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Curriculum vitae europeo, quando usarlo e guida pratica alla compilazione

Vediamo quali sono i vantaggi derivanti dall’utilizzo del Curriculum Vitae Europeo e qualche consiglio pratico per la sua stesura.

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Per chi si appresta a fare il suo ingresso nel mondo del lavoro, o per chi avverte la necessità o la voglia di provare una nuova esperienza lavorativa, la stesura del curriculum vitae rappresenta il primo passo nella direzione della ricerca del lavoro. Un’importante e recente innovazione, sotto questo aspetto, è rappresentata dalla nascita del modello europeo di curriculum vitae. Cerco quindi di tracciarne la storia e di chiarire quali sono i vantaggi derivanti dall’utilizzo di tale modello. In questa guida vi forniremo, infine, qualche consiglio pratico per la sua stesura.

Curriculum Vitae Europeo: la storia

Curriculum Vitae Europeo

La creazione di un modello unico di curriculum vitae a livello europeo nasce da un’iniziativa della Commissione Europea, a partire dalla fine degli anni Novanta. Al 1998, infatti, possiamo riportare l’avvio del percorso di definizione di tale modello. Il momento decisivo, a tale proposito, viene identificato nell’istituzione del Forum Europeo sulla trasparenza delle qualifiche professionali ad opera della Commissione Europea e del Cedefop (Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale). L’obiettivo del Forum consisteva principalmente nello sviluppo di politiche destinate a eliminare gli ostacoli alla mobilità professionale e a promuovere il dialogo all’interno dell’Unione Europea su iniziative e strumenti destinati o da destinare a tale scopo. Al lavoro del Forum dobbiamo la nascita del primo modello di curriculum in formato europeo.

Nel 2002 il Forum europeo, creato quattro anni prima, venne sostituito da un gruppo di lavoro a cui venne affidato il compito di realizzare l’ambizioso obiettivo sancito nella Dichiarazione di Copenaghen: “ampliare la trasparenza dell’istruzione e della formazione professionale attraverso l’uso di strumenti e di reti di informazione, compresa l’integrazione degli strumenti di trasparenza già esistenti, quali il CV europeo, i Supplementi al Certificato e al Diploma e il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, all’interno di un unico Quadro denominato Europass”. Uno dei principali risultati del lavoro del gruppo è rappresentato dall’ideazione e dalla realizzazione di un prototipo di sito web.

Al lavoro del gruppo sopra menzionato segue, tra il 2003 e il 2004, un’iniziativa ufficiale della Commissione Europea che, dopo aver chiamato in causa anche le prerogative del Parlamento e del Consiglio, procede con la costituzione di un Quadro Unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze, denominato Europass. Nel 2005, dunque, viene lanciato ufficialmente il sito Europass che, ancora oggi, costituisce lo strumento ufficiale per la redazione del curriculum vitae europeo. Dopo vari aggiornamenti apportati nel corso degli anni, la versione attuale del portale Europass risale al 2012.

Il formato europeo del curriculum vitae è caratterizzato dall’utilizzo di soli 2/3 della pagina, in verticale, per l’inserimento dei dati. Inoltre, l’altra peculiarità è legata all’utilizzo di un quadro comune di livello europeo per la valutazione delle competenze linguistiche.

Quando usare il Curriculum Vitae Europeo

Il formato europeo non rappresenta l’unico formato possibile per la redazione del proprio curriculum vitae. È utile, quindi, esplorarne vantaggi e svantaggi, così da valutare quali sono le occasioni più opportune per il suo utilizzo.

Innanzitutto merita chiarire che, a causa della sua precisa formattazione grafica sopra evidenziata che riduce notevolmente lo spazio di compilazione in orizzontale e lo estende in senso verticale, il formato europeo ha la caratteristica di evidenziare principalmente l’elemento quantitativo e temporale delle esperienze formative e professionali. Possiamo sostenere, a questo proposito, che il curriculum in formato europeo si contraddistingue per un grado maggiore di formalismo e per una sostanziale spersonalizzazione del profilo del candidato. Se talvolta, quindi, l’enfasi sull’aspetto formale appare preferibile nella fase di ricerca del lavoro, in contesti diversi tale elemento può rappresentare un limite che può condurre al fallimento della candidatura.

Le agenzie per il lavoro, ad esempio, hanno sottolineato più volte come il formato europeo sia consigliabile per chi non ha ancora accumulato numerose esperienze professionali o lavorative. Lo sviluppo verticale del formato, infatti, riesce a valorizzare al massimo anche una modesta quantità di esperienze, a scapito della personalizzazione del profilo.

