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Il Reddito di cittadinanza cambia ancora

Il Governo è intenzionato a cambiare ancora il Reddito di cittadinanza. Dovrebbe chiamarsi Garanzia per l’inclusione e avrà parametri più stringenti.

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Il Governo ha presentato un nuovo progetto per modificare il Reddito di cittadinanza dopo che negli scorsi mesi aveva dichiarato la sua sostituzione con il Mia (Misura per l’inclusione attiva). Il nuovo Reddito dovrebbe chiamarsi “Garanzia per l’inclusione” e prevede parametri un po’ diversi sia dal mai entrato in vigore Mia che dall’attuale provvedimento voluto dal governo Conte 1. Come nel Mia però anche la Garanzia per l’inclusione prevede una netta distinzione tra occupabili e non occupabili, ovvero tra chi è tecnicamente in grado di lavorare e chi invece non ne ha la possibilità. I due importi previsti saranno infatti differenti.

Com’è fatta la Garanzia per l’inclusione

Prima di tutto, la nuova misura dovrebbe entrare in vigore a gennaio 2024 e l’erogazione della cifra mensile avrà una durata di 12 mesi. I parametri sono piuttosto stringenti. Per gli occupabili la cifra mensile arriva fino a 350 euro al mese, per il non occupabili a 500, più altri 280 euro di contributo per l’affitto nel caso ce ne sia bisogno. Quest’ultimo avrà una durata di 18 mesi, per poi essere sospeso un mese ed essere erogato per altri 12 in caso se ne abbia diritto. E’ facile notare come 500 più 280 (quando dovessero verificarsi tali condizioni) corrisponde a 780 euro, ovvero la cifra massima prevista dall’attuale Reddito di cittadinanza (che però non prende quasi nessuno). Vi è poi un contributo in più di 175 euro se in famiglia i richiedenti sono più di uno. Per poter accedere alla Garanzia per l’inclusione non bisognerà avere un Isee superiore a 7200 euro, un reddito familiare non superiore a 6000 (cioè 500 euro al mese, in media) e saranno importanti anche le proprietà. Non si potranno possedere ad esempio case (diverse dalla prima) dal valore calcolato per l’Imu superiore a 150.000 euro. Non si potranno avere barche, auto di cilindrata superiore ai 1600 cc e moto di cilindrata superiore ai 250 cc.  Sarà importante anche il conto in banca, che non potrà superare i 10.000 euro.

La Garanzia per l’inclusione prevede una modifica dell’assegno anche a seconda della presenza di ultrasessantenni (non economicamente autonomi), disabili e figli a carico. Andrà infatti moltiplicata per 0,4 per ogni componente disabile o ultrasessantenne, per 0,15 per i figli sotto i tre anni e per 0,1 per i figli da 3 a 18 anni. La misura per la lotta alla povertà assoluta potrà essere richiesta da tutte le persone tra i 18 e i 59 anni di età. La Garanzia per l’inclusione dovrebbe essere erogata dall’Inps attraverso una carta apposita, con la quale si potranno anche prelevare contati (fino a 100 auro al mese). Le pene previste per chi non rispettasse i parametri e dovesse ottenere ugualmente l’assegno, vanno dai due ai sei anni di reclusione. +

L’importanza di una misura contro la povertà

In qualunque modo la si chiami, è facile capire come una misura contro la povertà assoluta sia assolutamente fondamentale per il contesto socio-economico italiano. Bene ha fatto quindi il governo a tradurre a suo modo ciò che adesso è il Reddito di cittadinanza, mantenendo l’aiuto per chi non ce la fa da solo. Ciò che cambia in modo abbastanza netto dal Reddito di cittadinanza è la distinzione chiara tra occupabili e non occupabili. Ai primi, dovessero restare così le cose, verrà dato un assegno minore rispetto al Reddito e minore anche rispetto a quello erogato ai non occupabili, questo perché la previsione è quella che sostanzialmente vadano a lavorare, cosa non possibile per chi appartiene alla seconda categoria. Se è vero che occupabili non vuol dire per forza occupati e questo è effettivamente un rischio, starà proprio al governo creare le condizioni per le quali chi può lavorare ma un lavoro non ce l’ha, possa trasformarsi in un lavoratore a tutti gli effetti, possibilmente con un posto stabile.  E’ quindi questa una scommessa da vincere assolutamente, per non trovarsi poi con decine di migliaia di disoccupati che dopo un anno (salvo modifiche) sarebbero anche senza alcun sostegno economico di nessun tipo.

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