Verso la proroga della chiusura delle scuole fino a maggio. Non è possibile riavviare la didattica il 3 aprile
A causa del Coronavirus le scuole resteranno chiuse ancora per un bel po’ di tempo. Impossibile pensare ad un normale riavvio delle attività didattiche al 3 aprile, in quanto la situazione epidemiologica è ancora molto estesa. Il Ministero dell’Istruzione sta studiando tutti i possibili scenari causati dalla situazione di crisi sanitaria, che si ripercuote anche sul mondo dell’istruzione.
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L’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus non si allenta. Ci aspettiamo altre settimane intense a cui dover far fronte nel migliore dei modi. Anche sul versante scuola, ci si avvia verso una proroga della chiusura di tutti gli istituti presenti sul territorio nazionale. Purtroppo la situazione epidemiologica ancora non è sicura e dunque non consente la riapertura delle scuole il 3 aprile. Lucia Azzolina, Ministro dell’Istruzione, ha confermato che le strutture scolastiche saranno riaperte solo quando la situazione di emergenza Coronavirus sarà totalmente passata. Non è possibile correre inutili rischi riavviando la normale didattica prima che la situazione sia totalmente sicura. Lo stesso Premier Conte non esclude la chiusura fino il mese di maggio oppure, in casi estremi addirittura fino a giugno. Tutto dipenderà dall’evolversi della situazione sanitaria.
Incentivare e sostenere la didattica a distanza
La didattica a distanza mai come in questo periodo deve essere incentivata e soprattutto sostenuta. Come la ministra Azzolina sostiene: “l’anno scolastico sarà salvo in qualsiasi caso, gli studenti non devono pagare questa situazione di emergenza”. I docenti stanno facendo un grande sforzo per cercare di continuare le lezioni in modalità web, permettendo agli studenti di non perdere tempo, soprattutto ai tanti che si troveranno a sostenere la Maturità. Le difficoltà sicuramente ci sono, tuttavia non bisogna arrendersi e continuare a studiare nuove ipotesi e strategie. Ed ancora, la ministra sottolinea che non ci sarà il prolungamento dell’anno scolastico se la didattica a distanza funzionerà nel migliore dei modi. Il decreto Cura Italia ha previsto 85 milioni di euro per la didattica a distanza. Soldi che saranno investiti a seconda del monitoraggio che il Ministero dell’istruzione sta facendo, con particolare riguardo per le scuole in difficoltà.
Impossibile riaprire le scuole il 3 aprile
Data la situazione attuale, in cui i contagi da Coronavirus non si placano, riaprire le scuole il 3 aprile, come era stato precedentemente pensato risulta essere assolutamente impossibile. Al momento è difficile prevedere con esattezza la data in cui la didattica riprenderà ad essere svolta nella maniera classica. Tutto dipenderà dall’andamento della situazione epidemiologica che sta interessando il nostro Paese. Dall’altra parte il Ministero sta studiando tutti i possibili scenari che ci aspetteranno nelle prossime settimane. La didattica deve continuare, anche se questo significa scoprire ed adottare nuove strategie digitali. Particolare attenzione anche per tutti coloro che quest’anno si troveranno a dover sostenere l’esame di Stato. Tuttavia, ancora non si conoscono le procedure con cui sarà svolta la Maturità, se la situazione di emergenza sanitaria dovesse prolungarsi fino a giugno. La ministra ha evidenziato che si tratterà di un esame serio, anche se più leggero, senza nessun “6 politico” e promozione per tutti.
La questione per le università è leggermente più semplice, in quanto l’anno è stato prolungato fino a giugno, permettendo ai vari Atenei di organizzarsi per la discussione delle tesi di laurea a distanza, in riferimento agli studenti che avrebbero dovuto laurearsi nell’ultima sessione. Circa il 90% delle università italiane ha già attivato corsi online, garantendo agli studenti il materiale di studio ed il proseguimento del programma. Dunque per le università non ci dovrebbero essere grossi problemi, almeno per ora. Purtroppo in situazioni di emergenza imprevedibili, è assolutamente essenziale organizzarsi nel migliore dei modi, per andare avanti e per continuare, nel limite del possibile le attività, soprattutto nel settore didattico. Vedremo come si evolverà la situazione e le decisioni che verranno prese nel corso delle prossime settimane.
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