Utilizzare il formato europeo risulta, dunque, vantaggioso nel caso la ricerca di lavoro sia destinata a soggetti che espressamente lo richiedono oppure a soggetti di natura pubblica o, comunque, più strutturata. Per queste categorie si presume che il curriculum europeo costituisca il formato preferito: enti pubblici, accademici o società di formazione, infatti, prediligono generalmente valorizzare la scansione temporale delle esperienze.

Di contro, non è consigliabile inviare il curriculum in formato europeo a chi espressamente non ne faccia richiesta. Il motivo principale che conduce a tale valutazione è rappresentato proprio dalla scarsa capacità del formato europeo di valorizzare la personalità del candidato e il concreto valore delle esperienze dallo stesso maturate. Per tale ragione, quindi, il formato europeo non sembra sempre in grado di colpire, anche per la sua veste grafica, soprattutto i recruiter di aziende che si trovano a valutare quotidianamente una vasta mole di curriculum. Negli ultimi anni si sta affermando sempre più la convinzione che, per colpire l’attenzione dei valutatori, sia necessario inserire tutte le esperienze e le abilità che il candidato ritiene di possedere all’interno di una singola pagina.

CV Europeo: alcuni consigli pratici per la compilazione

Proprio perché caratterizzato da un elevato grado di formalismo, la sfida più importante da affrontare per il candidato è proprio quella di riuscire a inserire all’interno del curriculum in formato europeo tutti gli elementi e le informazioni che possono costituire una fonte di vantaggio per la visibilità di fronte al recruiter. Ci concentreremo nel presente articolo su tre elementi che, sebbene a prima vista banali, possono costituire un vantaggio di visibilità decisivo per una candidatura.

  1. Ogni curriculum deve essere corredato dalla foto del candidato. Un curriculum privo di foto è destinato inevitabilmente a fare meno presa sul recruiter. La scelta della foto diventa, quindi, fondamentale. Bisogna evitare immagini personali ridicole o avulse dal contesto della ricerca di una posizione lavorativa (foto in pizzeria o in spiaggia, ad esempio, sono caldamente sconsigliate). L’ideale sarebbe cercare di adeguare l’immagine alla natura della candidatura: una foto più formale per posizioni che richiedono un maggiore grado di eleganza e struttura e, al contrario, una foto meno formale, ma pur sempre professionale, per posizioni più creative e meno “abbottonate”;
  2. considerata la struttura del formato europeo, è consigliabile ridurre al minimo la prolissità nella descrizione delle esperienze formative e professionali e delle abilità del candidato. Frasi brevi e concise aiutano, infatti, a rendere il curriculum più facilmente consultabile e, quindi, a mantenere salda l’attenzione del recruiter;
  3. il candidato non deve mai dimenticare di inserire l’autorizzazione al trattamento dei dati personali in fondo al curriculum. L’autorizzazione, corredata dalla firma, consente al recruiter di utilizzare i dati inseriti nel curriculum al fine della valutazione della candidatura.

Come compilare il curriculum in formato europeo

Il curriculum vitae in formato europeo può essere compilato direttamente sul portale Europass, che offre uno strumento di facile comprensione e di agevole fruizione. Sullo stesso portale, inoltre, il candidato potrà di volta in volta aggiornare le proprie esperienze e le proprie abilità.

Curriculum vitae il lingua inglese

Scrivere un curriculum vitae in inglese è ovviamente fondamentale per cercare lavoro fuori dall’Italia e, in particolare, nei paesi anglofoni. Se il modello utilizzato rimane lo stesso, ovvero quello europeo, parzialmente diversa appare la modalità di approccio alla scrittura del curriculum in inglese. Possiamo qui fornire alcuni consigli per una corretta compilazione del curriculum in lingua inglese.

Innanzitutto, scrivere un curriculum in inglese non significa tradurre letteralmente il proprio curriculum redatto in italiano nella nuova lingua. Tradurre efficacemente presuppone un’ottima conoscenza della lingua di destinazione in tutte le sue forme linguistiche e lessicali. Per questo motivo, se sentite di non essere pienamente padroni dell’inglese, affidatevi ad amici o conoscenti che padroneggiano la lingua o ai servizi di traduzione messi a disposizione da enti professionali, dotati di esperienza e di riconosciuta competenza nel settore.

Per le candidature all’estero, inoltre, è spesso consigliabile – in alcuni casi obbligatorio – aggiungere al curriculum vitae una lettera di presentazione del profilo del candidato. Quest’ultimo dovrà tracciare una visione d’insieme delle esperienze maturate e delle abilità acquisite nel corso della propria formazione e della propria attività lavorativa. Anche il curriculum europeo in lingua inglese può essere compilato direttamente sul portale Europass, selezionando la specifica lingua in alto a sinistra nella schermata.

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