è.
Le possibili decisioni di Conte entro la prossima settimana
Quali potranno essere le decisioni di Conte la prossima settimana? Una domanda che tanti si stanno ponendo con non poca preoccupazione. Fatto sta che risposte concrete servono nel minor tempo possibile. Secondo molti, l’attesa di due settimane dall’entrata in vigore del decreto 25 ottobre sono necessarie per capire se le misure attuate fino ad ora sono realmente sufficienti a rallentare la corsa del coronavirus. Se i contagi dovessero continuare a salire, ci saranno nuove restrizioni, ma quali? Al momento si vocifera su differenti possibili misure, come:
- limitare gli spostamenti tra le Regioni;
- limitare l’orario lavorativo di negozi ed attività commerciali non essenziali;
- la chiusura dei centri commerciali almeno durante il fine settimana.
Sono queste alcune delle misure che potrebbero entrare in vigore a partire dalla prossima settimana, tuttavia si tratta di ipotesi e supposizioni. Si spera che il coronavirus possa davvero rallentare la sua corsa sfrenata, evitando un nuovo stop del Paese con un’economia già duramente colpita e messa a dura prova. Non ci resta che attendere, sperare e continuare a rispettare le restrizioni, per il bene della nostra salute e di quella degli altri.
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