La parola cambiamento presuppone l’adattamento al nuovo, portando con sé sentimenti negativi quali ad esempio ansia e preoccupazione.
Indice
Il modello dell’intenzione comportamentale
Quando una persona si trova di fronte ad eventi con un impatto per la propria zona di comfort, i comportamenti che si adottano sono due:
- Tornare allo stato di omeostasi iniziale, dando valore alle proprie resistenze;
- Progredire verso il nuovo utilizzando le risorse di resilienza e proattività.
Il cambiamento non sempre va accettato, prima di accogliere la novità, dobbiamo valutare conseguenze, motivazioni, perché vogliamo cambiare. Questo fa riferimento al modello dell’intenzione comportamentale, vediamo come funziona:
- Cambiamento
- Valutazione reazioni emotive
- Gli esiti di un’azione
- Perché voglio cambiare
Una volta compiuto il percorso valutativo, l’esito finale prevede l’accoglienza oppure l’abbandono del diverso. La novità da sempre ha caratterizzato le società, ad es la crisi del 2007-2008 in cui alcuni settori hanno toccato il loro tramonto, piuttosto che la recente crisi Covid in cui nuove competenze sono entrate nel mercato del lavoro. Questo contributo pone il focus su come reagire al nuovo, usando le soft skills come la flessibilità e adattabilità evitando di farsi travolgere dalle emozioni che ne scaturiscono.
Le skills richieste dal mercato del lavoro
Il Covid ha avuto degli effetti nel mercato del lavoro, come affrontare il cambiamento provocato?
- Innovazione: si tratta di persone che vanno alla ricerca di nuove idee, attingendo a varie fonti per la loro attivazione, generano quotidianamente nuovi progetti, sono ottimisti;
- Adattabilità: Riescono a gestire una moltitudine di richieste, priorità, sanno organizzarsi di fronte agli eventi avversi. Infine interpretano gli eventi in modo flessibile.
Spesso la casistica maggiore vede il candidato come un soggetto avulso totalmente dall’inerzia. Temendo di reagire al cambiamento, nella peggiore delle ipotesi si crogiola sulle conseguenze lasciate dal diverso. Al lato opposto troviamo il candidato che vede una nuova opportunità nella diversity attivando creatività, pensieri positivi ed idee, senza dubbio la strategia migliore è la seconda. Chi è dotato di adattabilità, è in grado di controllare la paura del nuovo, ama il cambiamento e trova stimolante l’innovazione, recepiscono nuove informazioni.
Quando insorge una nuova strada altre skills richieste sono l’intelligenza emotiva, ossia la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelle degli altri, motivare noi stessi, gestire in maniera positiva emozioni e sensazioni sia relativamente all’ambiente interno che esterno. L’autonomia organizzativa, infine, figlia del lavoro in modalità smart è centrale nelle aziende, data la mole di obiettivi che la risorsa dovrà portare a termine. Trattando flessibilità e adattamento il fil Rouge che permette alle soft skills di comunicare è il comfort zone, ossia il nostro ambiente dove per anni siamo cresciuti, maturando un certo numero di qualità, competenze, valori. Se la consapevolezza che la zona di comfort va abbandonata è ben radicata in noi, il cambiamento viene accolto in tempi celeri.
Come usare le skill per sopravvivere alla flessibilità
La parola flessibilità ha caratterizzato l’ultimo anno: video call, riunioni a distanza, lavoro da casa, hanno dato uno scossone alla nostra vita quotidiana. Alcuni hanno reagito bene a tale cambiamento, altri ne sono usciti provati, altri si sono arresi prima di averci provato. Sopravvivere ai cambiamenti non è facile, usare nel giusto modo le competenze trasversali è l’atteggiamento che serve. Come utilizzare allora le soft skills per sopravvivere alla flessibilità?
- Accogliere il cambiamento: una volta che l’evento è accaduto, occorre elaborarlo ed individuare la giusta strategia per affrontarlo;
- Essere propositivi: l’evento porta delle conseguenze, pertanto è necessario trovare in maniera autonoma le probabili soluzioni da adottare affinché non ci facciamo travolgere dalle emozioni negative.
- Comunicare le competenze maturate: restare nella propria zona di comfort è errato, al contrario è utile usare il mondo online ed offline per trasmettere cosa sono in grado di fare, quali sono le competenze e capacità possedute.
I social ad esempio sono un ottimo strumento, per trasmettere il nostro bagaglio maturato, entrando in contatto con professionisti del settore di riferimento.
Se iniziamo a mentalizzare il concetto di cambiamento continuo, la reazione agli eventi negativi è positiva, la conseguenza che ne scaturisce è la resilienza verso il diverso.
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