La Fase 2 da Coronavirus continua il suo cammino con nuove riaperture a partire da lunedì 18 maggio 2020. Pian piano bisogna ritornare alla normalità, consentendo alle varie attività economiche di ripartire, ma nel pieno rispetto di tutte le norme sulla sicurezza. Nuove responsabilità per i datori di lavoro ma anche per i lavoratori stessi, per evitare che la curva dei contagi torni a salire.
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Siamo nel pieno della Fase 2 da Coronavirus, quella che sembra essere la più delicata in quanto rappresenta la fine del lockdown. Questo significa avviarsi lentamente e progressivamente verso la riapertura delle attività economiche su tutto il territorio nazionale. Il motore dell’economia italiana deve ripartire, per non rischiare di fallire e di mettere in ginocchio l’intero Paese. Ripartenza sì, ma controllata, monitorata e soprattutto nel pieno rispetto delle nuove norme sulla sicurezza. In attesa di un vaccino che possa portarci a vincere definitivamente la battaglia con il virus, tutti abbiamo la responsabilità di rispettare le norme, evitando assembramenti e mantenendoci a debita distanza dagli altri. Questo vale anche sul posto di lavoro. Diventa responsabilità non solo del datore ma anche dei dipendenti il rispetto del distanziamento, indossare dispositivi di sicurezza ed adottare tutte le precauzioni, in maniera da non far aumentare i contagi.
Nuove responsabilità dei datori di lavoro
Le norme sulla sicurezza sul lavoro sono già note ai datori di lavoro ed alle aziende. Infatti, il quadro normativo di riferimento si basa essenzialmente su due normative, che oramai sono entrate in vigore da diverso tempo. In particolare, parliamo del Decreto Legislativo 81/2008 che disciplina la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro; il Decreto Legislativo 231/2001, che disciplina la responsabilità penale-amministrativa delle persone giuridiche. Oggi, con l’avvento del Coronavirus non solo in Italia ma nel mondo, la normativa sulla sicurezza a lavoro subisce delle modifiche in risposta al nuovo rischio a cui tutti noi siamo effettivamente sottoposti. Aspetto molto delicato, che comporta nuove responsabilità per il datore di lavoro, su cui l’Inail e lo stesso Ministero del Lavoro stanno cercando di fare chiarezza. Sicuramente, il pericolo di contagio è ancora presente, per questo motivo, sono nate nuove normative da dover applicare ai luoghi di lavoro, prima tra tutte la garanzia al distanziamento sociale. Intanto oggi la Fase 2 continua, con la riapertura di altre attività
Fase 2 e le riaperture del 18 maggio 2020
Il calendario delle riaperture Fase 2 Coronavirus continua senza sosta. Oggi, 18 maggio 2020 è prevista la ripartenza di ulteriori attività, che per lungo tempo sono state chiuse. In particolare ci riferiamo a negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, barbieri, estetisti, centri estetici, stabilimenti balneari ed anche i musei. Inoltre, da oggi sarà possibile spostarsi liberamente all’interno dei confini regionali, così come raggiungere le seconde case, solo se situate all’interno della Regione. Sì a passeggiate nei parchi, ad incontrare gli amici, agli allenamenti, ma spazio anche alle funzioni religiose che possono ripartire. Tutte queste libertà sono concesse solo ed esclusivamente nel rispetto delle norme sulla sicurezza. Obbligatorio il distanziamento sociale, così come indossare la mascherina nei luoghi chiusi o con molta gente. Alcune attività commerciali richiederanno la misurazione della temperatura corporea dei clienti e dipendenti, cosa assolutamente legittima. Rimane vigente l’assoluto divieto agli assembramenti.
Come è noto, le riaperture che caratterizzeranno la Fase 2 Coronavirus, saranno scaglionate. Le prossime riaperture sono previste per il 25 maggio, quando sarà possibile andare in palestra e piscina, così come nei centri sportivi. Ed ancora, in data 3 giugno, sarà possibile il libero spostamento tra le regioni, senza più il vincolo connesso a motivi di lavoro, salute e necessità. Non è tutto in quanto sarà possibile andare all’estero, ovviamente negli Stati che lo permetteranno. Chi attualmente si trova all’estero, dal 3 giugno potrà rientrare in patria liberamente, senza dover rispettare il periodo di isolamento di 14 giorni. Altra data molto importante è quella del 15 giugno, quando riapriranno teatri, cinema, campi estivi e centri ricreativi. Naturalmente, il calendario delle riaperture potrà avere delle modifiche a seconda dell’andamento della curva dei contagi.
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