Imu e Tasi 2019 il 17 giugno scade l’acconto o prima rata delle imposte sulla casa. Milioni di italiani chiamati a pagare. Vediamo le scadenze, le modalità di pagamento e le esenzioni previste per i contribuenti.
Acconto Imu e Tasi 2019, in scadenza il 17 giugno. Milioni di italiani saranno chiamati a pagare le imposte sulla casa. Ecco come funziona, le scadenze, le modalità di pagamento e le esenzioni previste.
Indice
Imu e Tasi 2019, la prima scadenza il 17 giugno
Si avvicina sempre di più la scadenza dell’acconto Imu e Tasi 2019, le imposte sulla casa che, milioni di italiani sono tenuti a pagare. Queste imposte si riferiscono ai proprietari di una seconda casa o di una prima casa di lusso. Si tratta di imposte che si pagano in due differenti rate con scadenze diverse. L’acconto o anche prima rata, deve essere pagato entro il 17 giugno 2019. La seconda rata e saldo dell’imposta deve essere pagata entro e non oltre il 16 dicembre 2019. Le modalità di calcolo delle imposte sopra citate non sono cambiate. Tuttavia ci sono solo due novità per i contribuenti stessi:
- Abolizione del blocco delle aliquote. Questo vuol dire che i Comuni potranno liberamente applicare aliquote fino al 10,6%, con possibili maggiorazioni dello 0,8% in riferimento ai grandi centri.
- Per gli immobili in comodato d’uso è prevista l’estensione della riduzione della base imponibile di Imu e Tasi pari al 50%, anche per il coniuge, nel caso di decesso del comodatario stesso.
Imu e Tasi 2019: chi è tenuto a pagare
Partiamo ricordando che, l’appuntamento per pagare l’acconto Imu, in maniera generale si riferisce a tutti i proprietari degli immobili situati sul territorio nazionale. Inoltre, questa si riferisce anche a tutti i titolari dei diritti reali di godimento sui beni immobili stessi. Per fare un esempio ci riferiamo a all’usufruttario, titolare del diritto di abitazione, titolari del diritto d’uso, di enfiteusi e superficie. Invece, la Tasi si riferisce a tutti i possessori o detentori a qualsiasi titolo, le unità immobiliari. In questo caso, a differenza dall’Imu, gli inquilini stessi sono tenuti a pagare una quota dell’imposta. Tuttavia, ci sono casi particolari in cui sono previste delle esenzioni per i contribuenti. Vediamo quali sono.
Imu e Tasi 2019: le esenzioni previste per i contribuenti
Ci sono dei casi particolari in cui, per i contribuenti stessi sono previste delle esenzioni. Questo significa che, in alcuni casi i contribuenti non sono tenuti a pagare queste imposte. Un primo caso di esenzione è relativo alle abitazioni: l’Imu e la Tasi non si pagano per la prima casa che, non è dunque soggetta a tassazione. Inoltre, l’esenzione si applica anche ai territori agricoli dislocati nelle aree montuose. Oltre alle esenzioni, sono previste anche delle riduzioni. Ci riferiamo alle riduzioni previste nel caso specifico di immobili che sono stati concessi in comodato d’uso gratuito entro il 1 grado di parentela.
Imu e Tasi 2019: le modalità di pagamento
I contribuenti potranno pagare l’acconto Imu e Tasi 2019 attraverso l’utilizzo del modello F24 (sia ordinario che semplificato), oppure tramite il versamento con bollettino postale. I non possessori di partita Iva, anche per importi superiori i 1.000 euro, potranno pagare l’acconto con il modello F24 ed in contanti. Attualmente il limite previsto per il pagamento in contanti è fissato a 2.999,00 euro. Se questo tetto massimo viene superato, bisogna procedere con il pagamento attraverso sistemi tracciabili.
Ricapitolando, per importi inferiori i 2.999,00 euro si potrà procedere al pagamento:
- Attraverso il modello F24 cartaceo in contanti
- Utilizzo del modello F24 ordinario o semplificato, attraverso vari servizi home banking
- Modello F24 ordinario o semplificato, presso uffici postali o banche, attraverso assegni, addebito su conto corrente, contanti o bancomat.
Per gli importi pari o superiori i 2.999,00 euro si può procedere al pagamento Imu Tasi:
- Adoperando il modello F24 ordinario o semplificato con i servizi home banking
- Utilizzando il modello F24 ordinario o semplificato, inviato tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate oppure tramite intermediari abilitati a questo
- Utilizzando il modello F24 o bollettino postale precompilato che, i Comuni mettono a disposizione
Ricordiamo infine che, il modello F24 deve essere inviato in maniera telematica, anche quando l’importo di Imu e Tasi, in seguito a compensazioni effettuate, dovesse essere pari a zero.
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