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Economia familiare: ecco quanto costa fare un figlio oggi ed i consigli utili per risparmiare

Fare un figlio oggi ha un peso sull’economia familiare. Tuttavia ci sono anche differenti modalità per poter risparmiare. Ecco alcuni consigli utili da poter applicare.

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Fare un figlio ha sicuramente un costo ed un peso sull’economia familiare. Non si tratta di una frase fatta ma della realtà. Tra le spese da sostenere prima del parto a quelle dopo il parto, decidere di fare un figlio ha un costo economico non indifferente. Tuttavia ci sono dei consigli e piccole strategie che permettono di risparmiare. Vediamo di cosa si tratta.

Economia familiare

Economia familiare: i figli costano ed il calo delle nascite aumenta

Decidere di mettere al mondo un figlio, non è una cosa semplice e da sottovalutare. Non solo per il carico di responsabilità che la nascita di un figlio comporta, ma anche per il peso che questo ha sull’economia familiare stessa. Non a caso, nel nostro Paese continua il calo demografico. Infatti, stando ai dati Istat relativi al 2018, si è avuto un calo delle nascite del 4% rispetto all’anno precedente. Ma non è tutto, di fatti il crollo delle nascite non è un problema di oggi, già a partire dal 2008 si è registrata una costante diminuzione delle nascite in Italia. Quale la causa di tutto ciò? Sicuramente tra le varie cause, anche le spese economiche connesse alla messa al mondo di un figlio incidono notevolmente.

Quanto costa fare un figlio? Le spese prima della nascita

Le spese che inevitabilmente influiscono sull’economia familiare, iniziano prima ancora della nascita del bebè. Secondo i dati elaborati dalla Federconsumatori, durante la gravidanza, le spese da sostenere possono arrivare a 2.000 euro. Infatti, le visite ginecologiche, gli esami del sangue, i controlli vari, hanno un costo. Tuttavia, è sempre utile per i futuri genitori, informarsi sulla presenza o meno di eventuali servizi sanitari offerti gratuitamente o comunque con agevolazioni, in modo da poter risparmiare. Ed ancora, anche il guardaroba premamam ha un costo. Sempre secondo i dati di Federconsumatori, le future mamme spendono in media circa 755 euro per comprare differenti capi pensati per le donne in stato di gravidanza. Non è necessario cambiare tutto il guardaroba, ed in ogni caso ci sono ottimi capi venduti a prezzi abbastanza economici.

Le spese dopo la nascita del bambino

La spesa maggiore a pesare sull’economia familiare è sicuramente quella dopo la nascita del bambino. Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, durante il primo anno di vita del bambino, le famiglie si trovano a dover sostenere spese che vanno dai 7.123 e 15.345 euro. Nello specifico, solo per l’attrezzatura come il passeggino, la carrozzina, la culla, il lettino ed il seggiolino da mettere in auto, si spendono 1.500 euro circa, per i pannolini si spendono in media 700 euro mentre per l’abbigliamento vanno via 1.000 euro circa. Anche il cibo ed i farmaci hanno un loro costo sull’economia familiare. Infatti, tra pappe varie le famiglie spendono circa 2.000 euro, per i giochi 400, mentre 1.400 gli euro che servono per le visite pediatriche ed eventuali farmaci. Se facciamo due conti in tasca, fare un figlio oggi non è qualcosa di economico, per questo molte famiglie decidono di non mettere al mondo un figlio se non hanno un lavoro stabile e sicuro.

Economia familiare: alcuni consigli per risparmiare

Non disperate, perché le possibilità di risparmiare ci sono, almeno per quanto riguarda le spese connesse all’abbigliamento, accessori e giocattoli. I due canali maggiormente usati per risparmiare sono Internet, che spesso offre prezzi vantaggiosi, oppure puntare direttamente all’usato. Il risparmio medio connesso all’acquisto di prodotti sul web è del 25%, mentre si può arrivare a risparmiare il 50% se si sceglie l’usato. Tuttavia ci sono anche delle eccezioni, in quanto molto dipende anche dal rapporto tra la qualità ed il capo che si vuole acquistare. Altro canale di risparmio è quello dello sharing, ossia della condivisione degli accessori, abbigliamento e giocattoli. Spesso, quando un seggiolone, oppure il passeggino la culla e molto altro ancora non servono più, le mamme prestano questi oggetti alle loro amiche o familiari. Si tratta dunque del prestare e condividere accessori legati alla vita del bebè, operazione che si traduce in notevoli risparmi per le tasche dei neo genitori

Economia familiare e l’asilo nido

La lista delle spese da sostenere non si ferma certo qua. Infatti, anche la retta dell’asilo nido ha un suo peso sull’economia familiare. Spesso, i genitori lavorano e non hanno nessuno a cui lasciare i figli. Così si decide di iscrivere i bambini all’asilo nido, che però ha un suo costo variabile a seconda della tipologia di struttura (pubblica o privata). Solitamente le strutture pubbliche sono più economiche, con una retta che si aggira sui 300 euro al mese, anche se i posti a disposizione sono limitati. Per questo motivo, spesso molte famiglie si trovano a dover optare inevitabilmente per l’asilo privato, con relativi costi aggiuntivi.

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